Dall’Oriente – in special modo k-cinema – ecco a te Follower, un cortometraggio della durata di 5:44, diretto dalla regista Hong Uni. Presentato al Korea Film Festival 2023, narra la breve storia di una giovane influencer che si trova in balìa di un follower, giustappunto, intrappolata in quella rete che lei stessa si è creata. Come fare per uscirne indenni senza terribili conseguenze? Non si conosce l’impatto mediatico che ha ricevuto questo progetto ma sicuramente non è passato inosservato, soprattutto ai suoi connazionali.
Ebbene, oggi questo film, riaffiora – tempismo perfetto, dato il trend recente, esploso per k-drama quindi serie tv e la musica k-pop. Non apprenderai nulla della loro cultura, anche perché troppo breve per farsi una generica panoramica, ma difatti non è questo il suo obiettivo: probabilmente vuole sottolineare la realtà attuale, evidenziandone i lati più tristi ed oscuri, perciò concentrando l’eventuale messaggio – dal quale dovrebbe scaturire una riflessione – in quei pochi minuti, seppur carichi di tanta tensione.
Follower, la recensione del cortometraggio
Come poc’anzi accennato, si racconta la storia di Han-nah (Haena Kim), una giovanissima content creator che trascorre le proprie giornate in completa solitudine. Selfie nella propria cameretta, video all’aperto e una galleria di foto, in rapida sequenza, dei piatti prelibati, cosiddetti ‘instagrammabili – talmente belli a livello qualitativo da pubblicarli, assolutamente. Un giorno, in attesa della metropolitana, sente squillare il telefono: la notifica di Instagram per avvisarla dell’arrivo di una foto in cui è presente. Ebbene, qualcuno l’ha fotografata, in tempo reale, ‘taggandola’ successivamente.
L’ansia accresce sempre di più e la protagonista, a questo punto, non ha più dubbi: il ‘suo’ follower’ la sta spiando. Come si suole dire breve ma intenso. Scritto e diretto da Uni Hong, trattasi di un corto che rappresenta bene l’era social in cui stiamo vivendo, basata solamente sull’immagine e l’apparenza. Azzerati i rapporti sociali, quelli veri – infatti, nel film Follower, non ci sono dialoghi, bensì primi piani accompagnati da musica ritmata che si fa sempre più incalzante quando si avvicinano momenti di tensione – ci si nasconde nella propria ‘bolla’, convinti di essere al sicuro.
Ma ecco che, quando pensi di essere protetto nel tuo mondo, circondato da amici virtuali, i social si rivelano un’arma a doppio taglio. Da una parte, uno strumento che ti permette di raggiungere un elevato grado di visibilità, dall’altra è un crogiolo di insidie e pericoli. Come fare per liberarsene? La soluzione più semplice sarebbe eliminarli (capisco, sono stata un po’ drastica, anche perché al giorno d’oggi sarebbe impossibile vivere senza) in alternativa, la parola magica: equilibrio, uso moderato e consapevole di questi marchingegni.