E’ passato un anno dalla scomparsa di un attore dal sorriso dolce e contagioso, dalla risata sincera e geniale ma dal successo amaro e sfortunato. Francesco Nuti nasce il 17 maggio del 1955 a Firenze e viene a mancare il 12 giugno 2023 a Roma.
Poliedrico e versatile, Francesco, per tutti Cecco, è stato un attore, un regista, uno sceneggiatore, un produttore cinematografico e un cantante italiano.
Figlio di un barbiere originario del Mugello e di una casalinga originaria di Crotone, Cecco ha un fratello maggiore Giovanni, anch’egli musicista e compositore, ma principalmente medico. A causa del lavoro di suo padre, la famiglia Nuti si trasferisce dal capoluogo toscano a Narnali, una frazione di Prato. Cecco consegue la maturità presso l’istituto tecnico di Prato nel 1974.
Francesco Nuti, La passione per il cabaret
Fin da giovane, Francesco mostra la sua naturale inclinazione per la recitazione e il mondo dello spettacolo in generale. Ancora studente, infatti, scrive di suo pugno diversi monologhi che porta in scena a livello amatoriale. Nonostante l’assunzione come operaio all’interno di un’impresa tessile di Prato, continua la sua passione fino a quando negli anni Settanta diventa membro del trio cabarettistico dei Giancattivi.
In quel momento il trio è composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci e, in quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni di grande successo, come quella radiofonica Black Out e quella televisiva Non stop, dove lavorerà accanto ai più grandi comici degli anni ‘80 come Lello Arena, Enzo Decaro, Massimo Troisi, Carlo Verdone, Enrico Beruschi, Zuzzurro e Gaspare, Jerry Calà, Franco Oppini e Umberto Smaila.
In seguito, il trio, con la regia dello stesso Benvenuti, esordisce cinematograficamente nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino, che ripropone parte del repertorio storico del gruppo con la storia di tre giovani squattrinati fiorentini protagonisti di bizzarre e surreali avventure. Nel 1982, Francesco abbandona il trio, che successivamente si scioglie definitivamente, ed da solista, inizia la sua carriera cinematografica.
Arriva il successo
Cecco prende parte come sceneggiatore ed interprete protagonista ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi, come Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), con cui inizia un fortunato sodalizio che gli conferisce una certa notorietà. In particolare, Son contento diventa anche un singolo di successo, mentre con il ruolo di Francesco Piccioli in Io, Chiara e lo Scuro si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.
Molto presto, passa dietro alla macchina da presa ed esordisce, come regista, con Casablanca, Casablanca (1985). Questa pellicola viene percepita come seguito di Io, Chiara e lo Scuro, e grazie ad essa, Cecco vince il premio come miglior regista esordiente al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore.
Da questo momento in poi, quello degli anni ‘80, dà sfogo a tante energie per dare il meglio della sua ironia, criticando la società caratterizzata da un lusso ottuso e da contrapposizioni industriali e da costumi. Sono proprio gli anni in cui Francesco Nuti appare tra e fila dei registi ed attori italiani più sinceri. Ma per i numeri, la sua capacità di portare la gente al cinema non è così incisiva.
Tra la seconda metà degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, realizza altre pellicole emozionanti e di grande successo, tra le quali Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991).
Nello stesso periodo si dedica anche maggiormente alla musica. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina. Poi, duetta con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.
Segnali di crisi
Nel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, Francesco realizza l’ambizioso, ma deludente OcchioPinocchio. Purtroppo il film non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un cocente flop che segna il declino dell’artista. Cecco tenta di riprendere il filone che aveva decretato il suo grande successo, con nuovi film come Il signor Quindicipalle (1998), con una prorompente Sabrina Ferilli, basato sulla passione dell’attore per il biliardo.
Ma dopo la nascita di Ginevra, sua figlia, avuta dall’attrice Anna Maria Malipiero, le pellicole Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono tiepidi consensi ai botteghini, non paragonabili ai successi degli anni precedenti. La depressione e i problemi di alcolismo emergono prorompenti e portano l’attore-regista al tentato suicidio.
Carriera, successo e salute arrancano. La crisi che colpisce il cinema italiano diventa motivo di fallimento professionale per Nuti che prosegue la sua vita, sulla soglia dei quarant’anni, fra tentativi di suicidi e la sempre viva voglia di lavorare. L’uomo d’oro del cinema italiano degli anni ‘80 inizia a scomparire dalle scene.
Francesco ci riprova nel 2005. E’ infatti protagonista del film Concorso di colpa, un poliziesco diretto da Claudio Fragasso, in cui veste i panni dell’ispettore Francesco De Bernardi, impegnato in un intricato delitto legato al caso Moro. Questo è il suo ultimo film. L’anno successivo partecipa ad un’intervista su Radio 24 condotta da Giuseppe Cruciani, che viene interrotta anticipatamente a causa del suo stato di forte alterazione. Inizia così il declino.
