Euphoria 2.
Titolo: Euphoria; Regista: Sam Levinson; Sceneggiatura: Sam Levinson; Soggetto: Ron Leshem, Daphna Levin; Cast: Zendaya, Hunter Schafer, Nika King, Eric Dane, Angus Cloud, Jacob Elordi, Algee Smith, Sydney Sweeney, Alexa Demie, Barbie Ferreira, Maude Apatow, Javon Walton, Dominic Fike, Storm Reid e Austin Abrams; Episodi: 9; Produttori esecutivi: Sam Levinson, Kevin Turen, Ravi Nandan, Drake, Adel “Future” Nur, Ron Leshem, Daphna Levin, Hadas Mozes Lichtenstein, Gary Lennon, Mirit Toovi, Tmira Yardeni, Yoram Mokadi, Jim Kleverweis, Zendaya, Will Greenfield, Ashley Levinson; Casa di produzione: The Reasonable Bunch, A24 Television, Little Lamb, DreamCrew; Data di uscita: 10 gennaio 2022; Distribuzione: Sky.
In un placido oceano di prevedibili, rassicuranti ed ipocrite serie TV, Euphoria è l’onda anomala che travolge tutti e semina il caos. Non si veste di buonismo e non tenta di piacere a forza, perché è una serie per tutti, ma NON per chiunque. Di certo non è una serie adatta a quei genitori che non vogliono sentirsi dire che le loro azioni e le loro vite finiscono per influenzare quelle dei propri figli, nemmeno è adatta a quelli che, convenientemente, non vogliono pensare cosa possano fare o provare i loro pupilli. Non è una serie adatta a chi non ha mai sofferto, ma siamo onesti, chi non ha mai sofferto?
Euphoria è una accurata e moderna rappresentazione della crescita, della consapevolezza, del dolore che ogni esistenza si porta dietro, delle azioni e delle reazioni, delle fragilità, degli errori e delle redenzioni, del sipario che si apre sulla vita adulta, sulla scelta tra farsi divorare dalla paura o dominarla.
E nessuno sottovaluti le vite e le relative crepe rappresentate dalla serie, nessuno si senta immune da ciò che vediamo rappresentato, perché che si sia una Rue, una Lexi o un Fezco, non c’è distinzione tra buoni e cattivi, ma è il buon vecchio libero arbitrio a fare tutta la differenza.
Il talento degli interpreti è straordinario, la stella di Zendaya brilla così intensamente da rischiare di accecare e sconvolgere lo spettatore. Ogni episodio è un piccolo capolavoro e tutti insieme contribuiscono a rendere Euphoria 2 ancora più intensa e coinvolgente della prima stagione, si rischia di finire assuefatti dal lavoro di Levinson non soltanto per come sono elaborate e studiate fotografia, location, dialoghi, inquadrature e sequenze narrative (Levinson ci aveva già colpito con Malcolm & Marie), ma altresì per la tensione emotiva che trascina all’interno della storia e fa interiorizzare il dolore dei protagonisti.
In questa stagione sono tutti protagonisti, ciascuno a modo suo. Approfondiamo ulteriormente la conoscenza di Fezco, di Nate, di Lexi, di Cassie che scelgono che “piega” dare alle proprie vite scoprendo la natura più profonda di sé stessi e decidendo, con sorti e metodi diversi tra loro, come veicolare energie, violenza, paure e sofferenze.