Onore ai caduti di questo straordinario episodio. Onore ai realizzatori della battaglia dei record. La Battaglia di Grande Inverno è finita.
Regista del terzo episodio di Game Of Thrones 8, che ha richiesto ben 55 giorni di riprese, è Miguel Sapochnik già “responsabile” delle battaglie negli omonimi episodi: Aspra Dimora e La Battaglia dei Bastardi. Sapochnik si è ispirato all’indimenticabile ed epica battaglia del Fosso di Helm ne Il Signore degli Anelli ed ha voluto fare anche di più, battendo ogni record con lo scontro più lungo che sia MAI stato realizzato. La lunga notte non è altro che ben 82 minuti di battaglia! Il risultato è eccezionale.
Siamo ben lontani dalla retorica dell’episodio precedente, la tensione è percepibile, le mani tremano incerte stringendo le armi, i cavalli scalpitano, il respiro è affannoso e la morte è vicina. I morti sono vicini. Il bello è che le immagini sono talmente intense, la fotografia così accattivante ed i suoni così nitidi, che è come sentirsi parte del gruppo, come essere accanto ai Dothraki, agli Immacolati, accanto al pelo soffice di Spettro, sotto lo sguardo attento dei draghi, intenti a fare un cenno d’intesa ad Arya, mentre si gonfia il petto con orgoglio contro il nemico. In un istante siamo a Grande Inverno ed anche il nostro respiro si fa affannoso, il cuore prende a battere all’impazzata. Forse la scorsa puntata abbiamo rischiato di dimenticarcene, ma questo è Game Of Thrones 8!
Dall’oscurità appare una figura a cavallo: Lady Melisandre è giunta in terra straniera, perché si compia il suo destino e quello di tanti altri. Chiede a Jorah Mormont di far alzare le spade ai Dothraki e invocando il Dio della Luce, fa in modo che diventino lame infuocate. Il colpo d’occhio è notevole e la speranza di una vittoriosa riuscita della battaglia aumenta.
I Dothraki si scagliano contro il nemico fendendo l’oscurità al galoppo, con loro anche Jorah e Spettro. L’intero esercito però, viene divorato dal buio, in lontananza si scorgono le luci spegnersi…una ad una. Tornano correndo terrorizzati alcuni guerrieri e Sir Jorah, visibilmente sconvolto. L’orda è inarrestabile, violenta, cruenta, li travolge con una facilità tale, da cancellare i Dothraki completamente. Daenerys e Jon osservano la scena da un’altura, accanto ai rispettivi draghi e mentre Jon intende aspettare che si palesi il Night King, Daenerys che assiste alla decimazione del suo esercito, del suo popolo, monta su Drogon e si alza in volo, subito seguita da quello che di fatto è…il nipote, lo so che fa effetto ma è così. Arya spedisce Sansa nelle cripte e le affida l’arma che si è fatta forgiare da Gendry, alla Lady di Grande Inverno basta uno sguardo per comunicare a Tyrion che la battaglia si preannuncia anche peggio di quanto previsto. Gli Immacolati, i Bruti, Edd il Guardiano della Notte, Beric Dondarrion, Sandor Clegane, Jaime, Sir Brienne di Tarth, Podrick, Gendry e Sam, disposti ad anello subito dopo i Dothraki, si preparano all’impatto con i numerosissimi non morti. Verme Grigio fatica a contenere i danni, l’intervento dei draghi che inceneriscono alcuni non morti è provvidenziale, ma moltissimi Immacolati perdono la vita ed anche Edd viene trafitto da un estraneo nel tentativo di far rialzare uno sconvolto Sam. Non c’è altro da fare se non indietreggiare e ripararsi dietro la trincea preparata per rallentare il nemico, il piano è di darle fuoco ma Daenerys e Jon sono troppo in alto e la loro visuale è ostruita e confusa da una fitta nebbia gelida generata dal Night King e dunque non vedono il segnale che dalla cima del castello, sta inviando loro Sir Davos.
L’esercito di Grande Inverno ripiega e si rifugia all’interno del castello, ma un gruppo di Immacolati fa scudo a Lady Melisandre che, invocando il Signore della Luce con non poche esitazioni e un momento di evidente scetticismo che la attraversa, riesce ad incendiare la trincea. Il gruppo guadagna tempo, ma non basta perché gli scaltri estranei si lanciano sul fuoco in massa, sino a creare un passaggio agevole per scalare le mura e penetrare il castello. Sulle mura si lotta sino alla morte e Jaime e Brienne si coprono le spalle a vicenda in una serie di magnifiche scene in cui è possibile vedere le rispettive silhouette. Ma l’eroe del momento è l’inarrestabile Lyanna Mormont che, ferita dal gigante Wun Wun, diventato ormai un estraneo, gli si scaglia contro e mentre viene stritolata, lo uccide trafiggendogli un occhio!
Arya è incontenibile, combatte senza sosta e il suo furore riesce ad essere da esempio addirittura per Clegane che è paralizzato dalla vista del fuoco e ritiene inutile combattere contro i morti, convinto che nessuno di loro abbia scampo.