Gli anni bui e l’amore fraterno
Alla vigilia del suo ritorno sul set, nel settembre 2006, Francesco cade dalle scale ed entra in coma a causa di un ematoma cranico dovuto a questo incidente domestico. Viene ricoverato ed operato d’urgenza alla testa presso il policlinico Umberto I di Roma. Nel mese di novembre esce dal coma e viene trasferito in un centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria. La capacità di camminare da solo è una debole possibilità, nonostante ciò l’attore continua la riabilitazione. Nel 2009 il fratello Giovanni annuncia finalmente il suo ritorno a casa.
In quello stesso anno, si vocifera, anche grazie al fratello Giovanni, che Francesco abbia iniziato a scrivere una raccolta di versi, intitolata Poesie raccolte. Inoltre, gli viene dedicata una retrospettiva dalla Cineteca Nazionale. Un documentario a lui dedicato, intitolato Francesco Nuti… e vengo da lontano viene presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2010, in cui si rivela, tra le altre cose, lo stato di salute dell’attore e regista toscano, ormai costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell’incidente.
Il fratello afferma di sentire «il compito di ridare voce a mio fratello», cosa che si rivela non del tutto semplice. Nel novembre 2010, Francesco riappare in pubblico in occasione della presentazione del CD Le note di Cecco, realizzato dallo stesso fratello Giovanni e Marco Baracchino.
Poco dopo riappare anche in TV come ospite della trasmissione di Rai 2 I fatti vostri, dove appaiono evidenti i danni neurologici conseguenti all’incidente, tra cui l’incapacità di parlare e di muoversi. In una lettera, scritta con l’aiuto del fratello, afferma la sua tenacia nel continuare a vivere. Nel successivo gennaio 2011, Cecco è ospite della trasmissione Stasera che sera! condotta da Barbara D’Urso. La sua presenza però suscita molte critiche, poiché, secondo i critici, quel tipo di conduzione non esita a spettacolarizzare la sofferenza e lo stato di debilitazione dell’artista.
Nel 2011, esce la biografia Sono un bravo ragazzo – Andata, caduta e ritorno, a cura del fratello Giovanni Nuti, edizione Rizzoli. Un anno dopo, in occasione del compleanno di Cecco, 57 anni, debutta la trasposizione teatrale del libro diretta da Milo Vallone ed interpretata da Francesco Epifani. Successivamente, viene pubblicata sui social la canzone ispirata a Francesco dal titolo Olga tu mi fai morir, scritta dal fratello Giovanni e cantata da Niki La Rosa. Il pezzo viene proposto al Festival di Sanremo ma non se ne fa niente.
Nel maggio 2014, in occasione del compleanno dell’attore, gli amici di sempre, tra i quali Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini, gli organizzano una festa al Mandela Forum di Firenze, alla quale tra l’altro partecipano circa 7.000 persone.
Nel frattempo, lo stesso anno, torna in scena nuovamente lo spettacolo teatrale e musicale Francesco Nuti – Andata, caduta e ritorno, questa volta per la regia del romano Valerio Groppa e con l’interpretazione dell’attore e cantautore pratese Nicola Pecci, accompagnato da un’orchestra, diretta dal chitarrista livornese Marco Baracchino, lo stesso che realizzò il CD Le note di Cecco nel 2010.
Verso la fine
Settembre 2016, Cecco viene nuovamente ricoverato in gravissime condizioni a seguito di una ennesima caduta.Trasferito in una clinica specializzata della capitale, nel 2017, la figlia Ginevra afferma sui quotidiani di voler fare da tutrice a suo padre, «Francesco è e sarà sempre il mio papà anche se non può più parlare, muovere le mani e camminare ed è giusto che mi occupi di lui».
Nel 2019, Cecco riceve il Premio Internazionale Vincenzo Crocitti 2019 “Alla carriera“, primo riconoscimento alla carriera assegnatogli nella sua carriera cinematografica. Il premio viene ritirato dalla figlia.
All’età di 68 anni, Francesco Nuti muore a Roma, presso la clinica dove era ospite. I funerali sono stati celebrati tre giorni dopo, nella basilica di San Miniato al Monte di Firenze, in forma privata, così come sono stati gli ultimi vent’anni della sua vita, lontani dai grandi riflettori.
La vita e il successo dell’artista è come se ci fosse un prima e un dopo gli anni ‘90. Promettente e divertente, le pellicole firmate Francesco Nuti hanno ricevuto molti riconoscimenti tra David di Donatello, Nastri d’Argento, Ciak d’Oro, Europa Cinema, Globo d’Oro e molto altro. Con il progetto di OcchioPinocchio del 1994 però qualcosa cambia e anche i suoi film non vengono più trasmessi dai canali televisivi.
