Ebbene si! Nonostante la mia veneranda età, spesso perdo il mio tempo su Tik Tok. Tra un video zuccheroso di teneri micetti e dolci cagnolini, mi apparivano clip di Evil, serie disponibile su Paramount Plus, Paramount Amazon Channel e Paramount Plus Apple TV Channel, immagini che non mi hanno lasciato via di fuga: dovevo vederla. Da poco giunta alla fine, la serie preferita da Stephen King non avrà un seguito, anche se potrei dire che la sua bellezza sta nel fatto che la storia ha una conclusione. Ma bando alle ciance, pronto a calarti con me nel sacro e nel profano?
Evil, la trama
Kristen Bouchard (Katja Herberts) ex scalatrice, è ora una psicologa che lavora per la procura e spesso ha a che fare con criminali violenti; atea e realista, nella sua carriera è riuscita a smascherare molti assassini che provavano a nascondersi dietro l’alibi della possessione demoniaca. Kristen è madre di quattro esuberanti e chiassose bambine, Lynn, Lila, Lexis e Laura, mentre il marito Andy (Patrick Brammall) passa lunghi periodi lontano da casa per occuparsi dell’azienda che organizza scalate in Nepal. Per aiutarla a gestire la vivace prole, Kristen si affida alla madre Sheryl (Christine Lahti), donna giovanile ed energica che ha ancora voglia di prendere tutto il meglio dalla vita, ma che nasconde qualche segreto.
Dopo uno scontro con lo psicologo Leland Towsend (Michael Emerson), che presto la sostituirà nel suo ruolo presso la procura dopo averla accusata di negligenza, figura che entrerà a far parte della sua vita anche in modi imprevedibili, Kristen viene avvicinata da David Acosta (Mike Colter), seminarista in procinto di diventare prete, il quale le propone di lavorare per il Vaticano.
Seppur atea, alla donna viene proposto di far parte di un piccolo team che si occupa di verificare casi che potrebbero essere possessioni demoniache, in modo fa poter offrire la sua opinione professionale e distaccata. A completare il trio Ben Shakir (Aasif Mandvi), abile con la tecnologia e grande scettico del paranormale, seppur la sorella Karima (Sohina Sidhu) provi in ogni modo ad avvicinarlo ad Allah.
La fede di David è molto profonda, oltretutto è in grado di avere delle visioni divine e di vedere i demoni, qualità che condivide con la coraggiosa e tenace Suor Andrea (Andrea Martin), anche lei da lungo tempo impegnata nella lotta contro il maligno. Ebbene si, nonostante i vari casi che il team affronta siano imputabili a “normali” psicopatie o a problematiche ambientali, molto spesso il Diavolo ci mette lo zampino e anche il resto della squadra dovrà presto farci i conti.
Via via che i casi si susseguono, per Kristen inizia a diventare difficile scindere la verità dall’illusione, come sarà difficile reprimere i sentimenti che la legano a David, ma presto si renderà conto che tutti loro fanno parte di un piano molto più grande e complesso.
Le donne ne sanno sempre una più del Diavolo…
In Evil si ha una trama principale, in cui seguiamo gli avvenimenti che accadono al team e nelle loro vite private, e i vari casi che vengono affrontati in ogni episodio (anche se alcuni poi si ricollegano alla storia primaria), ma alla fine è la prima che incuriosisce e spinge a voler seguire la serie. Seppur molti momenti siano lenti e soporiferi, si ha un escalation dal primo episodio in poi. Se all’inizio i casi affrontati dal team, seppur si presentino come possessioni alla fine rivelino una colpa umana, con lo scorrere della serie inizia a diventare più labile il confine, ci spostiamo più verso l’ignoto e lo spirituale, con la presenza di mostri e demoni, ma anche Santi protettori.
I personaggi sono ben caratterizzati e la loro evoluzione, nel bene o nel male, è accattivante, soprattutto per quanto riguarda Kristen, scettica ma alla fine anche lei costretta a fare i conti con il suo lato oscuro e con un mondo spirituale a cui prova a non dare peso nonostante gli avvenimenti strani che avvengono anche tra le sue mura domestiche. Una donna forte, tormentata, ironica, che cerca con la ragione di dare una spiegazioni a fatti che non si possono comprendere se non dando adito a credenze religiose.
Si fa il tifo per lei e David, per quel rapporto di stima e amicizia che piano piano diventa altro, che sconquassa la loro psiche con visioni sessuali e tentatrici fino a mettere in dubbio la fede e le scelte fatte, un rapporto che, nonostante le difficoltà, diventa sempre più profondo.
Un altro personaggio che salta all’occhio di Evil è sicuramente Leland Towsend, interpretato da un meraviglioso quanto inquietante Michael Emerson, un uomo dall’apparenza nella media, ma che si rivela piano piano in tutta la sua demoniaca personalità, anche se le sue azioni vengono quasi sempre ostacolate da una donna, sia essa un’adulta o in forma di pestifere e petulanti ragazzine.
Le donne sono le protagoniste di Evil. A partire da Kristen, passando per l’energica Sheryl e le quattro ragazzine sempre pronte a mettersi nei guai ma dotate di grande coraggio, fino ad arrivare a Suor Andrea impavida eroina che, nonostante la sua minuta corporatura, non si lascia spaventare da orrendi mostri pronti a farle del male, le donne sono ardite, decise, agiscono con sangue freddo e un pizzico di incoscienza che, però, viene sempre premiata. Nel caso di Evil, che ci mostra una Chiesa profondamente misogina e velatamente razzista, le donne non si lasciano intimidire da rigide regole religiose ma combattono per le loro idee.
I libri pop-up che anticipano l’inizio di ogni episodio hanno un argomento diverso per ogni stagione e ti consiglio vivamente di non skippare, come non devi farlo con la sigla iniziale o saranno guai…