Il 9 giugno al cinema Anteo di Milano si è tenuta l’anteprima del film Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba, che attraverso la storia della band Extraliscio (di cui puoi leggere qualche informazione cliccando qui) racconta un pezzo della musica italiana: il mondo del liscio e delle balere. Di seguito il trailer della pellicola, che ha la regia di Elisabetta Sgarbi e che sarà nelle sale solo il 14, 15 e 16 giugno (cliccando qui l’elenco in aggiornamento dei cinema che partecipano all’iniziativa).
Al termine della proiezione i giornalisti in sala hanno potuto fare delle domande ai membri della band, alla regista ed a Ermanno Cavazzoni che nel film è il narratore. E’ stato molto interessante poterli osservare schierarsi sul palco portando ognuno con sé una personalità lampante: l’impostazione di Mauro Ferrara, classe 1948, cantante nelle balere dagli anni ’60, traspare in ogni suo gesto, quando distende le braccia per indicare i suoi compagni di
La genuina incredulità di Mirco Mariani, che osserva divertito il traguardo raggiunto con un docufilm sulla sua band; l’impacciata riservatezza di sua figlia quattordicenne Gilda, che oltre ad aver cantato un brano nel film è anche la protagonista del video del singolo E’ bello perdersi che dà il titolo al tour estivo del gruppo.
E poi la commozione di Moreno “il biondo” Conficconi quando racconta la gioia per questo nuovo progetto musicale e per la possibilità di continuare a portare il liscio in giro nel mondo, lui che ha iniziato a suonare quando ancora era un ragazzino. La presenza scenica di Elisabetta Sgarbi, che si autodefinisce “energia pura spesso attraversata da malinconie”. Ermanno Cavazzoni, in disparte, osservava queste interazioni e le registrava, forse per poi tradurle in descrizioni poetiche e divertite simili a quelle da lui usate per guidare lo spettatore nel film.
In sala inoltre anche Amadeus, che nel percorso degli Extraliscio ha un ruolo fondamentale, perché ha creduto in loro quando Elisabetta Sgarbi glieli ha presentati e li ha selezionati per partecipare all’edizione di quest’anno del Festival di Sanremo (in cui hanno presentato il brano Bianca luce nera, scritta da Mariani, Pacifico e Elisabetta Sgarbi). Sul loro intervento al Festival Amadeus ha dichiarato:
“Faccio i miei complimenti agli Extraliscio che hanno fatto parte di un’edizione storica per molti aspetti. (…). Magari avessimo avuto una platea come questa. Noi abbiamo condotto cinque sere con una platea completamente vuota e loro hanno cantato davanti ad una platea vuota, anche se con milioni di telespettatori. (…) Il rammarico c’è (…): ricordo perfettamente la serata del giovedì, quando hanno fatto Rosamunda: io e Fiorello dietro le quinte che dicevamo “Pensa se ci fosse L’Ariston pieno, la gente sarebbe in piedi non solo a cantare ma probabilmente a ballare”.
Il film in effetti ha in qualche modo “predetto” il successo della band: come pretesto narrativo, infatti, la pellicola si apre con gli Extraliscio che si esibiscono su un barcone ancorato alla foce del Po per poi chiudersi con un’immaginaria esibizione sui tetti di Milano; quando è stata girata la chiusura ancora non si immaginava la partecipazione del gruppo al Festival.
Alcune delle domande ai protagonisti di Extraliscio – Punk da balera
D: Qual è la forza e la bellezza del liscio?
R Conficconi: (…) Il liscio è proprio il poter dare in questo abbraccio tutto il desiderio di stare insieme, della socialità (…). E quando questa polka finisce, (…), quello che parte dal palco, e dai miei occhi come capo orchestra (…) è il cercare di capire la reazione del pubblico (…). Se ti accorgi che a 50, 100 metri, l’ultimo seduto in fondo applaude allora vuol dire che è andata bene. Ecco la bellezza è il voler donare questa musica e ricevere la stessa cosa che tu hai dato da chi la balla. ”
D: Abbiamo visto il liscio mischiarsi con la canzone d’autore, il rock, la classica: dove può arrivare il progetto Extraliscio?
