Dune – Parte 2; Regia: Denis Villeneuve; soggetto: dal romanzo omonimo di Frank Herbert sceneggiatura: Jon Spaihts, Denis Villeneuve; musiche: Hans Zimmer; scenografia: Patrice Vermette; costumi: Jacqueline West; fotografia: Greig Fraser; montaggio: Joe Walker; effetti speciali: Paul Lambert; cast: Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista, Christopher Walken, Léa Seydoux, Souheila Yacoub, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Javier Bardem; compagnia di produzione: Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures; paese di produzione: Stati Uniti d’America, Canada, 2024; durata: 165’
Dune – Parte 2, la trama
Avevamo lasciato Paul (Timothée Chalamet) mentre si stava unendo ai Fremen, e da lì Dune – Parte 2 riprende. Il giovane Atreides desideroso di vendetta verso la casata che ha sterminato la sua famiglia, impara velocemente gli usi e i costumi dei Fremen, combattendo gli Harkonnen insieme a loro e avvicinandosi sempre di più alla guerriera Chani (Zendaya).
Rifiuta categoricamente di essere il messia che il popolo Fremen sta tanto aspettando, ha paura delle sue visioni, di quello che potrebbe diventare. Ma è sua madre Jessica (Rebecca Ferguson) a tramare nell’ombra e a fare in modo che anche i Fremen più riluttanti credano che suo figlio sia il Lisan Al-Gaib, “la voce del mondo esterno”, il profeta proveniente da un altro pianeta in grado di liberare Arrakis dal terribile giogo degli Harkonnen.
Negli altri pianeti i cospiratori responsabili della caduta di Casa Atreides si organizzano per mantenere il controllo di Arrakis, perché solo “chi possiede la spezia possiede il potere”.
Paul ha davanti a sé una decisione difficile: scegliere l’amore della sua vita o il destino dell’intero universo conosciuto. Intraprende così una missione cruciale per impedire un futuro catastrofico che solo lui può prevedere.
Dune – Parte 1 e Dune – Parte 2
Finalmente si torna su Arrakis, abbiamo tutti aspettato tanto, anzi troppo. L’uscita del film era inizialmente prevista per novembre 2023, ma a causa dello sciopero hollywoodiano è stata posticipata. Finalmente ora l’attesa è finita: in Italia Dune – Parte 2 uscirà in tutti i cinema il 28 febbraio 2024.
La prima parte di Dune – uscita nel 2021 – si rivelò un successo, ma non quel plebiscito, che avrebbe meritato. La bellezza visiva del film è stata universalmente elogiata, e forse questa seconda parte alza ancora di più l’asticella, ma qualcuno trovò eccessiva la lunghezza e la lentezza di alcune scene. Una delle definizioni che più mi rimase in presso fu che era “un film bellissimo ma senza epica”.
Credo che quello che si volesse intendere con questa critica (che non mi trova d’accordo) era un’eccessiva enfasi sulle regole, i costumi e le immagini del mondo di cui si stava parlando a discapito di una narrazione più spettacolare e un ritmo più calzante. Non tutti lo trovavano avvincente in poche parole.
A tutti coloro che hanno avuto questa percezione del primo film, vorrei suggerire di recarsi al cinema il 28 febbraio per vedere immediatamente Dune – Parte 2. Tutta l’epicità che non avete sentito nel primo lungometraggio c’è in questa seconda parte.
Chi invece rimase fin da subito strabiliato dalla fedele trasposizione di Villeneuve dei romanzi di Frank Herbert, questa seconda parte non lo deluderà in alcun modo. Nel lungometraggio si alternano momenti più introspettivi, dotati di una ritualità e di una solennità quasi religiosa, a scene fortemente epiche e piene d’azione, degne di un film di guerra.
Con la seconda parte il regista canadese chiude finalmente un cerchio iniziato nel 2021. Non può esistere un film senza l’altro. D’altronde i due film fanno parte di un unico libro. Denis Villeneuve ha sapientemente diviso il romanzo in due parti per approfondire ulteriormente gli aspetti del libro, offrendo così una visione più completa della storia. Ma in questo modo il primo film rimaneva fortemente tronco, mancante di una soluzione finale, cosa che grazie a Dune 2 si è risolta perfettamente.
I due film non si possono considerare progetti a sé, ma un’unica, gigantesca ed epica opera. Con questo non vogliamo indicare che il lavoro di Villeneuve nel mondo di Dune sia concluso, tutti ci auguriamo che trasporrà anche il secondo capitolo del Ciclo di Dune, Messia di Dune, dallo stesso stesso regista canadese definito il necessario epilogo della storia di Paul Atreides.
