Dark è giunta al termine e mi ritrovo a desiderare ardentemente uno dei marchingegni per poter tornare indietro nel tempo a quando non avevo ancora visto il finale, per potermelo godere ancora e ancora con le stesse travolgenti emozioni.
Mi sento orfana di un’emozione che davvero è stata in grado di sfuggire ad ogni logica e che è cresciuta in me fotogramma dopo fotogramma, scena dopo scena, fino al momento clou.
Premetto che un recap delle prime due stagioni è fortemente consigliato. Se non altro, per avere ben chiari i legami famigliari dei Doppler, dei Tiedemann, dei Nielsen e dei Kahnwald.
Dark 3 è stata attesa con trepidazione da orde di fan che hanno seguito fedelmente le vicende della misteriosa Winden facendo le più ardite previsioni riguardo la causa dell’apocalisse che incombe sulla città e i viaggi nel tempo.
Chiarisco subito che le vicende di Jonas (Louis Hofmann) e Martha (Lisa Vicari) si complicheranno all’inverosimile prima di giungere a conclusione e che vi saranno momenti in cui lo spettatore penserà di non capirci più nulla, quasi fino a provare un profondo senso di frustrazione (probabilmente molto simile a quello percepito dagli stessi protagonisti).
In due differenti Winden, infatti, Jonas e Martha stanno lottando, è proprio il caso di dirlo, contro il tempo per impedire che l’apocalisse avvenga e per salvare tutti coloro che amano. Adam (Dietrich Hollinderbaum) intreccia e tesse i fili del destino dei due giovani innamorati.
Non si tratta più dunque di una mera corsa contro il tempo, ma di una serie di “salti” anche nello spazio attraverso epoche diverse nelle quali i “viaggiatori del tempo” affrontano gli ostacoli che si frappongono tra loro e la conoscenza del senso di ogni cosa, definito l’origine.
Fin dalle prime immagini di ciascun episodio (sono 8 anche in quest’ultima stagione), passando per la caleidoscopica e tetra sigla, si verrà catapultati in una dimensione surreale dove ogni scena è concepita ad arte e NULLA è lasciato al caso. Sarà necessario aguzzare la vista e bearsi della sublime e raffinata tecnica della dedizione ai dettagli di cui è intrisa Dark 3, dai dialoghi alla colonna sonora, dalla fotografia alla magnifica interpretazione degli attori.
In Dark 3 nessun personaggio va dato per scontato e sebbene Jonas e Martha ne siano fondamentalmente protagonisti, potremmo definire il cast della serie come un grosso e complesso cast principale suddiviso su due livelli di rilievo. Perché anche quelli che finora erano apparsi come personaggi secondari, iniziano a giocare un ruolo chiave nella storia. Sono tutti parte del grande mistero che avvolge Winden e ne saranno tutti inevitabilmente travolti.
Ciascun episodio ha una durata media di circa un’ora tranne il settimo e l’ottavo che durano 73 minuti e le scene sono arricchite da una colonna sonora di grande impatto, che si mixa perfettamente con i momenti più salienti e coinvolgenti di Dark 3.
Promossa a pieni voti, dunque, questa serie che posso senza alcun dubbio definire la miglior serie fantascientifica in assoluto. E’ una di quelle serie preziose, rare, che vengono realizzate ogni 10 anni, studiata e amata dettaglio dopo dettaglio, perché è soltanto con profondo amore e sfrenata creatività che si può realizzare un prodotto di questo tipo.
Dark 3 ha un finale incredibile, commovente e che accontenterà tutti. Perciò non v’è ragione di temere né un finale deludente o irrazionale, né una conclusione che accontenti alcuni a scapito di altri.