#tony e ziva #ncis #paramount+ #halloween
Vogliamo essere cringe, Ziva? D’accordo Tony, facciamo i cringe. Il terapeuta dice che scrivere articoli di coppia aiuta la comunicazione tra noi, allora perché no. Halloween, candele e incensi, casa sicura nella foresta? E Tali? Tali dalla tata. Sicura? Non mi far venire l’ansia. E poi Sophie ci sa fare coi bambini.

Ma dobbiamo parlare della serie? Non lo so, Paramount+ che ti ha detto? Non ne ho idea, mica prestavo attenzione quando spiegavano. Il solito. Cosa? Sei sempre il solito. Ziva, cara, io sono simpatico, so sparare, violo il codice della strada con una certa grazia. Non sono il Dan Brown della classe disagiata. Io non ascolto, agisco.
Quanti erano gli episodi? 18 mi pare. Ma va, non dire sciocchezze. Quelli saranno Twin Peaks. Ok Ziva, non lo so. NON LO SO. NON ALZARE LA VOCE CON ME. Ok, scusa. Ma perché non controlli sulla piattaforma? Un respiro. Due respiri. Brava. Il centone orario al Dottor Lang ben speso vedo. Argh. Allora? 10 episodi, sì, 10 episodi. 18 erano la terza di Twin Peaks. Ecco. La conoscenza a portata di click. A proposito, già che siamo in tema conoscenza, tu l’hai capito chi ha ucciso Kate Todd? Spiritoso.
Dunque Interpol. Sì, l’Interpol. Avevamo l’Intepol alle costole. Ti ricordi la faccia di Boris la prima volta a Genova? Come si chiamava lei? Ah, sì, Pappagallina. Usignolo nei giorni dispari. Mai affidare la toponomastica a degli hacker. Quanti ne ha fatti fuori il Mostro al loro matrimonio? Ho perso il conto. Sempre in coppia. Back to back. Non aveva finito il caviale e già si era fiondato sull’escargot. Che ingordo. Mangione. Non che la Donna Perfida fosse una dilettante, però a Isla Zafira si era quasi contenuta. Tony? Che c’è? Troppo lo stesso. Sì, ma. Troppo lo stesso.
Ti manca l’America? Parigi non è male. Tu hai l’agenzia informatica, io la scuola di lingue. Poi è divertente girare il Vecchio Continente. Milano, Como, Graz. Beh. Case sfitte, bambine fuori controllo, gattabuie 8.0. Piaciuto il colpo di scena della puntata 5? Mmm, sì. Sai bene che dubitavo. Comunque pessima la sequenza in slow motion di Budapest. Mi sarei risparmiata più volentieri Würstel e Patatina in Germania. Ti giuro non ne sapevo nulla. Ti pare ti avrei portata lì altrimenti. Maledetta televisione.
I salti temporali? Bah, danno background, forse sono necessari per la cronologia, ma avrei dato loro meno spazio. Mi interessa più il 2025 di Tony e Ziva che i trascorsi del 2020, laddove nel presente vi è un buon connubio tra la commedia da ufficio e l’adrenalina da spy-story, mentre nel passato il focus è più sugli aspetti sentimentali e psicologici della faccenda, francamente noiosi questi ultimi. Sai quelle cose tipo esplorare i traumi e le paure. Sì, insomma, il fetish psicologista del nuovo millennio.
Ha ragione Ziva a Radio Deejey. C’è un’intervista ai due a proposito della serie, che io, frettoloso, avrei definito senza appello spin-off di NCIS. E invece, correttamente, lei specifica. Non è uno spin-off di NCIS, ma uno spin-off dei personaggi di NCIS. Siamo, infatti, fuori dalla logica procedurale e autoconclusiva sotto l’egida di Gibbs, con l’adozione di una trama orizzontale senza soluzione di continuità, sebbene con le location più varie distribuite sul territorio europeo.
Una distanza rimarcata altresì dalla singolarità tecnologica che innesca la vicenda, il 9.4, malware quasi onnipotente in grado di svaligiare i conti dell’Interpol, di mettere ko le terapie intensive degli ospedali, di controllare droni assassini e segugi robotici, tutto tramite una comune porta USB, con una panoramica privilegiata, sebbene in un contesto finzionale, di ciò che può essere l’industria militare già nella sua avanguardia attuale.
Capisco, una serie godibile, che quando non s’impantana nel dramma per stare nel comfort action funziona, ma che c’entra con Halloween? Brava, niente, veditelo tu il capitolo 2 de La Babysitter però.