Guardiani della Galassia Vol.3 (Guardians of the Galaxy Vol.3)
Regia: James Gunn; sceneggiatura: James Gunn; fotografia: Henry Braham; musiche: John Murphy; scenografia: Beth Mickle; costumi: Judianna Makovsky; effetti speciali: Stephane Ceretti; interpreti: Peter Quill / Star-Lord (Chris Pratt),Gamora (Zoe Saldana), Drax il distruttore (Dave Bautista), Nebula (Karen Gillan), Mantis (Pom Klementieff), Kraglin (Sean Gunn), Groot (Vin Diesel), Rocket (Bradley Cooper), Cosmo (Maria Bakalova), Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), Adam Warlock (Will Poulter), Ayesha (Elizabeth Debicki), Stakar Ogord (Sylvester Stallone); produzione: Kevin Feige, Victoria Alonso, Louis D’Esposito, Simon Hatt, Nikolas Korda, Sara Smith; Compagnia di produzione: Marvel Studios; paese di produzione: Stati Uniti d’America – 2023; durata: 150’
In Guardiani della Galassia Vol. 3 l’amato gruppo di improbabili Supereroi si sta ambientando a Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra intorno a sé in una pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.
Guardiani della Galassia Vol. 3 non è un ottimo finale
Guardiani della Galassia Vol. 3 è arrivato nei cinema italiani dal 3 maggio e due giorni dopo è uscito anche negli USA, dove ha incassato 17.5 milioni di dollari alle anteprime, come Ant-Man and the Wasp: Quantumania qualche mese fa: quest’ultimo chiuse il suo primo weekend con 106 milioni di dollari, ma il terzo film della saga di James Gunn potrebbe andare meglio considerando le recensioni inziali positive ricevute. Il pubblico e la critica hanno apprezzato l’ultima avventura della squadra cosmica Marvel al cinema: sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ottiene una percentuale di gradimento dell’81%, con un voto medio di 7,3 su 10 basato su 276 recensioni.
Paradossalmente mi stupisco di questo successo: spesso tendo a “difendere” i film Marvel esaltando i punti positivi degli ultimi cinecomic della Casa delle Idee, ma in questo caso andrò controcorrente sottolineando in particolare ciò che non è andato in Guardiani della Galassia Vol. 3. L’hype per questo terzo capitolo è iniziato dalle scene post credit del suo prequel, in particolare quella in cui era nominato Adam Warlock, uno dei miei personaggi preferiti dai fumetti: l’attenzione intorno al personaggio inizia a decadere quando è escluso dai crossover cinematografici con Thanos, sua nemesi cartacea; nonostante non sia pienamente convinto della scelta di Will Poulter, visivamente mi convinceva e mi sarei aspettato una versione di “Lui” più vicina alle storie recenti.
La prima delusione nasce nel vederlo come il personaggio più marginale di Guardiani della Galassia Vol. 3, utile solo alla trama come un mero giocattolo narrativo di James Gunn. Tra l’altro il personaggio meno serio nella prima pellicola troppa cupa dei Vendicatori Cosmici, depotenziando l’epicità di Adam Warlock. Ho trovato straniante chiudere la saga più comica e sgargiante del MCU con un’atmosfera troppo oscura, intervallata dai tipici momenti divertenti, ma non conclusa con un degno finale. Anche la colonna sonora, parte fondamentale di questo franchise, risulta un punto debole in questo caso, con musica meno vintage ed epica dei primi due film.
Guardiani della Galassia Vol. 3riesce a regalare molte emozioni soprattutto nei flashback riguardanti Rocket, il personaggio preferito di James Gunn, focus di questo finale. L’arco narrativo del “procione spaziale” è quello più sviluppato, simbolo della squadra e legame indissolubile con il convincente villain: ho apprezzato Chukwudi Iwuji nel ruolo dell’Alto Evoluzionario, il cui background cambia dai fumetti al grande schermo per collegarsi alle origini di Rocket. Il trio formato da Mantis, Drax e Nebulaè ciò che più mantiene vivo lo spirito della saga, con giusta alternanza di battute e momenti più seri.
Dopo gli eventi di Avengers: Infinity War ed Avengers: Endgame, il duo Gamora – Star Lord poteva essere gestito sicuramente meglio, con il personaggio di Chris Pratt che in qualche modo potrebbe avere ancora qualcosa da raccontare nel futuro del MCU. I maggiori punti positivi di Guardiani della Galassia Vol. 3 risiedono sicuramente nel lato tecnico: da un’attenta regia ad una coloratissima scenografia spaziale, ricordano il trucco e i costumi che cercano di rendere i personaggi molto fedeli ai fumetti. Con la storia di Rocket, l’ultima avventura dei Guardiani porta un’attenzione e una cura animalista, nonché un rinnovato sguardo all’unione di una famiglia sui generis.
Non riesco a leggere i titoloni che esaltano il film definendolo uno dei migliori Marvel degli ultimi anni o come il ritorno a quelli della Saga dell’Infinito. Per quanto riguarda la coesione con gli altri film del MCU, Guardiani della Galassia Vol. 3 si collega bene al passato, ma non mostra mai un netto sguardo al futuro, al prossimo crossover, seguendo la scia della maggior parte degli ultimi film Marvel.
Manca quel filo rosso che collega un film al successivo, costituito prima soprattutto dalla ricerca delle Gemme o dalla minaccia incombente del villain della macro saga. Ogni capitolo sembra fine a se stesso o alla mini saga a cui appartiene, anche se definirei questo cinecomic una buona chiusura per le avventure di questa formazione della squadra cosmica, ma non ottima.