Damsel; Regia: Juan Carlos Fresnadillo; Sceneggiatura: Dan Mazeau; Fotografia: Larry Fong; Montaggio: John Gilbert; Cast: Millie Bobby Brown, Angela Bassett, Robin Wright, Ray Winstone, Nick Robinson, Shohreh Aghdashloo, Brooke Carter, Nicole Joseph; Produzione: PCMA Management and Productions, PCMA Productions, Roth/Kirschenbaum Films; Paese di Produzione: USA; Distribuzione: Netflix; Genere: Avventura, Fantasy; Durata: 1 h 49 minuti.
Non è una fiaba come tutte le altre e questo concetto è espresso esplicitamente nell’incipit che apre il film grazie alla voce fuori campo della protagonista. Un destino crudele per una ragazza così giovane, costretta a contare sulle sole proprie forze per riuscire a liberarsi dalla trappola in cui è caduta, seppur per volontà altrui. Infatti parrebbe tutto perduto ma nulla può fermare una donna ingannata, pronta ad attuare qualsivoglia escamotage ed ottenere, finalmente, giustizia.
Sinossi
Damsel narra la storia di una graziosa fanciulla di nome Elodie che vive nel suo Regno con la sorella Floria, il padre e la matrigna. Un giorno scopre che suo papà ha combinato un’unione nuziale con l’aitante principe Henry, sacrificando così la libertà di sua figlia per il bene del popolo che sta patendo la fame. Una grande occasione potendo così vivere nell’agiatezza e ricchezza. Ma come si suole dire, non è tutto oro quel che luccica. Infatti la ragazza si troverà vittima di un terribile imbroglio, organizzato da parte della perfida Regina Isabelle, che la concede così in pasto al drago, per un vecchio debito da assolvere.
Momenti di terrore, almeno inizialmente, ma presto Elodie si renderà conto di poter uscire, finalmente, da quella grotta avvalendosi delle sue straordinarie abilità quali intelligenza e astuzia (anche un po’ di agilità non guasta). Tra ostacoli, cunicoli e fiamme che cercano di colpirla in ogni angolo, quell’unico desiderio le dona il coraggio di cui ha bisogno: non solo uscirne viva ma poter ottenere giustizia e meditare ‘vendetta’ nei confronti di coloro che hanno approfittato della sua buona fede. Saprà cavarsela, dunque? A te l’ardua sentenza per Damsel.
Damsel, la recensione
Damsel potrebbe iconicamente rappresentare l’anti-favola per eccellenza. È risaputo che le fiabe abbiano, generalmente, il classico lieto fine in cui la principessa si sposa con il cavaliere, dopo aver sconfitto il temibile mostro. Ebbene, dimentica quanto idealizzato durante l’infanzia perché ti approccerai a un film completamente diverso. È vero, alcuni elementi ‘magici’ sussistono, come l’ambientazione, ma sono solo di contorno perché l’atmosfera così cupa, celante una brutta verità, presto fa capolino e la si può percepire fin da subito, dopo poche scene.
Un manifesto del femminismo più moderno in cui la donna, in questo caso Elodie, ricopre due ruoli ben definiti, nello stesso tempo principessa e principe. Nel primo caso perché, inizialmente, si trova in balìa del pericolo e vorrebbe essere tratta in salvo, almeno in quei frangenti. Nel secondo caso diventa ella medesima salvatrice per se stessa, per la sorellina e per la dragonessa medesima, vittima di un inganno secolare. Difatti Damsel è come se fosse una storia divisa in due parti: da un lato governa la paura e successivamente essa si trasforma in coraggio.
Ottima la scelta del cast e l’assegnazione dei rispettivi personaggi, specialmente l’attrice Millie Bobby Brown, nota al pubblico per Stranger Things, nel ruolo della protagonista. Quel viso angelico in contrasto con la fierezza del suo sguardo ormai disincantato – contrapposto, invece, all’incanto del paesaggio, per utilizzare un gioco di parole – incorniciata da una lunga chioma ramata (non a caso il colore rosso è indice di forte determinazione), rispecchia fedelmente la ‘sua’ Elodie, ingenua, secondo lo spettatore, quanto caparbia. Curioso/a di guardare Damsel?
Lasciati travolgere da questa storia e preparati ad esultare verso il finale, probabilmente già scritto e prevedibile, ma ugualmente ad effetto.