Gigi Proietti ci ha lasciati nella notte alle 5:30 del mattino, proprio nel giorno del suo 80° compleanno stroncato da un infarto. L’attore era ricoverato in ospedale già da qualche giorno per degli accertamenti sul suo stato di salute, siccome lamentava dolori da affaticamento al petto.
A darne il triste annuncio la moglie Sagitta e le due figlie Carlotta e Susanna, nelle prossime ore seguirà comunicato sulle esequie dell’attore.
Gigi Proietti, ripercorriamone i successi:
Nel 1976 prende parte al film Febbre da Cavallo insieme a Enrico Montesano. Il film, diretto da Steno, segue la storia di tre amici con la passione per le scommesse ippiche. Sebbene criticato all’uscita al cinema, negli anni è diventato un cult della commedia italiana.
Dal 1996 al 2005 dà volto al Maresciallo Rocca, uomo dal cuore grande che grazie alle sue capacità riesce a risolvere casi spesso complicati grazie anche al coinvolgimento dei membri della sua famiglia. La serie nel corso degli anni ha ottenuto e superato i 10 milioni di spettatori, tale successo ha permesso alla serie di accostarsi ad altri grandi successi del genere poliziesco quali C.S.I. scena del crimine e Law & Order.
Nel 1992 presta la sua voce a Robin Williams nel ruolo del Genio della lampada nel 31° film d’animazione della Disney Aladdin, facendoci emozionare con la sua voce.
La sua ultima apparizione cinematografica è nel 2019 nel film di Pinocchio di Matteo Garrone dove interpreta Mangiafuoco al fianco del grande Roberto Benigni.
Mentre nella stagione 2018-2019 collabora con Alberto Angela a Ulisse-Il Piacere della Scoperta, dando voce a personaggi famosi, quali il Padre di J.F.Kennedy.
Fu sua la decisione di costruire un Globe Theatre shakespeariano nel 2003, all’interno dei giardini di Villa Borghese a Roma, per commuovere il pubblico più largo possibile con la poesia e la tragedia del Bardo.
“Non esiste la cultura alta e la cultura bassa -spiegava infervorandosi – . Le cose non sono alte o basse. O sono buone o non lo sono. Io non contamino: cerco cose buone”.
Il grande successo per lui arriva con il teatro, nel 1970, quando viene chiamato a sostituire Domenico Modugno, nella parte di Ademar nella commedia musicale di Garinei e Giovannini «Alleluja brava gente».
Gigi inoltre era un grande appassionato della sua squadra di calcio: L’amore per la magica Roma, ma anche quello per Totti. “Francesco è stato un fedelissimo indossando una sola maglia – aveva commentato meno di un anno fa. Rispetto a Francesco, si va oltre il fatto puramente tecnico, lui è uno di quei personaggi che scavalcano questo aspetto, è una icona. Non credo nascerà un altro Totti. Il figlio Christian gioca? Allora si sbrigasse…”, aveva dichiarato sempre con la solita battuta che lo apparteneva.
Tra Totti e Gigi Proietti c’era un grande rispetto reciproco, oltre all’amicizia che lega due persone famose ma molto semplici e umili. Ma il legame tra i due era inevitabile: Totti è il simbolo della Roma, Proietti il simbolo di Roma. Non si perdeva una partita: sui vari set si faceva installare un televisore per vedere la partita, al teatro posticipava le prove per non perdersi mai le azioni dei suoi giocatori.
Mi associo alle schiere di fan che stanno mandando messaggi di commiato al grande Gigi: Ciao Gigi, anche se tu te ne sei prematuramente andato, questo non è un addio, è solo un arrivederci. Da lassù potrai far ridere gli angeli e per noi che siamo quaggiù, porteremo sempre dentro il cuore il tuo sorriso e le tue famose citazioni ci saranno sempre compagne. Un abbraccio…
“Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce.”