Il Teatro Franco Parenti di Milano, lo scorso 24 maggio, ha ospitato la settima edizione dei Diversity Media Awards, andati in onda per il pubblico su Rai 1 sabato 28 maggio in seconda serata dalle 23:30.
Questi premi, promossi dalla Fondazione Diversity no-profit fondata da Francesca Vecchioni, vogliono valorizzare quei personaggi e contenuti mediali che si distinguono per la loro inclusività per quanto riguarda genere, identità di genere, orientamento sessuale, etnia e disabilità.
Quello della rappresentazione è un problema molto sentito nei prodotti mediatici degli ultimi anni e i Diversity Media Awards hanno lo scopo di porre l’attenzione e dare un megafono a questi film, serie tv, ecc., in modo da poterli far risuonare all’interno del pubblico italiano e mostrare un modello e linea guida al fine di creare una narrazione più inclusiva per tutt*.
I conduttori di questa serata sono stati Michela Giraud, M¥SS Keta e Diego Passoni.
Zerocalcare, vincitore di miglior serie tv italiana, auspica a un superamento delle diversità, e Michele Bravi, uno tra i vari ospiti in sala, punta sull’apertura e l’ascolto. Anche Roberto Vecchioni sottolinea l’importanza e la necessità di avere un dialogo, ritenuto fondamentale per andare oltre ogni discriminazione.
Presente anche Giorgia Soleri, vincitrice della categoria creator dell’anno, che si apre sulla sua diagnosi di vulvodinia e la necessità di parlare di questi argomenti per aprire un discorso, ma per evitare di far passare quel senso di solitudine che circonda questo tipo di diagnosi.
Tra gli ospiti dei Diversity Media Awards erano presenti anche Francesco Cicconetti (Mehths), attivista per i diritti della comunità transgender; Marina Cuollo, autrice di A Disabilandia si tromba; Djarah Kan, autrice di Ladri di denti; e Irma Testa, medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo 2020 e che ha deciso di fare coming out in modo da poter esser vicina a tutti quei giovani che si trovano nella sua stessa situazione.
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Creator dell’anno
Giorgia Soleri, @giorgiasoleri_
Personaggio dell’anno
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