R Mariani: “(…) Mauro Ferrara è talmente “liscio” che tu puoi fare John Zorn ma rimane Mauro Ferrara con John Zorn. E questa è una cosa fantastica che ha permesso a me (…) di poter essere libero e sperimentare. C’è una storia pazzesca [riferendosi alla storia del liscio N.d.R.], e se Elisabetta non tirava fuori questa idea molto probabilmente oggi non ne parlava più nessuno perché il Covid avrebbe cancellato le balere più di ogni altra cosa perché il ballo allacciato è la cosa più vietata che c’è”.
D: Nel film si percepisce grande forza fisica; Moreno e Mauro: per fare poesia oggi, serve la presenza fisica, l’allenamento, aver fatto tanto e continuare a farlo?
R Conficconi “E’ importante avere questa continua voglia che sta nella forza tua fisica e mentale e nella forza di chi con te ha una vita, quindi nella famiglia, nei collaboratori, nei musicisti che sono con te. Quindi io ritengo che questa forza fisica sia necessaria e lo si vede dal film: il gruppo ha proprio questa capacità di sostenere il solista, la parte ritmica è fondamentale come il leader che è davanti e ti carica ulteriormente. (…) Gli anni sono abbastanza, diciamo, ma è da un pezzo che facciamo queste cose qui.”
R Ferrara: “Condivido quello che ha detto Moreno, però io ho un po’ di anni in più, quindi la mia forza fisica cede un po’. [Ironico] Se dovete fare qualcosa fatelo in fretta perché non si sa mai, io sono un ’48, ho molti anni più di loro, però la forza e la volontà di andare avanti quelle ce le ho. Non mi abbandono.”
D: Come vi siete mossi per ottenere i diritti delle canzoni considerando le diatribe legali tra i membri della famiglia Casadei? Nel film si parla poco di Raoul Casadei…
R Conficconi: “Come Mauro, che è stato il cantante di Raoul Casadei per 26 anni, io ho fatto parte di questa grande formazione e sono stato il braccio destro (…) che con Raoul dal ’90 al 2000 ha vissuto tutte le storie musicali. Io gli sono stato a fianco, negli arrangiamenti, nell’organizzazione degli spettacoli (…). Poi nel 2000 c’è stato un passaggio ed è entrato il figlio a far parte dell’orchestra, io ho lasciato e ho fatto la mia storia, e mi sono portato dietro le grandi esperienze avute con Raoul e quando ci ha lasciato è stato per me una cosa forte perché l’ho sempre visto come un invincibile (…).
E poi ho avuto la grande fortuna di affiancarmi a Riccarda Casadei, la figlia di Secondo Casadei. Ormai si sa che ci sono queste due famiglie che hanno degli interessi e delle situazioni legate all’editoria musicale, non alla musica. Ho suggerito ad Elisabetta di andare in direzioni musicali che fossero possibili da gestire senza tante preoccupazioni (…). Ma noi in questo film abbiamo cercato di raccontarci noi, prima di tutto, perché stavamo capendo man mano che le riprese andavano avanti che raccontava la nostra vita, che passava attraverso Casadei e le esperienze di ognuno. (…).”
R Ferrara : “(…) Per me Raoul Casadei è stato un grandissimo maestro, il Giovanni Pascoli della musica da ballo, perché lui non ha mai cantato ma ha scritto delle canzoni indelebili che rimarranno e si sentiranno per tutto il mondo”
R Sgarbi: “C’era anche un problema di diritti, e ogni canzone ha avuto un’autorizzazione, e le canzoni che loro hanno fatto contemplavano anche Raoul Casadei però poi nell’andare a chiedere i diritti per l’utilizzo alcuni dei familiari hanno a volte influenzato… Per cui non è stata una scelta lasciarlo fuori, ma c’è dietro qualcosa che mi precede.”
D: Come ha accolto la Romagna questa rilettura del liscio?
R Conficconi “La Romagna deve fare i conti con questo aspetto, ma siamo felici di vedere come anche personaggi come Bruno Valpassi, che è uno dei ballerini storici legati alla tradizione Romagnola, abbia con entusiasmo partecipato al film. (…) Se in un primo momento poteva esserci dello scetticismo (…) i romagnoli si sono poi affezionati a Extraliscio. Abbiamo avuto delle votazione alla finale di Sanremo straordinarie: noi che sui social non esistevamo dal tredicesimo posto siamo andati al dodicesimo. (…). Il popolo del liscio ci ha votato. (…) La Romagna ci sta amando perché sa che l’abbiamo tenuta all’attenzione di tutta l’Italia [riferendosi al problema delle chiusure delle balere N.d.R.]”