Dio salvi la Reginadi Andrés Arce Maldonado, scritto e interpretato da Sibilla Barbieri, sarà presentato all’ XIX edizione del Festival del Cinema di Porretta Terme all’interno del concorso Fuori dal Giro. Il film sarà proiettato in streaming sulla piattaforma di MyMovies domenica 6 dicembre alle ore 21.00. Dio salvi la Regina è una commedia lieve e felicemente ironica, che guarda al molto piccolo per parlare del grande: pone sul tavolo un tema profondo e quanto mai attuale, ma lo fa in maniera gentile, ricordandoci che alla fine, un popolo, è soprattutto una grande famiglia.
Dio salvi la regina – Sinossi
Diana è, madre e medico della mutua, una donna normale con una vita normale, che decide di fare un poetico atto di insubordinazione sociale, dichiarando l’indipendenza della sua casa dallo Stato italiano. La spinge la speranza di salvare il suo popolo.
I pensieri degli autori de Dio salvi la regina
Il regista Andrés Arce Maldonado appassionatosi fin da subito al progetto della sceneggiatrice e produttrice Sibilla Barbieri commenta così il risultato di questa produzione piccola ed indipendente:
Dio salvi la Regina è figlio dello stato di salute, cagionevole, della democrazia come forma di governo; una riflessione in questo senso trovo sia più che urgente. La distanza tra cittadino e politica, che nel tempo si fa sempre più ampia, è allarmante; la crescente disillusione poi è spaventosa. A preoccupare di più è la rinascita delle destre, per dirla con parole di altri il fascismo non è mai morto, è solo annidato nell’ignoranza e nella paura. La forza dei contenuti e la freschezza del linguaggio che caratterizzano il progetto hanno guidato con mano ferma il lavoro di tutti.
La sceneggiatrice e produttrice Sibilla Barbieri nuova nel grande schermo è una grande attrice teatrale ed ha partecipato ad alcuni cortometraggi sia come attrice che come sceneggiatrice oltre ad aver costituito, insieme a Simona Barbieri, la casa produttrice Silian.
Nel mio lavoro come autrice e produttrice mi sono occupata spesso di temi sociali, mi piace indagare le frontiere dell’anima e i limiti della legge perché la scrittura è anche un modo per colonizzare territori inesplorati. Amo l’antropologia culturale, mi piace guardare i nostri costumi come se li vedessi per la prima volta, come se fossi un “buon selvaggio”, perché questo sguardo smaschera l’ovvio. Diamo per scontato il mondo in cui viviamo, l’idea che ci siano delle leggi, un’autorità, che esista uno Stato entro cui vivere e ci sentiamo obbligati a muoverci all’interno di queste convenzioni. Ma c’è stato un momento in cui tutto questo è nato, in cui la scelta è stata nostra, un momento in cui abbiamo avuto il potere nelle mani. Noi siamo ancora quelle donne e quegli uomini.
Dio salvi la regina – Il cast
La sinergia creatasi nel team del cast artistico ha fatto sì che ci fosse una sorta di familiarità che andasse ben oltre lo stereotipo del solito ciak.