Nell’epoca che sta sdoganando il cosiddetto “retrogaming”, il ritorno, cioè ai videogiochi che hanno fatto la storia, un titolo su tutti sta incuriosendo la nuova generazione di videogiocatori. Stiamo parlando di “Dragon’s Lair” che, nato nel 1987 dalla fantasiosa mente di Don Bluth, è tornato in auge qualche anno fa quando è riapparso brevemente nei primi episodi della seconda stagione di Stranger Things. Mentre gli spettatori più adulti avranno certamente provato un tuffo al cuore nel vedere Dirk the Daring, il protagonista del gioco, alle prese con i mille trabocchetti da superare, i più giovani fan della serie si sono chiesti quale straordinario gioco, protagonista degli anni ’80, i produttori hanno deciso di rievocare. Le tante richieste hanno convinto gli stessi a parlarne in un breve speciale con i protagonisti della serie.
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“Dragon’s Lair” è riuscito a portare l’innovazione videoludica ad un livello altissimo, sfruttando la poco conosciuta tecnologia del Laserdisc, una sorta di primitivo DVD grande quanto un vinile e che ha avuto successo, nel mondo dell’home video, quasi esclusivamente in giappone. La produzione del gioco all’epoca ha sforato i 500.000 dollari (un’enormità per l’epoca, quando la produzione di un videogioco difficilmente arrivava a richiederne la metà) e il successo ottenuto nelle sale giochi, in cui per poter fare una partita si richiedevano generalmente due o tre monete, ha convinto i produttori di cabinati a sviluppare versioni particolari comprensive di un secondo monitor, installato al solo scopo di consentire ai non giocanti di vedere come se la cavava il temerario giocatore a comando del joystick.
Considerato come “gioco impossibile”, “Dragon’s Lair” vedeva protagonista un coraggioso cavaliere, Dirk, che, condotto all’interno di un castello dal giocatore, doveva superare decine di trabocchetti e sconfiggere diverse creature magiche, per poter arrivare a liberare la bella principessa Daphne, tenuta prigioniera dal drago Singe. Per procedere nell’avventura il giocatore doveva guardare il filmato e muovere il joystick nella direzione corretta al tempo giusto, servendosi eventualmente della spada, per poter proseguire alla scena successiva. Se il timing e la mossa risultavano corretti, il gioco procedeva verso la stanza successiva, in caso contrario, Dirk perdeva la vita e doveva ricominciare.
“Dragon’s Lair”, è diventato un cult nel mondo dei videogiochi arcade e le prime versioni fedeli all’originale si sono potute vedere nelle console casalinghe solamente diversi anni dopo, quando la tecnologia in grado di riprodurre i filmati ad alta risoluzione (ben distante dall’alta definizione di ora) sarebbe diventata alla portata di tutti. Da qualche anno, il gioco è stato reso disponibile anche in versione rimasterizzata in HD e distribuito sulle principali piattaforme digitali.
La particolarità dello stesso, oltre alla modalità di gioco, riguarda sicuramente le animazioni, che agli occhi esperti degli amanti del cinema d’animazione, riporteranno alla mente i personaggi nati dalla matita di Don Bluth, autore di capolavori animati come Fievel sbarca in America, Anastasia o Alla ricerca della Valle Incantata. Il gioco ha inoltre avuto due seguiti: “Dragon’s Lair II: Time Warp” e “Dragon’s Lair III: The Curse of Mordread”. In più è il terzo gioco, dopo “Pong” e “Pac-Man” ad essere conservato allo Smithsonian Institution di Washington.
Nonostante da diversi anni lo stesso Don Bluth stia cercando di mettere in piedi un progetto per un lungometraggio animato, è notizia recente che Netflix abbia avviato i lavori per una versione live action e che abbia coinvolto Ryan Reynolds nello stesso.
L’attore, smessi temporaneamente i panni di Deadpool, in attesa di decidere come il personaggio verrà introdotto nel MCU, è attualmente legato ad un contratto con la piattaforma streaming per la quale ha già lavorato diventato protagonista in 6 Underground di Michael Bay e nel film di prossima uscita Red Notice di Rawson Marshall.
Data la natura del gioco da cui trae origine, è giusto dare adito alle voci che indicano che il film sarà, almeno parzialmente, di tipo interattivo, visto anche il discreto successo che contenuti di questo tipo hanno avuto su Netflix, a partire da Bandersnatch un episodio interattivo di Black Mirror che ha dato il via a diverse produzioni dello stesso tipo. Ci ritroveremo quindi ad osservare le gesta di Dirk alla ricerca disperata della principessa e, di tanto in tanto, dovremmo aiutarlo a decidere cosa fare, sapendo che una scelta errata lo condurrà inevitabilmente alla morte.
Non trapelano altre indiscrezioni riguardo alla regia, al resto del cast o a una possibile data di uscita, ma non appena saranno disponibili ulteriori dettagli, ti terremo sicuramente aggiornato.