I premi di questa sessantottesima edizione dei David di Donatello sembrano distribuiti col manuale Cencelli. Ai nastri di partenza erano infatti tre i film che avevano più possibilità di successo: La co-produzione italo-franco-belga Le otto montagne, tratto dal romanzo omonimo vincitore del premio Strega 2017, l’inaspettato gioiello rappresentato da La stranezza di Roberto Andò ed Esterno Notte di Marco Bellocchio.
Presentato a Cannes, è riduttivo definire quest’ultima opera un film, a mio parere, sviluppandosi più come una serie televisiva – d’autore quanto si vuole – divisa in sei parti (prodotto col supporto di Rai Cinema che la ha mandate in onda in prima serata) che analizza retroscena e punti oscuri dell’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.
Resta con un pugno di mosche Gianni Amelio: Il signore delle formiche manda a vuoto tutte le candidature ricevute. Si ha la sensazione che, dovendo scegliere una tragedia italiana, la scelta più facile sia un’altra
Le otto montagne è il vincitore, con quattro David al film, alla sceneggiatura non originale e due premi tecnici prevedibili, alla fotografia e al suono. Tra gli attori protagonisti il duello fra gli affascinanti Luca Marinelli e Alessandro Borghi – soprattutto quest’ultimo idolo della platea femminile – viene superato premiando Fabrizio Gifuni in versione Aldo Moro.
Esterno Notte vince anche per la regia del Maestro Bellocchio, per il trucco e il montaggio. La stranezza invece, che vede candidata la coppia Ficarra & Picone come protagonisti ottiene il premio al miglior produttore Angelo Barbagallo, (forte dell’appoggio onnipresente di Rai Cinema e della distribuzione capillare garantita da Medusa) alla sceneggiatura originale, scritta dal regista con Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, alla scenografia e ai costumi.
Rilevante anche il bottino di Settembre, esordio registico vincente di Giulia Louise Steigerwalt che conquista anche il riconoscimento per la migliore attrice protagonista Barbara Ronchi (foto in alto), che supera la temibile concorrenza di attrici più note come Penelope Cruz (prova eccellente ne L’immensità di Emanuele Crialese, colpevolmente ignorato) e Margherita Buy (Esterno Notte).
Siccità di Paolo Virzì ottiene due trofei per gli effetti visivi e l’attrice non protagonista Emanuela Fanelli, attiva al cinema da qualche anno e nota al pubblico televisivo, come spalla di Valerio Lundini nello show del comico Una pezza di Lundini. Attore non protagonista è il napoletano Francesco Di Leva (già visto ne Il Sindaco del rione Sanità) per Nostalgia di Martone, snobbato nonostante le critiche positive e il successo riscosso a Cannes.
Due i premi vinti da L’ombra di Caravaggio, il David Giovani e quello per il miglior acconciatore.
Miglior compositore è Stefano Bollani per le musiche de Il Pataffio, mentre è di Elodie (che ruba la scena con un vestito trasparente da togliere il fiato) la miglior canzone originale Proiettili (Ti mangio il cuore), tratta dal film drammatico, da lei anche interpretato, Ti mangio il cuore, ispirato alla storia della pentita Rosa Di Fiore, .
Restano al palo, oltre a Bollani, Marco Mengoni che canta un pezzo di Sergio Endrigo con testo di Riccardo Sinigallia ( il film è Il colibrì, altra opera ignorata) e Antonio Diodato con la sua Se mi vuoi, una delle poche note liete di Diabolik – Ginko all’attacco.
L’elenco completo dei vincitori dei David di Donatello 2023
MIGLIOR FILM
Le otto montagne – Prodotto da Wildside una società del gruppo Fremantle; Rufus; Menuetto; Pyramide Productions; Vision Distribution; in collaborazione con Elastic; con la partecipazione Canal+ e Ciné+; in collaborazione con Sky, per la regia di Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch.
MIGLIOR REGIA
Marco Bellocchio per il film Esterno notte
MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA
Giulia Louise Steigerwalt per il film Settembre
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso per il film La stranezza
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch per il film Le otto montagne
MIGLIOR PRODUTTORE
Angelo Barbagallo per Bibi Film; Attilio De Razza per Tramp Limited; con Medusa Film e Rai Cinema per il film La stranezza
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Barbara Ronchi per il film Settembre
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Fabrizio Gifuni per il film Esterno notte
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Emanuela Fanelli per il film Siccità
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Francesco Di Leva per il film Nostalgia
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Ruben Impens per il film Le otto montagne
MIGLIORE COMPOSITORE
Stefano Bollani per il film Il Pataffio
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
Proiettili (Ti mangio il cuore) musica di Joan Thiele, Elisa Toffoli, Emanuele Triglia, testi e interpretazione di Elodie, Joan Thiele per il film Ti mangio il cuore
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Per la scenografia: Giada Calabria – per l’arredamento: Loredana Raffi per il film La stranezza
MIGLIORI COSTUMI
Maria Rita Barbera per il film La stranezza
MIGLIOR TRUCCO
Enrico Iacoponi per il film Esterno notte
MIGLIOR ACCONCIATURA
Desiree Corridoni per il film L’ombra di Caravaggio
MIGLIORE MONTAGGIO
Francesca Calvelli con la collaborazione di Claudio Misantoni per il film Esterno notte
MIGLIOR SUONO
Presa Diretta: Alessandro Palmerini – Post-Produzione: Alessandro Feletti – Mix: Marco Falloni per il film Le otto montagne
MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX
Marco Geracitano per il film Siccità
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
The Fabelmans di Steven Spielberg (01 Distribution)
PREMIO CECILIA MANGINI AL MIGLIOR DOCUMENTARIO
Il Cerchio di Sophie Chiarello
DAVID GIOVANI
L’ombra di Caravaggio di Michele Placido
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Le variabili dipendenti di Lorenzo Tardella
DAVID DELLO SPETTATORE
Il grande giorno di Massimo Venier
DAVID ALLA CARRIERA
Marina Cicogna
DAVID SPECIALE
Isabella Rossellini
Enrico Vanzina