Il regista danese Per Fly mette in scena un film tratto dal libro autobiografico del suo connazionale Michael Soussan, che racconta una storia di corruzione alle Nazioni Unite.
Nel 1997 Michael Soussan (interpretato Theo James), un giornalista danese free lance, trascorse un periodo alle Nazioni Unite nell’ambito del cosiddetto “Oil for food”, ovvero lo scambio di petrolio per cibo che assicurava la sopravvivenza dell’Iran di Saddam Hussein. Soussan scoprì che, nell’ambito dei suoi stessi superiori, qualcuno aveva trovato il modo di lucrare sull’affare, ricevendo tangenti dallo stesso Saddam Hussein. Michael cercherà conforto nel suo capo, ovvero Ben Kingsley, del quale è convinto di potersi fidare, ma capirà ben presto che si tratta di un imbroglio ad altissimi livelli. Uno scandalo che coinvolse parecchi paesi, fra cui l’Italia. Nel 1997 da noi governava Prodi, vale a dire uno dei migliori governi degli ultimi anni in assoluto. Figuriamoci gli altri.
https://www.youtube.com/watch?v=SWghgoUXyVo
Nel 2004 Soussan scrisse un articolo di accusa sul Wall Street Journal e il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, fu costretto a istituire una commissione d’inchiesta. Nel 2010 è stato pubblicato il libro, Backstabbing for Beginners: My Crash Course in International Diplomacy (una traduzione potrebbe essere Come pugnalare alle spalle per principianti: Il mio disastroso corso di diplomazia internazionale) e nel 2018 esce il film che racconta di nuovo la storia.
Altro film che narra una storia vera,
come quella che ha raccontato Olivier Marchal nella Truffa del secolo e di nuovo un regista ci mette di fronte a una realtà sconfortante. Nel film di Marchal, che ha un intento etico, il truffatore fa una brutta fine; nella realtà i truffatori l’hanno fatta franca e chi ci ha rimesso sono i cittadini che hanno pagato, con le loro tasse, gli ammanchi nel bilancio nazionale ed europeo, e non è che i politici ci facciano una bella figura.
Nel film di Fly, e nella realtà, sono i politici stessi a truffare una nazione, nella fattispecie l’Iraq. Poi si dice che i giovani non si interessano più di politica.