Il celebre critico cinematografico a Calitri omaggia Luigi Di Gianni e presenta Le ombre degli avi dimenticati del cineasta sovietico Sergej Paradžanov
Lo Sponz Fest, manifestazione ideata dal suo direttore artistico, il cantante Vinicio Capossela e giunta alla sua settima edizione, ha ospitato anche quest’anno artisti da tutto il mondo. Un’attenzione particolare è stata riservata al cinema, con una serata, quella del 21 agosto, dedicata al critico cinematografico Goffredo Fofi, che ha richiamato un pubblico eterogeneo, proveniente dall’Italia e dall’estero, nella piazza antistante la chiesa dell’Immacolata, a Calitri, nel cuore dell’Alta Irpinia.
Nel suo intervento, Fofi ha ricordato Luigi Di Gianni, regista sceneggiatore e documentarista napoletano, scomparso il 10 maggio di quest’anno. Il suo primo documentario Magia Lucana (in alto) venne premiato nel 1958 alla Mostra del Cinema di Venezia per la descrizione della realtà contadina lucana, composta in un mosaico della vita rurale in Basilicata e in Irpinia, con alcune ricostruzioni richieste appositamente per essere filmate, associate però a documenti sonori originali raccolti nel 1954 sui campi da Diego Carpitella e Ernesto De Martino. Un efficace ritratto della tradizione contadina, dai riti propiziatori in occasione della nascita ai lamenti funebri, centrali allo Sponz Fest 2019 il cui (sotto)titolo Sottaterra li richiama apertamente.
Ricollegandosi ai temi della nascita e della morte,sfrondati da quel sentimentalismo che Fofi rimprovera al neorealismo cinematografico, il critico ha poi presentato un film sulla realtà e la tradizione contadina, ambientato in luoghi lontani, eppure così somigliante a quella locale: Le Ombre degli Avi dimenticati (1964) di Sergej Paradžanov, proiettato in lingua originale (russo), sottotitolato in italiano. Il regista venne perseguitato dall’estabilishment sovietico che non vedeva di buon occhio il suo cinema e la sua vita privata (era omosessuale), arrivando a condannarlo, con l’accusa di furto d’oggetti d’arte, a cinque anni in un campo di prigionia. Fu liberato grazie all’interessamento di esponenti della cultura cinematografica mondiale come Martin Scorsese, fino agli italiani Federico Fellini e Tonino Guerra. Il film, girato prima della prigionia, è una storia surreale ambientata nel mondo contadino dell’Ucraina, esattamente nel 1864: il giovane Ivan si innamora di Marichka, figlia dell’assassino di suo padre. Marichka muore tragicamente e Ivan sposa Palagna, ma il suo pensiero è sempre rivolto a Marichka, così Palagna per riconquistarlo si rivolge alla stregoneria. Ella però subisce il fascino dello stregone e porta il marito alla morte, in cui quest’ultimo può ricongiungersi al suo primo amore.
Anche qui, come puoi apprezzare nel trailer in alto, la realtà rurale e il simbolismo sono predominanti, calati nella tradizione contadina, così simile eppure così lontana da quella dell’Irpinia. La serata è poi proseguita sulle note delle canzoni di un artista statunitense del profondo Sud, Micah P. Hinson, cantautore e chitarrista folk rock.
Lo Sponz Fest (www.sponzfest.it) si è concluso il 25 agosto e ha ospitato nell‘Arena della Cupa, alle porte del paese, altri momenti memorabili: ha destato sensazione l’intervento il 22 agosto dell’ex sindaco di Riace, Domenico “Mimmo” Lucano, cui Vinicio Capossela ha dedicato la canzone Il Povero Cristo (in alto il video ufficiale), seguito dal concerto di Enzo Avitabile. Indimenticabile l’evento collettivo del 23 agosto con Morgan e gli Almamegretta presentato da Neri Marcorè continuato fino a notte fonda e il concerto finale di Vinicio Capossela & Friends del 24 agosto. Oltre a Calitri, capitale della cultura europea per un giorno, in virtù del gemellaggio con Matera, sono stati coinvolti nell’iniziativa altri paesi dell’Irpinia rurale come Sant’Angelo dei Lombardi e Lacedonia.