Sono appena terminate le riprese in Gran Bretagna di Daliland, il film dedicato all’estroso artista spagnolo Salvador Dalì (11 maggio 1904- 23 gennaio 1989 a Figueres), diretto da Mary Harron (American Psyco) e interpretato dal premio Oscar Ben Kingsley, di cui è stata rilasciata la prima immagine e in cui possiamo notare l’estrema somiglianza tra l’attore inglese e Dalì.
Incentrato sulla vecchiaia dell’artista e sul suo rapporto matrimoniale con la tanto amata moglie Gala (o Elena Ivanovna Diakonova), interpretata da Barbara Sukowa, periodo che ci viene raccontato attraverso il punto di vista dell’assistente dell’artista James (Christopher Briney), del cast di Daliland fanno parte Ezra Miller nei panni di un giovane Dalì, Andreja Pejic è Amanda Lear, Rupert Graves è l’agente e amico Capitan Moore, Suki Waterhouse è Ginesta una delle muse del maestro, mentre Mark McKenna è Alice Cooper.
“Io non prendo la droga. Io sono la droga”
Forse non tutti saranno a conoscenza dell’incontro tra Salvador Dalì e la rock star che avvenne nel 1973 a New York, da cui l’artista creò quello che lui definì “il primo cromo-ologramma cilindrico del cervello di Alice Cooper” (puoi vederlo nel video qui sotto), e un cervello di ceramica con un cioccolatino sul retro su cui erano disegnate delle formiche che formavano le parole Dalì e Alice, opera intitolata Il cervello di Alice Cooper. Di questa conoscenza con l’istrionico Dalì, successivamente la rock star dichiarò:
Con Dalì, ogni cosa era performance. Ogni notte andavamo allo Studio54 o a vedere Andy Warhol al Factory. Dalì si muoveva sempre con un sacco di personaggi bizzarri, infatti a me bastava anche semplicemente stare lì seduto a guardarli. Non era mia intenzione provare a parlare con lui di arte, perchè lui continuava a usare questo linguaggio sarcastico. Ero in presenza di un maestro. (Fonte: trendemoda.it)
La storia d’amore tra Salvador e Gala iniziò nell’agosto 1929, solito anno in cui l’artista aveva collaborato con Luis Bonuel e il suo surreale Un chien andalou di cui co-scrisse la sceneggiatura, amore che scandalizzò all’epoca poichè la donna aveva 11 anni più di lui oltre ad essere già sposata con il pittore Paul Eluard, e che provocò la rottura definitiva tra Dalì e il padre, il quale lo cacciò di casa e la coppia si stabilì in una baia di Port Lligat all’interno di una capanna di pescatori; i due si sposarono civilmente nel 1934 e con rito cattolico nel 1954, ma il loro fu sempre un matrimonio aperto ed entrambi ebbero molti amanti.
Amo Gala più di mia madre, più di mio padre, più di Picasso e perfino più del denaro. Salvador Dalì
A causa di un’iniziale demenza senile, nel 1980 Gala somministra per errore al settantaseienne Dalì un cocktail di medicinali che danneggia il sistema nervoso dell’artista, la mano destra inizia a tremare violentemente e il fisico ne esce parecchio debilitato, come le sue capacità artistiche.
Nel 1982 riceve il titolo di Marchese di Pubol dal re di Spagna Juan Carlos, ma il 10 giugno l’amata Gala muore lasciando il maestro nella disperazione più totale, si lascia andare e cerca di disidratarsi e, dopo essersi trasferito nel Castello di Pubol acquistato per la moglie, un incendio, la cui origine è sconosciuta anche se in molti vi hanno visto un tentativo di suicidio poichè iniziato nella camera dell’artista, devasta l’abitazione ma Salvador viene fortunatamente tratto in salvo.
Dopo un attacco di cuore, Dalì viene trasferito in ospedale dove morirà il 23 gennaio 1989 a 84 anni ascoltando le note del Tristano e Isotta di Wagner; il suo corpo riposa all’interno del suo Teatro- Museo di Figueres.
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