Clegane e Beric, quindi, seguono Arya per combattere al suo fianco e con ammirevole coraggio, Beric le salva la vita sacrificando la propria e spira tra le braccia della ragazza, in una stanza del castello. Proprio in quel momento, appare Melisandre che conferisce con la piccola battagliera Stark e le spiega che Beric non tornerà più dalla morte, perché ha assolto lo scopo per il quale il Signore della Luce lo ha riportato indietro in precedenza. Arya ricorda il loro primo incontro:
E la strega la sorprende chiedendole, esattamente come faceva Syrio Forel: ‘Cosa diciamo al Dio della Morte?‘ ‘Non oggi‘ è la risposta della giovane, che si dirige determinata verso il suo destino.
Nel tentativo di scusarsi con Bran, Theon che lo sta proteggendo, viene interrotto dal ragazzo che lo rassicura dicendogli che tutto ciò che ha fatto lo ha condotto lì a Grande Inverno e che appartiene a quel luogo e si “assenta” incarnandosi in un corvo che spicca il volo verso un luogo non precisato. Gli estranei intanto arrivano all’Albero Diga e Theon li combatte con valore.
Il Night King attacca Daenerys e Jon in sella al suo drago e nella colluttazione, lui e Jon vengono disarcionati, l’algida Regina Targaryen allora colpisce il Re della Notte con Drogon ma, prevedibilmente, questi riappare immune all’attacco, segno che proprio come lei, il fuoco non lo brucia. Che sia quindi davvero un Targaryen?
Daenerys si allontana rapidamente per evitare che Drogon sia trafitto dalla lancia del Night King come Viserion a suo tempo, dunque Jon sguaina la spada e si lancia contro il Re degli estranei che però lo osserva con sufficienza e con un ghigno appena accennato, fa svegliare tutte le vittime che si rialzano con gli occhi glaciali sgranati e si scagliano su Jon, la situazione è la medesima in ogni angolo del castello, anzi si risvegliano anche gli antenati degli Stark sepolti nelle cripte ed iniziano ad attaccare Tyrion, Sansa, Varys, Gilly e tutte le donne e i bambini di Grande Inverno. Il Night King prosegue indisturbato verso Bran e Jon sfugge alla morte solo grazie all’intervento di Dany e Drogon, che gli consentono così di tentare di salvare il Corvo a Tre Occhi. Da quel momento in poi ognuno dei protagonisti di Game Of Thrones 8 si trova alle strette: Jon è bloccato da Viserion; Jaime, Brienne e Podrick sono quasi sopraffatti dall’orda; Sam lotta ormai con le ultime forze che gli restano; Tyrion e Sansa tentano il tutto per tutto in un momento commovente; Theon dopo l’ultimo saluto con Bran, in un estremo tentativo di proteggerlo, si scaglia eroicamente contro il Night King e viene istantaneamente trafitto a morte e Daenerys affronta gli estranei con Jorah che para con il suo corpo tutti i colpi diretti alla sua amata. La notte è buia e piena di terrori, gli estranei sono troppi e il Re della Notte è ormai al cospetto di Bran e si prepara a finirlo così solennemente che ci si aspetta quasi di sentirlo parlare, in un crescendo di emozioni che ci comunicano una sola cosa: il Nord ha perso.
Ma silenziosa come solo una piccola, grande donna dai mille volti sa essere, arriva Arya che mentre il Night King tenta di strangolarla, con un colpo lesto e scaltro, lo pugnala rendendolo un innocuo cumulo di cubetti di ghiaccio. Nel medesimo istante tutti i cavalieri del Re della Notte si disintegrano e gli estranei crollano al suolo. Il Nord è salvo! I Sette Regni sono salvi!
Il commovente finale, chiude l’episodio su Daenerys che piange la morte di Sir Jorah Mormont con il sopraggiungere della quale, cessa di esistere completamente la casata dei Mormont e con la morte di Melisandre che getta via il suo girocollo e diventa rapidamente anziana e progressivamente si dissolve come cenere al vento.
Jon non ha brillato di coraggio, anzi si può tranquillamente dire che abbia ucciso più estranei Daenerys di lui. Deludente è il ruolo dei cavalieri del Night King che, fungono più da suo entourage che da guerrieri e che a questo punto, non sembrano poi troppo diversi da qualsiasi altro non morto. Però non accetto minimamente le sterili critiche sulla luminosità delle immagini. Può darsi che alcuni dispositivi e TV non contribuissero ad una visione luminosa e alcuni hanno fatto fatica a distinguere le immagini, ma è pur sempre notte. Io non ho riscontrato questo problema e voglio ricordare che se si scarica un episodio piratato (commettendo dunque un reato) non ci si può certo aspettare immagini nitide come chi paga regolarmente una pay TV e che non si può imputare il buio di alcune scene alla qualità della regia o della fotografia che, invece, sono realizzate a regola d’arte, danno il giusto senso del caos e riescono a farti sentire parte della battaglia.
Quest’episodio a noi è piaciuto da morire, tu che ne pensi? Deluso? Avevi previsto qualcosa o sei saltato dalla poltrona?
Valar Morghulis.
Bravissima Luana!!! Ammetto di aver visto la puntata solo oggi, per motivi di lavoro. Ammetto inoltre che di solito non leggo articoli così lunghi, ma la tua capacità di coinvolgere il lettore lo cattura, ancor più dopo aver visto ciò che scrivi!!! Complimenti per l’articolo!!!
Grazie mille Francesca! La puntata ti è piaciuta? Cosa pensi della quarta invece? Io sono in agitazione per quella di stanotte! ?