Dawson’s Creek deve, e sarebbe inutile negarlo, parte del suo successo ai diversi elementi che hanno contribuito a renderla una serie cult: dal font utilizzato per il titolo, alle meravigliose location, dalle immagini promozionali di ciascuna stagione, all’iconica sigla firmata da Paula Cole. Ma allora perché su Netflix non c’è traccia del brano diventato famoso come “Anuwuanawuei“?
Ironia a parte, si tratta del brano I don’t want to wait che ha accompagnato i lunghi ed appassionanti pomeriggi trascorsi a seguire le vicende di Dawson, Joey, Pacey, Jen, Jack & Andy e, sinceramente, senza non è la stessa cosa!
Devo ammettere che, inizialmente, sono stata illusa dalla mia stessa memoria e ho accettato passivamente che la sigla che, su Netflix, precedeva ciascun episodio fosse la canzone Run like mad di Jann Arden, convinta com’ero che fosse stata l’intro delle prime due stagioni di Dawson’s Creek, ma una volta giunta alla terza stagione, ero sicura che avrei sentito la rassicurante voce di Paula Cole e invece sono rimasta a bocca asciutta.
In effetti, la sigla della prima stagione di Dawson’s Creek è Run like mad, una canzone che ricordavo ma che credevo fosse stata utilizzata dalle TV che trasmettevano la serie come intro breve, quando non trasmettevano l’intera sigla e invece dalla seconda stagione, i produttori di Dawson’s Creek sono passati a I don’t want to wait. Ma allora perché non ve n’è traccia su Netflix?
Ecco spiegato l’arcano: i produttori della serie inizialmente volevano usare Hand in my pocket di Alanis Morrissette, ma il costo dei relativi diritti era troppo alto, dunque si rivolsero ad altri artisti perché elaborassero un brano in esclusiva. Arden, artista canadese, fu scelta e di conseguenza, la sua Run like mad fu acquistata e divenne la sigla ufficiale. Successivamente, però, il brano fu rimpiazzato da I don’t want to wait, scelta direttamente dal network che trasmetteva gli episodi della serie e che sottoscrisse un contratto con Paula Cole, come spiegato dal produttore esecutivo Paul Stupin in un’intervista all’HuffPost.
Dawson's Creek — one of television's most beloved coming-of-age stories — is coming to Netflix in The US on November 1
…and before you ask, the episodes won't have the original theme song (sorry) pic.twitter.com/f07QkbdFJY
— Netflix (@netflix) October 19, 2020
E allora perché mai non sentiremo mai I don’t want to wait su Netflix? Beh, Sony, lo studio che ha gestito la colonna sonora di Dawson’s Creek, non ha acquistato i diritti del brano per lo streaming, tant’è che anche nella versione della serie in DVD non ve n’è traccia. Paula Cole, poi, è particolarmente arrabbiata con i produttori di Dawson’s Creek ed ha spiegato:
Quando hanno distribuito lo show su DVD e su altre piattaforme streaming, hanno deciso di non usare la mia canzone e di rivolgersi all’artista canadese Jann Arden. Questa scelta mi ha sorpresa tanto quanto chiunque altro! Non c’è stata alcuna discussione, c’era un produttore esecutivo canadese che semplicemente voleva risparmiare. Ecco la sola ragione: i soldi, non integrità artistica, né continuità per amore dello show. Per quello che può contare, anche l’accordo di Arden è osceno. Non prende un cent, anche se se la sua canzone -quantunque breve- venga ascoltata innumerevoli volte.
Quindi una banale questione di soldi, ci “rovina” la visione delle vicissitudini di Dawson & co. e posso garantire che non sto esagerando, perché (almeno dalla terza stagione in poi) è evidente che le immagini della sigla non coincidano col brano, sono totalmente fuori sincrono, non c’è armonia e questo spezza l’incantesimo di cui l’intro faceva inevitabilmente parte.