“Secondo me gli angeli… secondo me gli piace il liscio anche a loro.”
Esce nelle sale solo il 14, 15 e 16 giugno Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba (qui l’elenco completo delle sale che in cui è in programma). L’evento si inserisce nel palinsesto de La milanesiana, manifestazione organizzata da Elisabetta Sgarbi che è anche regista del film; l’iniziativa partirà il 13 giugno, puoi consultarne il programma cliccando qui.
Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba (2020)
Regia: Elisabetta Sgarbi; Aiuto regia: Eugenio Lio; Soggetto: Alessandro Bardani, Paola Pessot, Severino Iuliano; Soggetto e Sceneggiatura: Ermanno Cavazzoni, Eugenio Lio, Elisabetta Sgarbi; fotografia: Andres Arce Maldonado; Scenografia e costumi: Elisabetta Sgarbi; musiche: Extraliscio; disegni e animazioni: Igort; montaggio: Elisabetta Sgarbi e Andrés Arce Maldonado; con: Mirco Mariani, Moreno Conficconi [Moreno il Biondo], Mauro Carlini [Mauro Ferrara], Ermanno Cavazzoni, Armando Savini, Roberta Cappelletti, Francesco Bianconi, Vasco Brondi, Orietta Berti, Lodo Guenzi, Riccarda Casadei, Biagio Antonacci, Antonio Rezza, Stefano Belisari, Lorenzo Cherubini [Jovanotti], Gli Omini, Mario Andreose [il Discografico], Francesco Cattini [Franz il Manager], Bruno Malpassi, Leo Mantovani; produzione: Betty Wrong di Elisabetta Sgarbi in collaborazione con Regione Emilia Romagna; Distribuzione: Nexo Digital; origine: ITALIA – 2020; durata: 90′.
La trama e il commento su Extraliscio – Punk da balera
Guidato dalle parole di Ermanno Cavazzoni, scrittore e sceneggiatore nella vita reale e in questo film narratore in balia dei fumi del Saint Jacques, lo spettatore conoscerà i membri che compongono la band Extraliscio. Mirco Mariani, Moreno Il Biondo e Mauro Ferrara si presentano uno ad uno e raccontano la propria storia e come, in maniera abbastanza imprevedibile, le loro strade si siano unite in questo progetto musicale nel 2014.
Fra disegni, panorami onirici, contesti urbani moderni e tante collaborazioni illustri, il film racconta il mondo della musica da ballo, delle orchestre di liscio e di un pezzo di storia del nostro paese.
Ho partecipato all’anteprima di questo film che si è tenuta al cinema Anteo a Milano il 9 giugno; al termine della proiezione c’è stata una conferenza stampa (clicca qui per leggere più informazioni in merito) con ideatori e protagonisti di questo docufilm ed Ermanno Cavazzoni ha dichiarato:
“Mentre lo vedevo ho capito il film: è un film naturalistico su una specie in estinzione, come se fosse girato sul pangolino della Tasmania che si sta perdendo e che invece viene salvato, e questo film lo salva. La parte che faccio io è l’indigeno che fa da guida in Tasmania per mostrare questo animale che ormai si sta perdendo, che non viene più considerato perché non serve a niente e invece finirà che salta fuori e sopravviverà, e forse non si estinguerà mai.”
Credo che questa sua riflessione sia il perfetto riassunto per spiegare di cosa parla questo film. Il titolo dell’opera per esteso è Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba e attraverso la storia della band Extraliscio affronta un viaggio nel mondo del liscio, delle balere e dei cosiddetti “balli allacciati”: un universo che già prima della pandemia era considerato in via d’estinzione, ma che con le restrizioni imposte in questo anno e mezzo rischia davvero di rimanere sommerso.
