Lior Raz e Avi Issacharoff portano su Netflix la dura realtà dei luoghi dove la guerra e gli attentati sono all’ordine del giorno
La serie Fauda, che in arabo vuol dire “caos” e nel linguaggio militare il fallimento di un’azione sotto copertura, racconta le vicende belliche israelo-palestinesi. La prima stagione racconta infatti la missione di Doran, comandante israeliano, che dà la caccia al terrorista paletinese Abu-Akhmed. Le 12 puntate mostrano la storia da entrambe le prospettive. La seconda stagione vede, invece, le forze israeliane contro Nidalal al-Maqdisi, un appartenente allo stato islamico. Adesso è attualmente in lavorazione la terza stagione. La serie ha fin da subito raccolto, non solo l’apprezzamento del pubblico, ma anche un discreto numero di premi, tra qui il prestigioso Ophirs (l’Emmy israeliano). Ma la corsa di Fauda non si ferma certo qui, perché è stata citata dal New York Times come uno dei migliori programmi televisivi del 2017. La prima messa in onda in Italia c’è stata nel 2016/17, su Netflix, che ha poi acquistato i diritti anche per la seconda. Sulle televisioni israeliane è arrivata nel 2015, diventando la serie più vista del canale Yes Oh.
Fauda, se da una parte ha lasciato tutti senza fiato diventando una delle più apprezzate, è anche stata molto criticata. I personaggi arabi ed ebrei vengono considerati alla pari e, in un periodo così caldo nella storia del conflitto israelo-palestinese, a molti non è piaciuto. Non è stato apprezzato neanche il fatto che i dialoghi fossero lasciati nelle loro lingue, senza doppiarle. In America è stata distribuita in lingua originale sottotitolata, mentre in Italia è doppiata, anche se ci sono molti dialoghi originali con sottotitoli.
La serie è stata ideata da Lior Raz e Avi Issacharoff. La regia è affidata a Assaf Bernstein. Lior, che ha un passato nelle forze militari israeliane (precisamente nell’unità Duvdevan), interpreta Doron, protagonista della serie. Lui e Issacharoff, giornalista israeliano e analista del Medio Oriente hanno messo insieme le loro conoscenze per creare una serie thriller piena di azione e mai piatta o monotona. Tra scontri, attentati e sparatorie, tradimenti e misteri questa serie riesce a tenere tutti incollati allo schermo. Riesce a spiegare perfettamente il conflitto in modo chiaro e non banale.
Non resta altro che attendere l’uscita della terza stagione e magari guardare, o riguardare, le prime due.