Da Guadagnino a Garrone, passando per Marcello Fonte, l’Italia premiata agli European Film Awards
La European Film Academy ha assegnato, il 15 dicembre, gli Oscar del cinema europeo nella splendida cornice del Teatro della Maestranza di Siviglia, in Spagna.
Grande trionfatore, il polacco Cold War diretto e sceneggiato da Pawel Pawlikowski, già vincitore della Palma d’Oro per la miglior regia al Festival di Cannes. Atteso nelle sale italiane il 20 dicembre, ha fatto razzia delle statuette più importanti: miglior film, miglior regia, miglior attrice, miglior sceneggiatura, miglior montaggio.
L’Italia ha portato a casa ben quattro premi! Tre riconoscimenti per Dogman di Matteo Garrone: miglior costumista a Massimo Cantini Parrini, miglior acconciatore e truccatore a Dalia Colli, Lorenzo Tamburini e Daniela Tartari e miglior attore a Marcello Fonte. Luca Guadagnino, si è aggiudicato il premio del pubblico (il People’s choice award) per il miglior film europeo con Chiamami col tuo nome. Nulla di fatto invece per Lazzaro felice di Alice Rohrwacher candidato a miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior attrice.
Marcello Fonte ritira il premio come Migliore attore agli #EFA2018 per #Dogman @iosonomarcello @EuroFilmAwards pic.twitter.com/LLvLKIjGNV
— Rai Movie (@raimovie) December 15, 2018
Salito sul palcoscenico estremamente sbigottito per il premio, incredulo e visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti gli altri attori nominati elogiandone la bravura, nonché lo spessore. Indossando una eccentrica giacca ricoperta da spille di vario tipo, l’attore ha battuto Jakob Cedergren nel ruolo di Asger in The guilty, Rupert Everett nel ruolo di Oscar Wilde in The Happy Prince, Sverrir Gudnason nel ruolo di Björn Borg in Borg/McEnroe, Tomasz Kot nel ruolo di Wiktor in Cold War e Victor Polster nel ruolo di Lara in Girl.
Ironico, timido e riservato, Marcello è quello che mancava da tanto, troppo tempo al cinema: un vero attore, lontano dai deliri di onnipotenza delle èlite cinematografiche ed è proprio come lo si vede. Ho avuto l’onore di conoscerlo in occasione di una proiezione estiva di Dogman, organizzata dall’Arci Movie, e posso garantire che è un uomo unico nel suo genere e che la sua tenerezza e la sua umiltà conquistano istantaneamente.
Possiamo dunque sperare che il premio Oscar sia vicino? Che Dogman lo meriti, è indubbio e che, oltre al pubblico, anche gli “addetti ai lavori” se ne siano accorti, lo è altrettanto. Vero è che l’Academy è noto per non essere sempre prevedibile o per esserlo fin troppo e sappiamo anche che la qualità di un film non si misura con il numero di premi accumulati, ma quest’uomo così naif e così modesto, le sue emozioni e la sua meraviglia, sono talmente belle e spontanee che viene voglia che il Kodak Theater e tutta Hollywood siano abbagliati dalla purezza del nostro Marcello, che ce la invidino e che, magari, ne siano ispirati.