Countdown scattato a Berlino per il Deutscher Filmpreis 2025. Il 9 maggio, infatti, la capitale tedesca sarà teatro della consegna dei Lola, i più prestigiosi premi cinematografici in terra di Germania.

Simbolo della settima arte teutonica, tante Lola si sono susseguite nelle pellicole di grido nella storia del paese, da quella impersonata da Marlene Dietrich ne L’angelo azzurro di Josef von Sternberg (1930), per giungere alle più contemporanee dirette da Rainer Werner Fassbinder e Tom Tykwer, rispettivamente in Lola (1981) e Lola corre (1998).
Un’icona, un eterno femminino da film made in Goetheland, insomma, bellissima musa d’una lisergica sera di primavera.
Deutscher Filmpreis 2025, le opere in concorso per il miglior film

Una varietà di tematiche e stili differenti in questa edizione 2025, tutte in lizza per aggiudicarsi gli ambiti premi ai migliori film, con il Lola d’oro, il Lola d’argento e il Lola di bronzo da assegnare ai lungometraggi più d’impatto presso la giuria.
Il seme del fico sacro | Mohammad Rasoulof

La carrellata inizia con Il seme del fico sacro, pellicola di Mohammad Rasoulof che narra di un giudice istruttore, Iman, al servizio del regime teocratico iraniano, lautamente stipendiato per firmare condanne a morte senza porre domande ai superiori.
Il tutto nel clima di ribellione attuale, con le figlie dello stesso Iman, Rezvan e Sana, inorridite dall’attività del padre e, peraltro, contigue alle simpatie sovversive di una Teheran in subbuglio.
September 5 | Tim Fehlbaum

Seconda opera in concorso è September 5, per la regia di Tim Fehlbaum.
È il racconto dei tragici fatti occorsi alle Olimpiadi di Monaco ’72, quando i terroristi di Settembre Nero attaccarono gli inermi atleti israeliani, visto, però, dalla prospettiva privilegiata della ABC Sports, la cui diretta cambiò per sempre la maniera di fare informazione live negli anni a venire.
Köln 75 | Ido Fluk

Terzo film in gara è Köln 75, diretto da Ido Fluk.
Un mix di dramma e commedia la vicenda di Vera Brandes, la liceale che, a dispetto delle aspettative della famiglia, si spese nel 1975 per organizzare uno dei più celebri concerti jazz dell’epoca, il Köln Concert del leggendario Keith Jarrett.
Islands | Jan-Ole Gerster

Island, partorito dalla cinepresa di Jan-Ole Gerster, trasporta lo spettatore nel mondo di Tom, ex tennista professionista divenuto coach presso un resort di lusso di Fuerteventura.
Tra alcol e relazioni effimere, Tom cerca un modo di sfuggire al logorio della vita moderna, al vuoto interiore della dissolutezza dello spirito. Ma le cose, da svago senza idillio, peggiorano quando un uomo scompare, con una ragnatela di misteri e bugie che lo stringono sempre più al suo passato.
Berlino, estate ’42 | Andreas Dresen

Due giovani innamorati Hilde Rake e Hans Coppi, nel pieno del pericolo della Seconda Guerra Mondiale.
L’opera di Andreas Dresen è un affresco della militanza dei due contro il regime nazista, coinvolti nella rete di spionaggio Orchestra Rossa, nome con cui la Gestapo indicava gli agenti clandestini a favore dell’Unione Sovietica.
L’estate migliore della loro vita, tra il volantinaggio e il matrimonio, dove Hilde, perno della storia, si dimostra indomita e spaventata, un femminile malinconico che allatterà il figlio nato in carcere sino all’ora finale dell’esecuzione.
Vena | Chiara Fleischhacker

Presentato in occasione del Torino Film Festival 2024, Vena, diretto da Chiara Fleischhacker, è la storia di Jenny e Bolle, una giovane coppia dipendente dalla metanfetamina.
Con la gravidanza della ragazza, inaspettata e a ciel sereno, le cose si complicano però, e l’ufficio assistenza minori le affibbia Marla, una ostetrica con cui sviluppa una fiducia reciproca, per giungere poi, tuttavia, al dramma di una rivelazione che potrebbe compromettere il futuro e la felicità della stessa Jenny.