Meglio conosciuto come “The Baron of blood”, camaleontico, filosofico e feticcio del cinema sperimentale. Stiamo parlando di David Cronenberg, classe 1943, Canadese nato a Toronto, da padre scrittore e madre musicista, regista e sceneggiatore di molte opere ritenute da molteplici esperti dei veri e propri cult.
Ma chi è David Cronenberg? Cresciuto in un ambiente politicamente progressista, ha dichiarato: “molte sono le cose che ci aiutano ad evadere dalla realtà del corpo umano che per me, ateo che non crede a una vita ultraterrena e allo spirito che vive separatamente dal corpo, è un’evasione dalla realtà della condizione umana”. Laureato all’università di lettere di Toronto, trova ispirazione per il cinema da autori della Baet Generation come William Burroughs e Vladimir Nabokov.
Ereditando la passione della scrittura dal padre, sforna una gran quantità di racconti fantascientifici, il primo approccio al cinema avviene nel 1969 creando quattro cortometraggi e due lungometraggi a bassa distribuzione (Stereo e Crimes of the future). Nel 1975 scrive e dirige “Il demone sotto la pelle”, primo film ad esser esportato anche in Italia.
“Il mio dentista l’altro giorno mi ha detto: ho abbastanza problemi nella mia vita, quindi perchè dovrei vedere i tuoi film?” – David Cronenberg
Muovendosi tra tematiche sociali ed analisi dell’interiorità umana, David Cronenberg segue una sua progressione ben definita, i suoi primi film si incentrano sulla modifica dell’essere umano da parte di scienziati, risolvendosi poi in un’anarchia sociale come avviene nei film Il demone sotto la pelle e Rabid- sete di sangue. Cronenberg comincia con il tempo a interessarsi all’angoscia interiore dell’uomo nei confronti del progresso scientifico, come lo si può percepire in film quali La covata malefica, Scanners, Videodrome.
Uno dei suoi film più conosciuti e degno di nota è senz’altro La Mosca, con Jeff Goldblum, dove i maldestri tentativi di creare una macchina del teletrasporto da parte di uno scienziato si tramuteranno, in maniera terrificante, in una fusione accidentale di geni umani con quelli di mosca. Il protagonista stesso, ideatore dell’invenzione, comincerà a subire delle mutazioni finendo con il tramutarsi in un orribile essere deforme.
Nel 1996 esce il film Crash, persone coinvolte in un incidente autostradale ricercano nuovamente questa esperienza vedendola come “un evento fertilizzante più che distruttivo” e qui David Cronenberg affronta e indaga nuovamente le diverse possibilità percettive e le derive patologiche di questa disfunzione del principio di realtà.
Regista che si è sempre adattato a lavorare in film con budget ridotto, rinunciando a pellicole di gran successo per divergenze creative come è accaduto con Il ritorno dello Jedi, Top Gun, Atto di forza e Basic Instinct. Nel 2005 arriva A history of violence, interpretato da Viggo Mortensen, ed è uno dei suoi lavori a più alto budget. Cronenberg dichiara di aver preso la regia del progetto influenzato dalla necessità di pagare ancora alcuni stipendi arretrati per il suo film precedente (Spider), tuttavia il film funziona e viene acclamato dalla critica.
David Cronenberg nel 2007 trionfa al Toronto international film festival con il film La promessa dell’assassino (sempre con Viggo Mortensen) aggiudicandosi il premio dei fan, sia la promessa dell’assassino che a history of violence consentono a Croneneberg di attirare attenzione su di se da parte di un pubblico più vasto senza dover in alcun modo rinunciare alle sue idee o diminuendo la qualità artistica presente nei film.
Non solo cinema nella vita di David, mostre di quadri realizzati da lui stesso ed esposte ad eventi di una certa importanza come “Chomosomes” al Palazzo delle Esposizioni di Roma o l’opera “the Fly” a LaOpera di Los Angeles e al teatro Châtelet di Parigi.
“come regista ho domande, ma non ho risposte”
Nel 2010 arriva A Dangerous Method che narra la travagliata vicenda riguardante Sigmund Froid (Viggo Mortensen), Car Gustav Jung e Sabina Spielrein. Nel 2012 sceneggia e dirige Cosmopolis tratto dal romanzo di Don Delillo e interpretato da Robert Pattinson in concorso al 65simo Festival di Cannes. Due anni dopo ci ritorna con il film Maps to the stars, film ambientato nel mondo di Hollywood con protagonista sempre Pattinson e la partecipazione di Jiulianne Moore e John Cusack.
Nel 2014 esce il suo primo romanzo, Divorati, scritto in otto anni tratta di due giornalisti coinvolti in cospirazioni internazionali e violenze mentre indagano su una serie di delitti avvenuti in Europa, quindi elementi che caratterizzano il regista Canadese come il sesso estremo, le ossessioni e la violenza sono ben persistenti all’interno del racconto.
Ad oggi Cronenberg rimane un regista fermo sulla sua scelta artistica di dirigere pellicole di un certo spessore, opere che vanno ad esplorare oltre i confini della razionalità e della logica umana, dalle angosce alle più insinuate perversioni, l’animo umano in ogni sua sfaccettatura.
“Ognuno di noi è uno scienziato pazzo, e la vita è il nostro laboratorio. Stiamo tutti cercando di sperimentare per trovare un modo di vivere, per risolvere i nostri problemi, per respingere la follia e il caos.” – David Cronenberg
Pazzo o genio? Sregolato o perfezionista? David Cronenberg è divenuto un tassello importante della storia del cinema mondiale. Quest’anno a Cannes gli verrà consegnato il premio alla carriera, un modo molto importante per rimarcare oggi la validità delle sue opere, la crudeltà di alcune sue storie rimaneggiate con quell’aspetto contorto e visionario, capaci di catapultarti in un mondo confusionario ma affascinante. Forse, davanti a noi, uno dei pochi artisti pienamente consapevoli di quanto sia fondamentale per alcune persone distorcere la realtà per non essere travolti dal vero caos, quello della vita reale.