E così questo film punta ad avvicinare a questo mondo persone che altrimenti non ne avrebbero mai sentito parlare perché questa è la missione primaria anche degli Extraliscio in sé. Ad ulteriore riprova di ciò c’è anche la scelta fatta da parte dell’organizzazione di creare un’iniziativa di scontistiche, per chiunque sia interessato a vedere sia il film al cinema sia una delle date del tour di concerti live che la band ha in programma per l’estate.
Tutte le informazioni in merito cliccando qui.
Le esibizioni della band e di tutti gli ospiti illustri intervenuti nella realizzazione di questo docufilm si tengono davanti a platee vuote, eppure la loro presenza sul palco riempie anche questo spazio. E’ bello vedere la complicità tra Mirco e Moreno che si punzecchiano mentre suonano, trasmette simpatia lo sguardo divertito di Mauro che li osserva sorridendo, e nonostante sia palese come siano diversi tra loro è altrettanto evidente che il loro equilibrio funzioni.
Durante la conferenza stampa hanno scherzato spesso su come sia altamente probabile che il gruppo si sciolga domani stesso, ma allo stesso tempo su come probabilmente questo non accadrà mai proprio perché questo mix di stili è inaspettatamente buono; anche nel film si fa spesso riferimento al fatto che non siano la classica orchestrina di liscio, dove tutti sono vestiti uguali o coordinati per colore, ma è evidente al primo sguardo che siano altro.
Elisabetta Sgarbi, regista del film, li ha definiti così
“Gli Extraliscio partono dalla musica che ha radici nella terra da cui provengono ma va molto lontano”
E un’intervento simile lo fa anche Jovanotti, uno degli ospiti del film, che racconta di come all’estero questo genere musicale sia idealmente collocato più nell’Europa dell’Est che in Italia, e invece proprio qui ha avuto ed ha tuttora la sua più grande fetta di pubblico. Ed è qui che entra in gioco il concetto di punk da balera, con cui attraverso la commistione tra generi e l’improvvisazione (definita da Mirco “rompere le regole pur rimanendoci dentro”) gli Extraliscio puntano a far conoscere questa nuova forma. Oltre a Jovanotti anche Lodo Guenzi canterà un pezzo con loro insieme a Orietta Berti, così come anche Elio farà un’esibizione coerente col suo stile.
Ma anche tante altre personalità del mondo del liscio sono state interpellate, come Roberta Cappelletti e Riccarda Casadei; la partecipazione è stata così sentita che per la regista Sgarbi è stato difficile scegliere cosa tenere nel film e cosa lasciare fuori, e così sulla piattaforma di streaming di Nexus si possono trovare una serie di clip extra di cui lei ha detto:
“Siamo stati davvero molto insieme (…) e quindi si potrebbe montare un secondo film interamente musicale. Ho fatto una selezione di cortissimi che sono le parti non montate. (…) Sono degli assaggi di un possibile altro film che è ricco di tante belle canzoni. “
Per quanto mi riguarda, non essendo particolarmente avvezza a questo genere musicale, temevo che avrei potuto apprezzare poco questo film o che molti dei riferimenti mi sarebbero stati difficili da capire. Devo dire invece che il tema è proposto in maniera interessante: il fatto che sia in certi tratti come assistere ad uno strano sogno sicuramente lo rende ancora più accattivante.
Partivo inoltre prevenuta perché nelle orchestre di liscio ho sempre percepito una vena di malinconia; quella sensazione che si prova sul finire dell’estate, al termine di una vacanza, come se si fosse ad un’ultima festa prima del rientro alla routine. E in effetti con questo film ho scoperto che è davvero così: i panorami pieni di nebbia, la spiaggia deserta d’inverno, la pioggia sul mare, sono tutte scelte fatte dalla regista per simboleggiare questa ambivalenza a suo dire tipica del popolo romagnolo, che sorride nonostante sia spesso attraversato da un’ombra di tristezza.
E questa ambivalenza si percepisce molto bene nel film, che alterna queste atmosfere a musiche, balli e racconti fatti da chi questo mondo lo vive da sempre.