Ci sarebbero tantissime cose da dire su Disclaimer, la serie distribuita da Appletv e firmata da Alfonso Cuaròn al suo esordio televisivo. Eppure, allo stesso tempo, la miniserie utilizza il dramma e il thriller per sciorinare un racconto da leggere tutto d’un fiato. Sono anni difficili quelli delle produzioni televisive, in cui tutto sembra già visto e già sentito. A fare la differenza, con prodotti come Disclaimer, è la firma autoriale: incisiva, iconica, curata e provocatoria.
Non servono critici a raccontare la bravura del suo autore; sarebbe impossibile parlare male della serie che vede protagonista Cate Blanchett. In un connubio drammatico ed erotico, Cuaròn trascina lo spettatore nella stessa spirale di disperazione dei suoi protagonisti, sofferenti a modo loro dello stesso implacabile destino. La macchina da presa alterna realismo e prepotenza, distaccandosi e spesso imponendosi all’interno della narrazione che alterna un prima e un dopo.
Tutto quello che vogliamo vedere
Cuaròn non si fa remore a riprendere l’intimità e il perturbante, non lasciando niente al caso e affidando ai voice over dei suoi protagonisti la possibilità di spiegarsi e attribuirsi meriti e colpe. Tutto inizia quando Catherine Ravenscroft (Cate Blanchett), acclamata autrice di documentari, riceve a casa un nuovo libro che racconta di una travolgente passione avvenuta vent’anni prima quando, durante un viaggio in Italia, il suo giovanissimo amante Jonathan (Louis Partridge) perse la vita per salvare suo figlio. Catherine ha sempre tenuto nascosto il tradimento sia a suo marito Robert (Sacha Baron Cohen, in una delle sue migliori interpretazioni) che a suo figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee).
La famiglia borghese dall’apparenza perfetta inizia a sgretolarsi, facendo apparire chiari i vari frammenti e scorci di imperfezione. Robert è un uomo debole che dalla sua impotenza si è sempre nascosto tramite l’ente benefico ereditato dai ricchi genitori. Nicholas è giovane adulto cresciuto nell’agio, che delle sue opportunità non è riuscito a recuperare nulla per costruirsi un futuro. Catherine è una donna sola su cui pesa il fardello di una conclamata arguzia che ritrova e riscopre manipolando Nicholas, un giovane viaggiatore che si sta affacciando alla vita.
Disclaimer: le regole del gioco
A dettare le regole infine Stephen Brigstocke (Kevin Kline), il padre di Nicholas rimasto vedovo, a cui non rimane più niente di cui aver paura. Cuaròn lo riprende mentre si aggira nella sua vecchia casa con addosso il maglione rosa della moglie defunta, mangiato dalle tarme mentre coltiva sentimenti di vendetta e speranza. Stephen e Catherine diventeranno due facce della stessa medaglia, in cui il carnefice diventerà vittima e viceversa. L’autore, leone d’oro alla 75ima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il film Roma, ne sottolinea le sfaccettature, anche quelle più controverse, anche quelle più difficili da capire perché legate a una profonda imperfezione umana.
Sbagliano tutti in Disclaimer fino al punto che la verità di ciò che viene visto è messa in dubbio da ciò che viene sentito. Cuaròn si aggira con la macchina da presa alternando il passato e il presente: i colori caldi (seppur sempre freddi come la sua iconica cinematografia) dell’Italia e i colori freddissimi di Londra. Una lente d’ingrandimento si apre e si chiude, mostrando di episodio in episodio la sequela di una storia che non fa sconti. La giustizia, aleatoria e opinabile, squarcia il velo della paura e del senso di colpa. Lasciando, infine, a noi la domanda su ciò che vogliamo guardare e, quindi, chi vogliamo essere.