Ormai da qualche mese è disponibile su Prime Video Hanna, la serie ideata da David Farr
La serie, tratta dall’omonimo film del 2011 (che vede Saoirse Ronan ne panni della protagonista), racconta la storia di Hanna, una giovane ragazza che vive in una foresta della Polonia con Erik, che lei considera come un padre. L’uomo, ex agente della CIA, lavorava in un complesso dove venivano fatti esperimenti sui bambini, così da creare dei super soldati. Si innamorò però di Johanna, la madre della piccola Hanna. Erik decise di farle “evadere” e di scappare con loro. La donna morì e all’uomo spettò il compito di crescere la bambina. La cresce seguendo l’addestramento militare, plasmando così una giovane combattente. A darle la caccia c’è però l’agente Marissa. La donna, determinata a catturare la ragazza, non si fermerà davanti a niente.
La serie non è solo questo però, non vedrete solamente combattimenti, sparatorie e scontri. La giovane Hanna, infatti, verrà presto catapultata nel mondo reale e si troverà davanti a quelle che per lei, molto probabilmente, saranno le sfide più grandi: i rapporti con le altre persone. Non conosce praticamente niente se non i boschi, la sopravvivenza e le tecniche di difesa e combattimento. Ci troviamo quindi davanti ad una serie che ci mostra il cammino della ragazza. Sia nel senso reale del termine sia inteso come cammino interiore, per ritrovare se stessa e le sue origini.
La protagonista, Hanna, è interpretata da Esme Creed-Miles, il “padre” da Joel Kinnaman e la spietata agente della CIA da Mireille Enos. La prima stagione comprende otto episodi e ad Aprile è stata confermata la seconda. Una serie che cattura subito. Carica di tensione e suspense. Un perfetto esempio di serie che riesce a tenere testa al film dal quale è tratta. Tutto è stato curato nei minimi dettagli, come la scelta della regista ad esempio. Lo stesso Farr ha fatto sapere che: “…Per fare emergere questo lato abbiamo scelto appositamente una regista donna, Sarah Adina Smith, perché volevamo che ci fosse uno sguardo diverso rispetto a quello maschile del film, privilegiando uno stile di messa in scena che faccia emergere l’interiorità della protagonista“. Un progetto così seguito fa ben sperare. Quindi, se ancora non l’avete vista vi consiglio di farlo, così da mettervi “in pari” e potervi godere a pieno anche la seconda stagione.