Denis Villeneuve
Denis Villeneuve si rivela, con le due parti di Dune e i suoi altri titoli fantascientifici – Arrival e Blade Runner 2049 – uno dei più abili registi a trattare il genere fantascientifico. Al pari del suo collega e amico Chistopher Nolan. Lo stesso regista di Oppenheimer è stato uno dei primi a vedere Dune – Parte 2 e l’ha definito uno dei più importanti film di fantascienza contemporanei, “lo Star Wars – L’impero colpisce ancora di questa generazione”.
Il regista canadese realizza l’ennesimo successo della sua straordinaria carriera, riuscendo a unire sapientemente gli aspetti action di un film blockbuster a una narrazione dilatata e profonda propria di un film d’autore.
Dune – Parte 2, la recensione
Non è solo il mondo degli Harkonnen ad essere violento e sbagliato ma l’intero sistema feudale dell’impero. La casta nobiliare, di cui fanno parte anche gli Atreides, vive in un mondo separato dal resto della gente. Lo stesso Paul vivendo assieme ai Fremen, dove ogni uomo è uguale all’altro e nessuno vale di più, vorrebbe fortemente rinnegare il proprio status.
Se il carattere fortemente feudale e soprattutto militarista si era percepito fin dal primo film, il sincretismo religioso, e spesso fanatico, era stato solamente accennato. In questo secondo capitolo, invece, è uno dei motori portanti di tutta la storia. È finalmente giunto il Messia? O è solo un piano architettato per millenni dalle Bene Gesserit per mantenere il controllo del potere? O forse entrambe le cose. Ma fino a quanto è giusto sottomettersi, inginocchiarsi ciecamente di fronte a qualcuno con abilità e carisma straordinari? A cosa potrebbe portare un eccesso assoluto di fanatismo?
Il film sembra continuamente porsi queste domande, per questo la figura di Chani appare determinante e assolutamente centrale. Chani, interpretata da una Zendaya in stato di grazia, a differenza di Stilgar (Javier Bardem) non crede nell’arrivo di un profeta straniero, vuole liberare il proprio pianeta con le sole forze del suo popolo. Ma non per questo non è affascinata dalla figura di Paul, lo spoglia dalla sua veste messianica, è forse l’unica a vederlo per quello che è.
Denis Villeneuve ha spiegato a fondo questo pensiero: “Paul Atreides non è un eroe. Quando Frank Herbert ha scritto Dune, era molto deluso dalla percezione che la gente aveva di Paul. Nella sua testa, Dune era un ammonimento, un avvertimento verso le creature carismatiche. Pensava che Paul fosse percepito come un eroe, quando il suo intento era fare l’esatto opposto”.
Paul Atreides non è un principe senza macchia e senza paura, ma un ragazzo combattuto che lotta disperatamente contro un destino deciso da altri a cui non può, non riesce a sottrarsi, nonostante tutti i suoi sforzi, ed è consapevole che sarà la causa di dolore per molte persone. Anche se non ero convintissimo dell’assegnazione di Timothée Chalamet come protagonista, soprattutto in Dune – Parte 2, mi sono dovuto completamente ricredere, i tormenti e le paure di Paul vengono resi perfettamente dalla sua recitazione . Il suo Paul sa essere innocente e delicato quanto spietato e feroce.
Tuttavia credo che nell’immaginario collettivo l’interpretazione che rimarrà più fortemente impressa è quella di Austin Butler. Il suo Feyd-Rautha Harkonnen dà letteralmente i brividi. La paura non è data soltanto dal suo aspetto fisico, ma dai gesti, i sorrisi, i movimenti che Austin Butler compie nell’interpretare il personaggio più sociopatico di Casa Harkonnen.
Visivamente è un film che ti rimane dentro. Grazie alla fotografia sempre perfetta di Greig Fraser. Le immense distese di Dune, per quanto feroci e inospitali, sono un sogno in cui perdersi. Le scene ambientate nel pianeta Giedi Primo, casa natale dei terribili Harkonnen, sono sublimi. Il sole nero del pianeta, appare freddo e crudele in perfetta sintonia con l’animo, dei duchi di Giedi Primo.
Dune – Parte 2 è un viaggio immersivo in un mondo straordinario, ma spaventoso e terribilmente tragico. E nonostante la cornice fantascientifica assolutamente reale.
Dune – parte 2 dal 28 febbraio al cinema