Una serie di flop al botteghino mai accettati portano Francesco sull’orlo del baratro. La sua sensibilità lo porta ad avere problemi di alcol, di dipendenza, la depressione e i due tentati suicidi. Entrato in un vortice di distruzione, l’attore toscano è poi sparito dalla scena. Viveva in una condizione di non autosufficienza, che lo obbligava ad avere qualcuno che si occupasse di lui. Infine l’incidente decretò la fine della sua carriera.
Francesco Nuti è stato uno degli attori, sceneggiatori e registi professionalmente e qualitativamente più forti del nostro cinema italiano. Diventato un sex symbol quasi per caso ha raccontato di sé e di un mondo che ha voluto mostrare fin dall’inizio con una spiccata leggerezza ed umorismo.
Con un viso espressivo nato per la cinepresa ed un grande genio, Francesco è stato una delle espressioni artistiche che più ha influenzato la società italiana negli anni ’80 con una naturale leggerezza, una tipica comicità toscana, agrodolce e ricca di sentimento.
Filmografia da Attore
Ad ovest di Paperino, regia di Alessandro Benvenuti (1981)
Madonna che silenzio c’è stasera, regia di Maurizio Ponzi (1982)
Io, Chiara e lo Scuro, regia di Maurizio Ponzi (1982)
Son contento, regia di Maurizio Ponzi (1983)
Sant’Analfabeta, episodio di Sogni e bisogni, regia di Sergio Citti – miniserie TV (1985)
Casablanca, Casablanca, regia di Francesco Nuti (1985)
Tutta colpa del paradiso, regia di Francesco Nuti (1985)
Stregati, regia di Francesco Nuti (1986)
Caruso Pascoski (di padre polacco), regia di Francesco Nuti (1988)
Willy Signori e vengo da lontano, regia di Francesco Nuti (1989)
Donne con le gonne, regia di Francesco Nuti (1991)
OcchioPinocchio, regia di Francesco Nuti (1994)
Il signor Quindicipalle, regia di Francesco Nuti (1998)
Io amo Andrea, regia di Francesco Nuti (2000)
Caruso, zero in condotta, regia di Francesco Nuti (2001)
Concorso di colpa, regia di Claudio Fragasso (2005)
Filmografia da Sceneggiatore
Madonna che silenzio c’è stasera, regia di Maurizio Ponzi (1982)
Io, Chiara e lo Scuro, regia di Maurizio Ponzi (1983)
Son contento, regia di Maurizio Ponzi (1983)
Regista e sceneggiatore
Casablanca, Casablanca (1985)
Tutta colpa del paradiso (1985)
Stregati (1986)
Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988)
Willy Signori e vengo da lontano (1989)
Donne con le gonne (1991)
OcchioPinocchio (1994)
Il signor Quindicipalle (1998)
Io amo Andrea (2000)
Caruso, zero in condotta (2001)
Filmografia da Produttore
Maramao, regia di Giovanni Veronesi (1987)
Benvenuti in casa Gori, regia di Alessandro Benvenuti (1990)
Io amo Andrea, regia di Francesco Nuti (2000)
Caruso, zero in condotta, regia di Francesco Nuti (2001)
Documentari
Nuti alla meta, regia di Adelmo Togliani (2003)
Ti vogliamo bene Francesco Nuti, regia di Enio Drovandi (2021)
Discografia Album
1979 – Un giorno come tanti altri (City Record, C 1032, LP)
Raccolte
1989 – Tutte le canzoni dei film di Nuti (Cinevox, LP)
2006 – Starnuti (Sony BMG, CD)
2010 – Le note di Cecco (Sony BMG, CD)
Singoli
1982 – Madonna che silenzio c’è stasera/Puppe a pera (Lupus, LUN 4936, 7″)
1983 – Son contento/Trocadero bar (CBS, A 3890, 7″)
1988 – Sarà per te/Santo Domingo (Jusca, MRM 48001, 7″)
1988 – Puppe a pera/Giulia (Cinevox, MDF 147, 7″)
1991 – duetto con Roberto Vecchioni nel brano Quelli belli come noi, contenuto nell’album di Roberto Vecchioni Per amore mio
1992 – duetto con Mietta nel brano Lasciamoci respirare, contenuto nell’album di Mietta Lasciamoci respirare
Ad un anno dalla morte di Cecco, il quartiere Narnali, la frazione di Prato dove l’attore è cresciuto con la famiglia, ha deciso di omaggiare il regista, l’attore e l’amico attraverso un festival dedicato “nel segno di Cecco” che proprio oggi, 16 giugno, si conclude. Un saluto ad un grande artista, il quale ha contagiato tutti con quello spirito allegro e furbesco che lo ha sempre contraddistinto.