Il 20 settembre 2018 si apre il primissimo Vertical Movie Festival, la fine della dittatura del cinemascope, da ora i film si fanno in verticale
La rassegna, ideata da Salvatore Marino, raccoglierà i video realizzati in verticale, principalmente dai telefoni cellulari, ma anche da altri mezzi, con la visione ruotata in verticale.
Dice Marino: “Questo nuovo modo di inquadrare e di fotografare viene utilizzato ormai dal 70 per cento dei video caricati in rete. Sono già stati selezionati 60 video verticali provenienti da tutta Europa, da Sudamerica e Australia, ma in totale le opere inviate sono ormai diverse centinaia“.
Mentre, nella giornata conclusiva, il 23 settembre:
“Nella giornata della trasmissione via tv della Maratona della via Pacis organizzata dalla Fidal e dalla Santa Sede, verrà realizzata anche la prima trasmissione in streaming in verticale per i cellulari di una messa e dell’Angelus. In questo modo la chiesa intende avvicinare i giovani, maggiori utilizzatori di telefonini, alla religione. Il festival viene patrocinato e appoggiato dall’assessorato alla cultura della Santa Sede, e tra le varie sezioni ci sono contenuti di carattere sociale, specialmente nel ‘Vertical doc’ in cui tocchiamo anche temi legati all’integrazione sociale che coinvolgono tutti noi“, dice ancora il curatore del festival.
Tra i giurati del concorso c’è il regista Stefano Reali,
che girerà un corto di due minuti totalmente verticale filmato con una cinepresa ruotata di 90 gradi e quindi parlerà della visione verticale delle immagini. C’è il produttore cinematografico Claudio Bucci che sta realizzando un lungometraggio in verticale che sarà pronto alla fine dell’anno. Saranno 8 episodi curati da registi diversi tra i quali anche Peter Greenaway.
Chissà perché, non ci sembra per nulla strano che un regista come Greenaway partecipi agli episodi in verticale. A Parte che Greenaway è uno sperimentatore nato, a parte che adora la tecnica digitale, ricordiamo, appunto, il suo irripetibile Vertical Features Remake, girato, ahimè, in orizzontale nel 1978, con musiche di Michael Nyman e Brian Eno che può essere solo odiato o idolatrato. Per quel che mi riguarda è una delle cose più belle che abbia mai visto.