Il festival anconetano Corto Dorico è giunto al termine con il consueto appuntamento alla finalissima del concorso per film brevi. Un finale più pacato e sobrio in rispetto alle vittime della strage di Corinaldo
Per la 15° edizione di Corto Dorico due sono i cortometraggi vincitori (Premio Stamira) in ex aequo: Futuro prossimo di Salvatore Mereu e Inanimate di Lucia Bulgheroni:
Il primo, un racconto in puro stile neorealista, ripercorre la giornata di Rachel e Mojo che girovagano per la città alla ricerca di un lavoro e di una sistemazione che non si trova.
“Il regista costruisce un racconto asciutto ma profondo, con uno stile mai
retorico, lineare ma formalmente ineccepibile. Gli attori riescono ad esprimere
una verità che sembra priva di sovrastrutture, facendo perdere lo spettatore nel
flusso delle emozioni di una storia così piccola ma che diventa universale.”
Il secondo, sulla scia di Anomalisa di Charlie Kaufman, indaga sull’apparente normalità che ci circonda attraverso la vita di Katherine divisa tra lavoro, fidanzato e momenti di quotidianità.
“Il film accompagna lo spettatore in un concerto di sentimenti riconoscibili e vicini
a noi, dove lo sguardo visionario dell’autrice ci parla di rapporti umani,
dell´alienazione del presente, di sentimenti e addirittura della morte, in un
racconto dalla confezione impeccabile, che usa il metacinema con potenza e
consapevolezza.”
Un’edizione dedicata alla magia ma con dei cortometraggi (sia in semifinale che in finalissima) con tematiche strettamente legate al sociale e alle questioni non risolte dei nostri giorni.
Lo testimoniano sicuramente opere pluripremiate come il già citato Futuro prossimo e The view from up here (di Marco Calvani): grazie ad un’apparente semplicità di trama, riesce a cogliere la vera natura delle paure, presenti nella nostra società, per il diverso, quello che non conosciamo.
Ma non possiamo fermarci a solo a questi due esempi, un filo rosso ci ha accompagnato dalla prima giornata con i semifinalisti di corto slam fino a sabato scorso:
Lo sono film come La gita di Salvatore Allocca, che riporta in auge il fallimento dello ius soli qui in Italia, ma anche Magic alps di Marco Scotuzzi, tratto da una storia vera, riesce a trattare le tematiche dell’immigrazione da un punto di vista differente, più leggero quasi magico.
Riescono in questo intento anche film più sperimentali come Frontiera di Alessandro Di Gregorio e New neighbours di Andrea Mannino, Sara Burgio e Giacomo Rinaldi.
In Frontiera, siamo a Lampedusa e vediamo il confronto tra un giovane, alla sua prima missione come sommozzatore e un altro ragazzo al primo giorno di lavoro come becchino. Non si conoscono ma presto capiranno che sono strettamente legati: il primo recupera i corpi delle vittime annegate, l’altro li seppellisce. Le sonorizzazioni hanno la meglio sulle parole, i dialoghi sono del tutto assenti dando così maggiore forza al racconto visivo.
New neighbours, richiamando il Neighbours di Mclaren ma anche per stile i cartoni degli anni 30 come Braccio di ferro e Topolino, ci fa riflettere sulle possibilità di integrazione e coesistenza pacifica.
Tra le grandi novità di questa edizione c’era senz’altro la trasformazione della Mole Vanvitelliana in un un villaggio del cinema e così è stato: in questi otto giorni abbiamo assistito a anteprime, installazioni, radiodrammi e conferenze, dove la Mole è diventa centro per la diffusione della cultura cinematografica.
Una combinazione vincente considerando la foltissima presenza di pubblico: 5000 sono le presenze totali della settimana (650 paganti di cui 300 biglietti per la sola prevendita). La finale, già Sold out la mattina stessa, ha visto anche presso l’allestimento al Casablanca cafè un nutrito numero di persone presenti per vedere i corti in gara.
Un evento, quello di Corto Dorico, che si sta imponendo tra i più importanti del territorio e che vede nei corti in gara un continuo alzamento di livello qualitativo.
