Così la HFPA c’è riuscita: i vincitori dei Golden Globes 2022 sono stati annunciati lo stesso (il rischio vero era la scomparsa del premio, per ora scongiurata) nonostante la freddezza di Hollywood e il boicottaggio da parte dei network televisivi, degli addetti ai lavori, registi, attori e attrici compresi. I rappresentanti della stampa estera che hanno giudicato i film e le serie tv in gara si augurano che i premi riprendano presto il loro autorevole ruolo di ‘anticamera degli Oscar’. Ciò tuttavia non sarà possibile senza una riforma radicale all’insegna della trasparenza, a fronte di provvedimenti ancora insufficienti ad assicurare l’inclusione e l’imparzialità dei giurati.
Il tentativo di restituire credibilità ad un premio svalutato agli occhi del mondo, ha partorito una distribuzione dei Globi cinematografici che poco ha tenuto conto delle preferenze del pubblico: West Side Story ha portato a casa i premi per il film musicale, l’attrice protagonista e la non protagonista – fallendo quello forse più scontato alla regia di Spielberg – ma è stato un flop al botteghino. Dare il riconoscimento ad un’esordiente come Rachel Zegler, invece che ad attrici carismatiche ed affermate come Emma Stone in Crudelia o Marion Cotillard in Annette è un’altra scelta spiazzante.
Quarto Golden Globe della carriera per Nicole Kidman, (A proposito dei Ricardo) che supera in scioltezza la concorrenza delle pur accreditate Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye) e Kristen Stewart (Spencer). Qui abbiamo sbagliato il pronostico, ma a nostra difesa il film con la Kidman non è ancora uscito in Italia. Quanto a Lady Gaga, la sua prova costituisce l’aspetto migliore del polpettone di Ridley Scott House of Gucci. Il potere del cane (qui sotto il trailer) in questo momento su Netflix, riscuote i due Golden Globes per il film drammatico e la regia, lasciando al favorito Belfast la statuetta alla sceneggiatura, scritta dal regista della pellicola, Kenneth Branagh.
Di nuovo frustrata l’ambizione di Paolo Sorrentino: È stata la mano di Dio non va oltre la candidatura come miglior film non in lingua inglese, sconfitto dal giapponese Drive my car.
Di seguito la lista dei vincitori del Golden Globes 2022. Per la lista completa delle nomination puoi cliccare qui:
Film
- Miglior film drammatico: Il potere del cane
- Miglior film musical/commedia: West Side Story
- Miglior film d’animazione: Encanto
- Miglior film internazionale: Drive My Car
- Miglior regista: Jane Campion (Il potere del cane)
- Migliore attrice in un film drammatico: Nicole Kidman (A proposito dei Ricardo)
- Migliore attrice in un musical/commedia: Rachel Zegler (West Side Story)
- Miglior attore in un film drammatico: Will Smith (King Richard – una famiglia vincente)
- Miglior attore in un musical/commedia: Andrew Garfield (Tick, Tick, …Boom!)
- Migliore attrice non protagonista: Ariana DeBose (West Side Story)
- Miglior attore non protagonista: Kodi Smit-McPhee (Il potere del cane)
- Migliore sceneggiatura: Kenneth Branagh (Belfast)
- Miglior colonna sonora: Hans Zimmer (Dune)
- Miglior canzone: Billie Eilish (No Time To Die)
Serie TV
Prevedibile la sconfitta dell’innovativo Squid Game – un solo premio all’anziano attore non protagonista O Yeong-su – a favore della terza stagione di Succession che è la miglior serie drammatica, vantando il miglior attore protagonista Jeremy Strong e la miglior attrice non protagonista Sarah Snook. Delusione invece per Ted Lasso (Apple TV+), battuto come serie comica da un’altro progetto HBO, Hacks, forte della miglior attrice protagonista in una serie comica Jean Smart.
Ad essere premiato per la casa di Cupertino è solo l’autore (insieme a Bill Lawrence) Jason Sudeikis, ma come attore non protagonista. Migliore attrice protagonista in una serie drammatica e la transgender M.J. Rodriguez, che bissa il successo agli Emmy Awards per Pose (una produzione FX).
Riguardo alle miniserie è La ferrovia sotterranea (Amazon) a vincere, mentre i migliori attori in questa categoria sono due veterani come la poliziotta Kate Winslet (Omicidio a Easttown, prodotto da HBO e distribuito in Italia da Sky) e il sempre sottovalutato Michael Keaton (Dopesick – Dichiarazione di dipendenza, prodotta da Hulu e distribuita in Italia da Disney+).
- Miglior serie drammatica: Succession
- Miglior serie musical/commedia: Hacks
- Miglior miniserie: The Underground Railroad
- Migliore attrice – serie drammatica: Michaela Jaé Rodriguez (Pose)
- Miglior attore – serie drammatica: Jeremy Strong (Succession)
- Migliore attrice – musical/commedia: Jean Smart (Hacks)
- Miglior attore – musical/commedia: Jason Sudeikis (Ted Lasso)
- Miglior attore non protagonista: O Yeoung-su (Squid Game)
- Migliore attrice non protagonista: Sarah Snook (Succession)
- Migliore attrice in una miniserie: Kate Winslet (Omicidio a Easttown)
- Miglior attore in una miniserie: Michael Keaton (Dopesick)