Schiava della perfezione
Una commedia semplice, leggera, che tocca una o più tematiche delicate, senza precipitarci dentro, scegliendo di planare tra il razzismo, il bisogno di consenso sociale, il perfezionismo, il cancro e le relazioni, la famiglia e il senso della cura. L’attenzione della narrazione è puntata sulla svolta, il riscatto, la messa in discussione della nuova forma di schiavitù cui, un’idea di bellezza troppo lontana dalla propria natura, induce. Da ribelle la protagonista recide il cordone ombellicale con la madre, vittima a sua volta della sua idea di bellezza e, guarda caso, per recidere ci dà un taglio.
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La molla scatta per la più classica delle delusioni d’amore: in regalo un quadrupede piuttosto che il tanto agognato anello nuziale. La perfezione, a cui si dedica una sconsiderata quantità di tempo, non assicura, anzi ostacola, il lieto fine. Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto, affermava nell’omonimo libro Ute Ehrhardt, ed è proprio questo il messaggio che veicola questo film. Rinunciare all’idea di perfezione e alla vanità consente l’evoluzione necessaria per poter essere autentica, per vivere senza la smania ossessiva di tenere tutto sotto controllo e, proprio perchè il percorso evolutivo agisce profondamente, sradica del tutto la necessità di vedersi riconosciuta dallo sguardo di un uomo, si nutre piuttosto del sano orgoglio per i suoi risultati professionali e di questa nuova bellezza che non schiavizza.
Una riflessione preziosissima che, come accade in questo genere di film, resta accennata, è come un indicare senza peso. Insomma, mentre un Lars von Trier ci avrebbe tratto un film esistenziale, drammatico, turbandoci profondamente, Haifaa Al-Mansour ci indica con leggera profondità riflessioni che tocca a noi sviscerare, in uno stile tutto femminile. E che si tratti di capelli, unghie, sovrappeso o un naso troppo grande, la trappola è tesa da secoli, lo svelamento necessario, perchè la schiavitù da canoni estetici culturalmente determinati, ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Da vedere! Se non altro per porsi qualche domanda con consapevole leggerezza.
Dacci un taglio commedia, regia di: Haifaa Al-Mansour Con: Sanaa Lathan, Ricky Whittle, Lynn Whitfield
Un film Netflix
Bellissimo articolo Sofia!
Brava Sofia