Tutto questo grazie agli organizzatori: Nie Wiem, che sono stati aiutati dal Comune di
Ancona e La Mole. Vanno anche ricordati i contributi di Mibac Direzione Generale per il Cinema, Regione Marche, Università Politecnica delle Marche, Newtec Electrotechnics, Comet Rema Tarlazzi, IIK, Ianniello Commerce, Officine Magno ed il patrocinio di Federazione Economia del Bene Comune, Fondazione Marche Cultura, Ombudsman delle Marche.
A seguito l’elenco completo di tutte le premiazioni:
Premio Stamira al Miglior Cortometraggio:
Giuria Matteo Rovere, Jasmine Trinca e Matteo Cocco: Ex aequo: Futuro prossimo, Salvatore Mereu. Inanimate, Lucia
Bulgheroni
Premio Nie Wiem al Miglior Cortometraggio d’impegno sociale: Futuro prossimo di Salvatore Mereu
“In un’annata particolarmente ricca di film a tematica sociale accomunati da un
interesse, mai così esclusivo, per il tema delle grandi migrazioni, il Premio Nie
Wiem per l’impegno sociale 2018 va a un corto che si distingue per la sua
capacità di cogliere l’essenza del problema con una naturalezza e un realismo al
limite del documentarismo. Un piccolo film che applica la tecnica, prettamente
neorealistica, del “pedinamento” zavattiniano, rinnovandola con un geniale
passaggio di testimone da un personaggio all’altro per mostrare i paradossi e le
contraddizioni di un mondo, sempre più unito e interconnesso, in cui ciò che
rappresenta una piccola scocciatura lavorativa per qualcuno alla luce del sole,
può essere, nel buio della notte, questione di vita o di morte per qualcun altro.”
Premio Coop Alleanza 3.0 – Libera: New neighbours di Andrea
Mannino, Sara Burgio e Giacomo Rinaldi
“In questo corto si fronteggiano la chiusura e l’ostilità del mondo degli adulti –
impegnati in una guerra che alza sempre più il livello dell’odio – e il mondo dei
bambini, che, con la sua semplicità e magia, lo scavalca in maniera naturale e
canzonatoria. Il corto lascia un senso di allegra speranza che è ciò di cui
abbiamo bisogno in questi tempi così grevi. Per questo motivo Coop Alleanza 3.0
e il presidio di Libera Ancona “Rocco Chinnici” hanno deciso di premiare New
neighbours.”
Premio Cooss Marche: The view from up here di Marco Calvani
“Un corto attuale sul tema dell’integrazione che pone l’attenzione sul fatto che
fino a quando non “apriremo la porta di casa nostra”, accettando la diversità
sociale come un grido d’aiuto e non come un pericolo, ogni persona sarà sempre
lo straniero di qualcun altro.”
Premio A Corto di Diritti Amnesty International Italia: The view
from up here di Marco Calvani
“Per aver rappresentato magistralmente, grazie all’eccellente interpretazione delle
due attrici protagoniste, il clima di terrore e intolleranza nei confronti dell’altro,
solo attraverso un dialogo tra due vicine di casa.
Per aver espresso come il condizionamento da parte della politica contribuisca al
clima respingente nei confronti dello straniero e incida sulla vita delle persone a
tal punto da ostacolare i normali processi di empatia. Dell’altro c’è il rifiuto di
memorizzare persino il nome e il paese di provenienza.
Per aver messo a confronto attraverso due piani temporali, il presente negli Stati
Uniti, il passato in Siria, la differenza di prospettiva tra due donne, l’una solo
concentrata sul confronto tra i propri averi e quelli della vicina, l’altra alle prese
con i sintomi del disturbo post-traumatico di chi ha vissuto la guerra.
Per aver dipinto lo straniero con gli occhi di chi lo vede come un nemico che
minaccia il proprio benessere, la propria sicurezza, e soprattutto il proprio status
sociale. The view from up here – letteralmente La vista da quassù – è lo status
agognato da chi desidera l’appartamento al piano più alto, e al tempo stesso
tutto ciò che, Lila, la protagonista, non riesce a vedere da quella finestra: il suo
paese, le sue radici, le relazioni affettive che ha perso.
