Che di effetti il Coronavirus ne abbia portati e continuerà a portarne tanti è sotto gli occhi di tutti. Con le chiusure imposte in gran parte del mondo, tutti i settori ne risentono enormente e il cinema non è da meno. Le notizie che ci riporta l’Hollywood Reporter sulla situazione negli USA è quella di un prevedibile, date le imposizioni alla chiusura, minimo storico negli incassi dei box office con un -97%.
Solo 400 sulle quasi 6.000 sale cinematografiche sono rimaste aperte mercoledì e hanno avuto un incasso di soli 300.ooo$, mentre nel solito giorno dello scorso anno ammontavano a 10,7 milioni di dollari, situazione aggravata dalle linee guida imposte per quanto riguarda il distanziamento tra le persone, oltre che dalla raccomandazione di uscire di casa solo per necessità, regola per cui ben pochi hanno il coraggio di infrangere solo per andarsi a vedere un film.
Molte le sale che avevano scelto per la chiusura, si prevede per un periodo dalle sei alle dodici settimane, motivo per cui in tante case di distribuzione si stanno muovendo per rilasciare on demand film che sarebbero dovuti uscire nei cinema, tra cui Onward della Disney che ha incassato solo 61 milioni di dollari al box office, Frozen 2 e Star Wars: L’ascesa di Skywalker, già disponibile sulla piattaforma.
Per quanto riguarda la Universal Pictures invece, da venerdì dovrebbe mettere a disposizione attraverso store come Amazon Prime Video e iTunes l’horror con Hilary Swank The hunt, The invisible man, che doveva uscire il 20 febbraio, e Emma dal romanzo di Jane Austen, in programmazione dal 6 marzo nei cinema. Trolls World Tour, che dovrebbe uscire nei cinema di tutto il mondo il 10 aprile, sarà disponibile per il noleggio a 20$ per 48 ore e La Stampa ci dice che, per fare un confronto, il prezzo medio di un biglietto per il cinema in America è di 9.16$ mentre, secondo la National Association of Theater Owners, i biglietti in città come New York e Los Angeles costano dai 16 ai 18 dollari, se IMAX 22$.
Probabilmente altri seguiranno l’esempio delle Universal Pictures e della Disney e ciò porterà inevitabilmente ad una guerra tra distributori e le case di produzione cinematografiche. Basti pensare che nei giorni scorsi negli USA c’è stata una riscoperta del Drive-in, presente con 900 “sale” sul territorio americano, il quale permette di rispettare le distanze senza temere di venire contagiati. Chissà che questo nuovo modo di “vendere” film acquistabili comodamente dal divano di casa non condanni definitivamente un settore che sicuramente non uscirà indenne da questo momento di crisi.