Miglior Sceneggiatura Originale al film di Jordan Peele, con un meraviglioso Daniel Kaluuya
Chi fra di noi appassionati di cinema, non ha seguito con ansia e trepidazione la notte degli Oscar?. Già da quella sera di marzo, avevo sentito un certo flirt, una spiccata attrazione verso il film di Jordan Peele “Get Out- Scappa” e così, armata di femminea curiosità, mi sono avventurata nel web alla ricerca di notizie e, cosa mi succede? Per un incredibile colpo di fortuna, me lo ritrovo sulla tv e così me lo sono letteralmente goduto comodamente sul divano di casa mia. Il mio cuore cinefilo mi aveva ben indirizzato, e mi sono innamorata di questa singolare pellicola. Ma cominciamo parlando della trama che, parlando di un film come questo, è molto difficile senza spoilerare dettagli molto succosi e chiarificatori.
Tranquilli, non lo farò.
Chris Washington/Daniel Kaluuya e Rose Armitage/ Allison Williams sono due fidanzati che decidono di passare un week end dalla famiglia di lei; il ragazzo, all’inizio titubante all’idea, si lascia convincere dalle rassicurazioni della ragazza, certissima dell’atteggiamento liberale della famiglia nei confronti delle coppie interraziali, infatti Chris è afroamericano e Rose è bianca. Tutto ci convince che è così, dalla mamma Missy/ Catherine Keener al padre Dean/ Braley Withford insieme al fratello Jeremy/ Caleb Ivory Jones, tutti appaiono disponibili e accomodanti, tanto da “esibire” con orgoglio il giovane Chris durante un Bingo con il vicinato. Lo strano comportamento dei domestici però, legato a strani eventi, inspiegabili ritrovamenti, ci conducono verso la rivelazione di cosa, in realtà, si nasconde dietro quelle mura.
Sembra una trama molto comune per un thriller horror, spesso alleggerito da momenti ironici che alleggeriscono la tensione generale, lieve ma sempre presente come un respiro in sottofondo, ma non voglio rivelare ciò che rende questo film unico, le sorprese che sono dietro l’ angolo e ci vengono regalate a piccole gocce. Ci si sente subito vicini a Chris e alla sua storia, affezionandoci a quel ragazzo così buono e sensibile, e insieme a lui ci addentriamo nelle verità di quella famiglia e di quella casa, e ci ritroviamo a pensare “Scappa” come il titolo del film. Ma lui non lo fa, e si rivela una realtà che non è completamente razzista a mio parere, anzi, per buona parte invidia all’afroamericano tutte quelle qualità che lo caratterizzano, pur relegandolo ad una terribile schiavitù. E qui entra in ballo il mito sempre attuale della ricerca dell’immortalità, pietra filosofale dell’umanità.
Alla fine, ti trovi a domandarti, come mi è successo per la serie tv Westworld, come ti saresti comportato se fossi stato un appartenente della famiglia Armitage, se, anche tu, avresti mostrato lo stesso cinismo di Rose, o se alla fine del film mi sarei comportata come Chris, ma correrei il rischio di raccontarvi troppo. Un piccolo spoiler, se bevete thè, durante la visione, prendetelo senza zucchero, rischiereste di non godervi il film…..
Cosa resta da dire se non parlare del cast, diretto dal comico, doppiatore e, in questo caso, sia regista che sceneggiatore del film Jordan Peele, per chi di voi ha visto il Daily Show ricorderà la sua intrerpretazione del presidente Obama, ma vi lascio il link se volete curiosare nella carriera di questo giovane artista.
Daniel Kaluuya, nemmeno trent’anni, è stato candidato come miglior attore nell’edizione degli Oscar di quest’anno con nomi del calibro di Daniel Day Lewis e del vincitore Gary Oldman, si è subito fatto notare nel corto di qualche anno fa in “Black Mirror Fifteen millions merit” (Qui il link del trailer su youtube)
E aspetto di vedere la sua interpretazione nel film di Spike Lee “BlackkPanther“, poiché, nel ruolo di Chris, è riuscito a trascinarmi nella sua avventura, e a rendermi partecipe delle sue emozioni, dalle sofferenze per le sue disavventure passate, all’ ira vendicativa che lo anima verso il finale della pellicola.
Allison Williams è una musicista e un attrice comica, stupenda, a mio parere, nella trasformazione della giovane Rose, da ragazza dolce e innamorata, a cinica calcolatrice; colpisce, ad esempio, il suo sguardo al momento della rivelazione della verità a Chris che, in un lampo, diventa freddo e distante, ma non posso rivelare di più per non cadere nello spoiler.
Lil Rer Howery (“Uncle Drew” di quest’anno e doppiatore in “Angry Bird Movie 2“) interpreta Rod, l’amico fraterno di Chris a cui affida il cane durante il week end, è un tenace agente della sicurezza aereoportuale, sospetta fin dall’ inizio che qualcosa non quadra, e con una logica ironicamente imbattibile, arriva alla conclusione del mistero davanti a tre attoniti agenti di polizia…..
Bradley Whitford (“West Wing tutti gli uomini del presidente” “The Post”) è il capofamiglia Dean Armitage il quale, insieme alla moglie Missy/ Catherine Keener (Due candidature agli oscar per “Essere John Malcovich” e “Truman Capote, a sangue freddo“) sono una coppia benestante, con una grande villa che riporta alla mente le vecchie case degli schiavisti del sud, e un atteggiamento fin troppo stucchevole, ma poi appare chiaro il motivo…..
Degna di nota anche l’interpretazione di Caleb Landry Jones (“la serie tv “Twin Peaks“) nel ruolo del figlio minore Jeremy, mi ha richiamato echi kubrickiani all'”Arancia Meccanica“, vedere per capire……
E non perdetevi Stephen Root (“Dodgball, palle al balzo ” “Non è un paese per vecchi“), e il suo discorso rassicurante e cinico allo stesso tempo, quando spiega a Chris il suo destino…
E nonostante tutta la curiosità che, spero, vi ho stimolato nei confronti di questo film, vi lascio con qualche chicca come mi è abituale. La canzone principale del film (“Sikiliza Kwa Wahenga” di Michael Abels che ha curato la colonna sonora) è interamente in swahili; tranne che per la parola inglese “Brother” e i versi dicono:
“Fratello corri, ascolta gli anziani. Ascolta la verità. Corri via. Salva te stesso“
ed è chiaramente riferita al protagonista del film.
Gli “Armitage” sono anche i protagonisti di un racconto di H.P.Lovercraft, “L’orrore di Dunwich“, autore americano notoriamente razzista.
“A mind is a terrible thing to waste” (Una mente è una cosa terribile da spiegare), frase pronunciata nel trailer e nel film da Jordan Peele, è anche lo slogan de “United Negro College Found”, un fondo di carità che raccoglie soldi per aiutare gli afroamericani disagiati ad andare al college.
Il budget di questa meravigliosa pellicola è stato di 5 milioni di dollari, con un incasso che, attualmente, supera i 130.
Mai come questa volta, buon pop corn a tutti….