Al Reinert, sceneggiatore e documentarista, non è riuscito a vincere il cancro ai polmoni ed è morto questo capodanno per complicazioni
Al Reinert, è stato principalmente un giornalista della NASA ma ha anche ottenuto una candidatura all’Oscar per la sua sceneggiatura dell’Apollo 13. Nella sua vita ha realizzato anche dei documentari, tra cui For All Mankind, punto di riferimento per il regista Damien Chazelle per la realizzazione del suo First Man.
For All Mankind
For All Mankind è un documentario del 1989 realizzato grazie ai filmati originali del programma Apollo della NASA (per intenderci quello che ha portato l’uomo sulla luna). Le musiche presenti nella pellicola sono di Brian Eno (aveva già pubblicato un album con queste tematiche, intitolato Apollo: Atmospheres and Soundtracks nel 1983. Al momento della realizzazione di questo documentaio nel 1989, oltre alle tracce di questo album sono state utilizzate anche altre, sempre di Eno). Il film ci fa vedere l’emozione di poter vedere la Terra dallo spazio in tutta la sua bellezza facendosi immedesimare in ciò che potevano aver provato i membri dell’equipaggio Apollo e tutto il personale di controllo della missione nella realizzazione di questa impresa. Reinert intervistato gli astronauti della NASA dal 1976 in avanti. Le voci che si sentono del documentario sono appunto frutto di queste numerose interviste. L’idea per la creazione di un documentario ce l’ha anni più avanti, nel 1979, dopo la realizzazione di diversi studi sul programma Apollo Reinert, venendo a conoscenza dell’esistenza dei filmati girati dagli astronauti. Fino a quel momento quei filmati non erano mai usciti fuori dal centro NASA. Un’impresa apparentemente semplice ma che costò il lavoro di ben dieci anni prima che fosse pronta per la pubblicazione. Per poter utilizzare le pellicole originali che aveva trovare presso il Johnson Space Center, Reinert ha dovuto scansionare ogni fotogramma e e ingrandirlo da 16 mm, originali, fino ai 35 mm del prodotto finale. Il documentario è uscito in un primo momento senza le narrazioni di sottofondo e con solo la colonna sonora e le registrazioni originali delle missioni. Al pubblico questa versione non è piaciuta molto e Reinert ha modificato subito il documentario inserendo le famose interviste da cui era partito tutto. Tra quelli che raccontano possiamo riconoscere le voci di Jim Lovell (Apollo 8 e Apollo 13), Michael Collins (Apollo 11), Charles Conrad (Apollo 12), Jack Swigert (Apollo 13) e Ken Mattingly (Apollo 16).
“Tom Hanks mi ha detto che non è un documentario”, ha detto Reinert al Chronicle nel 2015. “Ha detto che è un film d’arte e in un certo senso ha ragione, non potevo dirlo in modo migliore in quel momento. Gli astronauti parlano, e loro non hanno fatto niente per me.”
Sempre secondo il Chronicle, Reinert ha detto di aver ricevuto una lettera da parte del regista Damien Chazelle riguardo le riprese di First Man. Nella lettera Chazelle direbbe di aver chiesto a tutta la troupe del film su Neil Armstrong di guardare proprio il documentario For All Mankind per potersi immedesimare nella storia.
Sicuramente in ambito cinematografico il lavoro più importante è stato sicuramente quello di aver trasformato Lost Moon, libro del 1994 dell’astronauta James Lovell sulla sua missione Apollo del 1970, nella sceneggiatura di Apollo 13. Il film è stato diretto nel 1995 da Ron Howard e Tom Hanks interpreta il ruolo di Lovell (l’astronauta).
Reinert ha anche scritto, per il canale televisivo HBO, due episodi della miniserie From the Earth to the Moon del 1998.
Reinert ha scritto per il Chronicle inizialmente articoli di cronaca nera per poi passare a parlare dei programma spaziali. Successivamente è diventato redattore per la rivista Texas Monthly.
Reinert realizzato altri documentari meno noti: An Unreal Dream: The Michael Morton Story (2013) e Audubon (2017). Al momento della sua morte era a lavoro per un terzo documentario, questa volta sulla Stazione Spaziale Internazionale, il titolo doveva essere: Above It All.