Per tutte queste ragioni consegniamo il premio Amnesty International Italia a:
The View from up here”
Premio Giuria Giovani Nazareno Re: Frontiera di Alessandro Di
Gregorio
“Per aver scelto una fotografia nitida che accentua la crudezza dei dettagli
narrativi, evidenziando la drammaticità del tema.
L’alternarsi fra primissimi piani e campi lunghi genera sequenze cariche di attesa
e dense di significato, che valorizzano l’assenza dei dialoghi e rendono
immediata una comunicazione che si concretizza nell’amplificarsi dei rumori.
La tematica delle morti in mare non si ferma al dramma dell’immigrazione, ma
suggerisce allo spettatore spunti di interpretazione e riflessione sulla Frontiera
tra la vita e la morte.”
Premio UCCA Giovani Salto in Lungo: La terra dell’abbastanza di
Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo.
“Per la regia pulita e attenta ad esprimere la tridimensionalità dei personaggi,per
la scelta di dare poco spazio alla colonna sonora in favore di un realismo
tagliente, per una fotografia icastica e simbolica e per una sceneggiatura solida
che fa della catarsi, del ritmo e della minuziosa trattazione del soggetto punti di
forza vincenti per sostenere un climax ascendente, il premio Giovani SALTO IN
LUNGO va al Film
“La terra dell’abbastanza” di Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo.”
Premio del Pubblico: Parru pi tìa di Giuseppe Carleo
Premio della Critica Ondacinema: Inanimate di Lucia Bulgheroni
“Per la delicatezza che esprime un amore sincero per l’avventura della creazione
nell’arte cinematografica. E altresì per la sensibilità con cui evoca sensazioni
profonde e interrogativi essenziali di kaufmaniana suggestione, senza ricorrere a
facili retoriche o stilemi didascalici.”
Premio della Critica Alessandro Rizzo: Parru pi tìa di Giuseppe
Carleo
“Giuseppe Carleo ha realizzato uno splendido cortometraggio, che restituisce un
sorprendente ritratto di tre generazioni di donne e, attraverso una messa in
scena di coinvolgente compiutezza, ci ricorda che l’amore è un sortilegio e, come
il cinema, una magia.”
Questo premio è stato aggiunto quest’anno in memoria di Alessandro Rizzo:
“Giornalista e critico cinematografico, animatore culturale,
attivista per i diritti civili. Giovane di profonda cultura, infinita curiosità,
grandissima sensibilità e umanità. In serate come quella di oggi è stato
tra noi, tra il pubblico, come giurato, come amico. Con le sue
“corrispondenze quotidiane” da Ancona, ha narrato i primi passi di questo
festival, rendendoci tutti più consapevoli di quello che stavamo
realizzando.”
Premio Cgs Acec Sentieri di Cinema: The view from up here di Marco Calvani
“Per aver saputo condensare in pochi minuti i pregiudizi che ostacolano i processi
di integrazione e di inclusione nonché l’incapacità di dialogare su un terreno
diverso dal proprio.
L’Autore sceglie di muoversi con discrezione in un allestimento solo
apparentemente minimale dove tutto sembra giocarsi nel confronto fra i due
personaggi femminili – di cui peraltro si apprezza l’intensa prova attoriale – ma
che rivela, in effetti, una sapiente costruzione di scrittura dei testi basata sulle
antinomie e sulle differenze: alto/basso; attico/giardino; bisogno di cibo/digiuno;
esasperazione della parola/silenzio ove la forza espressiva del racconto si carica
di significati in un gradevole un crescendo.
Gli elementi del linguaggio cinematografico: recitazione, sonoro, inquadrature,
montaggio, ritmo e fotografia concorrono alla costruzione di un messaggio,
quello dell’inadeguatezza culturale che genera la paura e il rifiuto del diverso,
tanto più forte quanto apparentemente freddo e distaccato.”
Premio Ristretti Oltre le Mura: Parru pi tìa di Giuseppe Carleo
(Foto in copertina di Andrea Gambacorta)
Complimenti ottimo articolo!