Aaah, il Natale. I canti gioiosi, i bambini che attendono il 25 Dicembre per l’arrivo di Babbo Natale, i dolci, le luci colorate. E’ tutto così allegro e festoso… ma non per tutti! Già, perchè se è vero che, come il mondo intero, il cinema in questo periodo si adatta allo spirito delle feste, alcuni cineasti, nel passato, si sono improvvisati dei veri e propri “Grinch” e hanno deciso di andare controcorrente, presentando dei film la cui atmosfera è tutt’altro che gioiosa. E’ il caso di Gremlins, datato 1984 e diretto da Joe Dante che, coadiuvato da Chris Columbus (in realtà grandissimo amante del Natale) alla sceneggiatura e Steven Spielberg alla produzione, ha prodotto un film che può essere considerato un mix tra commedia, fantasy e horror. Un film spaventoso… ma non troppo.
Protagonista delle vicende è il giovane Billy Peltzer (Zach Galligan). Un ragazzo che vive assieme alla famiglia nella (fittizia) cittadina di Kingston Falls. Ha un bel lavoro in banca e si frequenta con una stupenda ragazza di nome Kate (Phoebe Cates). Le feste di Natale sono alle porte e il padre di Billy, Rand (Hoyt Axton) decide di rivolgersi ad un negozio di Chinatown per acquistare un curioso animaletto, un Mogway, da regalare al figlio. Non senza difficoltà, Rand riesce a portarsi a casa la tenerissima e curiosa bestiolina, decidendo di chiamarla Gizmo. Le regole per farlo vivere al meglio sono semplici: non esporlo a fonti di luce molto forti (o peggio ancora a quella del sole), evitare di bagnarlo con l’acqua e, soprattutto, mai nutrirlo dopo la mezzanotte. Inutile dire che, mai come in questi casi, le regole sono fatte per essere (inavvertitamente) infrante. E così, il piccolo e innocente Gizmo, dopo essersi bagnato, darà inconsapevolmente alla luce alcune repliche di se stesso, che inevitabilmente si nutriranno dopo la mezzanotte, trasformandosi in qualcosa di decisamente più malvagio. Tra una cosa e l’altra, i piccoli mostri invaderanno la città seminando distruzione e morte fra i suoi ignari abitanti e costringendo Billy e i suoi amici a prendere in mano la situazione per rimediare al disastro creato, tra mille disavventure e continui e inevitabili colpi di scena.
Gremlins è nato da un racconto di Roald Dahl che lo ha anche sceneggiato per il cinema, presentandolo nientemeno che alla Walt Disney, verso la metà degli anni ’40. Forse per via della tipologia di cinema adottata all’epoca dalla casa di Topolino, la stessa decise di rifiutare il copione e questo rimase inutilizzato per diversi anni, finchè a metterci su gli occhi fu Chris Columbus (Mamma, ho perso l’aereo) che decise di riprendere la sceneggiatura e rivederla a modo suo. A quanto pare la prima stesura del film pare fosse molto più macabra di quanto realizzato successivamente. La madre di Billy ad esempio non solo non sarebbe dovuta sopravvivere all’attacco dei tre mostriciattoli, ma la sua testa sarebbe dovuta rotolare giù per le scale. Ad ammorbidire un po’ il tutto, ci ha pensato poi Steven Spielberg che in veste di produttore ha contribuito con alcune idee che hanno rese celebre questo film. Lo stesso Gizmo, che inizialmente sarebbe dovuto essere il cattivo, rimane in realtà un’innocente e tenerissima creatura per tutta la pellicola.
La tipologia di film, completamente nuova, mischia la classica commedia per ragazzi all’horror non eccessivamente spinto, con un tocco di fantasy. La pellicola, pur non essendo un horror vero e proprio (nel film peraltro non si vede una singola goccia di sangue) ha fatto sollevare polemiche per alcune scene un po’ più forti del necessario. Il regista Joe Dante, già conosciuto per alcuni lungometraggi dell’orrore, come Piranha e L’ululato si è poi specializzato nella cinematografia per ragazzi, dirigendo negli anni successivi anche film come Explorers e Small Soldiers. Con Gremlins però non solo ha inventato un nuovo genere che si potrebbe definire “border line”, ma ha praticamente costretto la Motion Picture Association of America, che si occupa di classificare i film, ad inserire una nuova classificazione d’età, oggi nota come PG-13. I film recanti questa classificazione, sono adatti ai minori di 13 anni solo se accompagnati dai genitori.
E a proposito di regia, un film che mischia le feste e la gioia a scene macabre e dark, non vi ricorda qualcuno? Tim Burton, per esempio? Ebbene, il regista di Burbank sarebbe potuto essere dietro alla macchina da presa per la realizzazione di Gremlins. Tuttavia, la produzione decise che Burton, nonostante la recente produzione del cortometraggio Frankenweenie (da cui è stato tratto il suo lungometraggio omonimo, nel 2012), non fosse abbastanza esperto nella regia di lungometraggi (in effetti il suo primo film vero e proprio, Pee Wee’s Big Adventure sarebbe uscito solo l’anno successivo) e pensò di rivolgersi a chi di horror e lungometraggi ne sapeva già un bel po’.
Costato poco più di 10 milioni di dollari, molti dei quali spesi per gli animatronics utilizzati per riprodurre i mostri, costati tra i 30 e i 40 mila dollari l’uno, Gremlins si è quasi guadagnato il podio dei film con il miglior incasso del 1984. Con poco meno di 150 milioni di dollari, infatti, si attesta al quarto posto della classifica, superato “solo” da Indiana Jones e il Tempio Maledetto, Ghostbusters (hai visto il trailer del nuovo capitolo?) e Beverly Hills Cop. Oggi è un atipico classico di Natale. In fin dei conti ogni tanto, siamo tutti un po’ “Grinch”…