Cinquantasette minuti per un episodio di Euphoria ancora più intenso di quelli ai quali eravamo abituati.
E’ andato in onda su Sky tra il 6 ed il 7 dicembre, si intitola Trouble Don’t Last Always ed è un episodio-confessione di Rue. E’ lei la protagonista indiscussa di questo special natalizio di Euphoria. Non ci sono fronzoli, non ci sono decorazioni, non ci sono evidenti e scenografici riferimenti al Natale, ma invece c’è la diretta e drammatica realtà che Rue (Zendaya) sta vivendo: è la Vigilia di Natale, è di nuovo sotto l’effetto della droga e vuole uccidersi.
Nell’episodio vediamo Rue con Jules, Rue con le sue pillole, Rue con Ali e, soprattutto, Rue con Rue. Perché la giovane è troppo ferita, troppo segnata e troppo colma di sensi di colpa per riuscire ad andare avanti o anche solo per affrontare con consapevolezza e volontà il percorso di disintossicazione.
E’ tossico il rapporto con Jules, le causa visioni e dolorosi sogni di un futuro che le due ragazze probabilmente non avranno. Rue è divorata dal rimorso, dalle insicurezze e dalla sofferenza ed è convinta che per lei non ci sia redenzione, che ciò che è diventata, ciò che ha fatto sia imperdonabile. Non ha neanche la forza necessaria a trovare il coraggio di reagire e confessa ad Ali (Colman Domingo) di essere decisa a togliersi la vita.
Ali la scuote ricorrendo anche alla rivelazione di dettagli privati della sua vita e del periodo più buio della sua tossicodipendenza, non è un ipocrita e la capisce meglio di chiunque altro. Forse proprio per questo Rue gli dà ascolto e l’uomo, come un dono nella notte di Natale, la induce a riflettere su quanto ha fatto e a scegliere tra il percorso più semplice, con la conveniente scusa che ormai ha compromesso troppo la sua vita per poterla sistemare e una vera rivalsa, una lunga e consapevole rinascita.
Rue dovrà essere la priorità della sua vita e questo vuol dire, in un certo senso, lasciare andare Jules e non tentare di conciliare il travagliato rapporto con la ragazza ed il suo percorso di guarigione, perché il primo continuerà a compromettere irrimediabilmente l’altro.
E’ una puntata davvero intensa, stimola il pensiero critico, la malinconia e la riflessione profonda, non è l’episodio “natalizio” che ci si aspetterebbe da qualsiasi altra serie, è soltanto un episodio che si svolge la sera della Vigilia di Natale e non c’è nulla di festivo, se non uno sprazzo di speranza che chiude la visione sulle note dell’Ave Maria.
E Zendaya è semplicemente straordinaria.