Governance – Il prezzo del potere è un crime movie con un taglio decisamente noir, diretto da Michael Zampino ed interpretato da Vinicio Marchioni, Massimo Popolizio, Sarah Denys, Claudio Spadaro, Maria Cristina Heller, Marial Bajma Riva, Sonia Barbado, Antonio Zavatteri, Sara Putignano, Tania Bambaci e Désirée Giorgetti.
La storia di Renzo è la storia di tanti (troppi) imprenditori, uomini d’affari, dirigenti che vivono costantemente nell’egoistica tutela degli interessi personali e della società che rappresentano. Non credono in nulla se non nel Dio denaro, non conta nulla se non il mantenimento del perverso “equilibrio aziendale” che hanno elaborato.
Renzo (Massimo Popolizio) è materialista, avido ed anaffettivo. Viene dal basso ed ha odiato la sua vita passata al punto tale da rinnegarla completamente, da essere disposto a qualsiasi cosa pur di non abbandonare la sua posizione privilegiata. Non sa amare e non sa rapportarsi ai suoi affetti se non con gesti materiali, vuoti. La sua avidità e la sua sregolatezza sono rappresentate magistralmente nelle scene in cui mangia: è solo, al buio, è un miserabile nonostante la ricchezza, è arido e depresso e mangia con affanno ed ingordigia, come se temesse che qualcuno possa portargli tutto via e soprattutto dimostrando di non avere alcuna voglia di condividere ciò che ha (ne è prova l’oscena quantità di olio che versa sull’unica fetta di pane che addenta). Probabilmente ciò che ha andrà sprecato, ma lui preferisce così. Se non può averlo lui non lo avrà nessuno, esattamente come il suo posto di lavoro.
Viviane (Sarah Denys) è una giovane donna di successo, collega di Renzo, lo sostituisce nel ruolo da cui è stato rimosso a seguito delle irregolarità di cui si è reso responsabile. E’ inconsapevole vittima di tutti i pregiudizi legati alla sua figura, perché è una donna, una madre, è giovane ed ha successo. Per un maschilista megalomane come Renzo non può essere competente e professionale, ma deve essere per forza un’oca di bell’aspetto che è riuscita ad insidiare il suo ambìto posto di lavoro con sotterfugi.
Michele (Vinicio Marchioni) è il ritratto dell’uomo qualunque con desideri, sogni ed aspirazioni. Non ha grosse pretese per se e per la sua compagna, vuole una vita serena in cui il denaro non sia un problema. Non ha figli e non è precisato il perché, questo dettaglio è probabilmente lasciato alla libera interpretazione dello spettatore perché decida se considerarlo irrilevante o importante e dunque darvi una lettura che può essere quella del sacrificio fatto da Michele di rinunciare alla paternità a causa dell’assenza di sicurezza economica. Si trova coinvolto in un brutto affare e, diversamente da Renzo, è empatico e fatica ad accettare le circostanze di ciò che è accaduto. Viviane, agli occhi di un uomo semplice come lui, è un essere umano, una donna che lo ha implorato con lo sguardo, che gli turba il sonno.
Rita è la compagna di Michele, sappiamo poco di lei ma è un personaggio di facile lettura grazie alla sua talentuosa interprete (Sara Putignano). E’ una donna che si fida ciecamente del suo compagno e nonostante ad un certo punto le sia chiaro che è coinvolto in una losca vicenda, sembra accusare il colpo in silenzio per non alterare la serenità economica raggiunta.
Sofia (Marial Bajma Riva) è la figlia di Renzo, lo specchio di una generazione nata da una vita di vizi e capricci, ricatti morali e lacune educative. E’ una giovane ragazza incolpevole rispetto a tutte le mancanze dei suoi genitori, esseri egoisti e attenti soltanto all’apparenza e non alla sostanza, confonde l’affetto genitoriale con i regali di cui ti permette di beneficiare. Ma non tutto è perduto per lei, il modo in cui ama il suo cagnolino è il suo grido d’affetto e di purezza che forse possono ancora essere salvati.
Governance – Il prezzo del potere è davvero un film ben fatto, Michael Zampino ha curato ogni dettaglio ed ogni scena, ho particolarmente apprezzato la composizione cromatica delle immagini, i colori scuri e tetri nelle scene che riguardano Renzo in opposizione a quelli più tenui e tersi negli altri contesti.
La visione è coinvolgente e non scontata, anzi la storia in un certo senso dimostra lo stato di inquietudine costante in cui, che l’uomo se la cavi o meno, vivrà per sempre. Da carnefice a vittima di se stesso.
Di seguito il video della Conferenza Stampa con i due protagonisti di Governance – Il prezzo del potere ed il regista:
E’ stato davvero interessante ascoltare proprio da chi ha prodotto, creato e plasmato il film, il tipo di taglio che hanno voluto dare ai personaggi, le esperienze dalle quali hanno attinto e la realtà che li ha ispirati. Ho potuto rivolgere una domanda a Michael Zampino:
Anzitutto complimenti, il film mi è piaciuto molto e gli interpreti sono davvero bravissimi. E’ estremamente attuale e realistico, viviamo in un mondo sempre più alla mercé del denaro e degli accordi economici, che spesso ci coinvolgono nostro malgrado. E’ possibile considerare i personaggi di Renzo e Michele la personificazione della diabolica dinamica capitalista attuale in opposizione alla ‘gente’ che subisce e in un certo senso si adegua a forze e dinamiche più grandi? E’ ragionevole un parallelismo con la situazione dell’insabbiamento della verità sull’omicidio di Giulio Regeni perpetrata dal governo egiziano e subìta dallo stato italiano per gli accordi economici (anche sui condotti petroliferi) in gioco?
Questo parallelismo con il caso Regeni si può fare, perché in effetti oggi e soprattutto in Governance – Il prezzo del potere, si può vedere che quando gli interessi economici sono strategici ed importanti, conducono alla censura della verità, ad ostacolarla proprio dinnanzi ad un interesse più grande come può essere quello di un Paese. Nel caso di Renzo sembra chiaro che ci sia la complicità anche dei vertici della sua azienda in questo insabbiamento, proprio perché rappresenta un manager indispensabile. Si preferisce lo sviluppo dell’azienda, la crescita e gli affari nuovi piuttosto che metterlo in difficoltà e rivelare una verità scomoda. Questo è senza dubbio un tema del film. Aggiungerei, come già detto in conferenza stampa, che oltre al caso Regeni, che è molto emblematico, c’è il caso di Caruana Galizia, la giornalista uccisa a Malta mentre indagava su casi di corruzione. Anche in questo caso è stato molto difficile sapere chi fosse il mandante, visto che la persona coinvolta e sospettata è un uomo d’affari molto importante e colluso con i politici del governo maltese. Quindi il caso di Dafne Caruana Galizia è un altro caso forte, che ha scosso le Istituzioni europee e in cui ci stiamo finalmente avvicinando alla verità che a causa della collusione tra ambienti politici ed economici, è stata ostacolata per un discorso di affari e di investimenti.
Consigliamo vivamente Governance – Il prezzo del potere, disponibile su Prime Video dal 12 aprile. Vedere per credere.