La famiglia unita che si accinge a festeggiare il Natale è quello che tutti desideriamo, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
Una nonna con i nipoti, una coppia di sposi, gli zii in arrivo, i padroni di casa che si amano e si vogliono bene: un bel quadretto, una famiglia perfetta… oppure no? È così perfetta quella famiglia?
Tratto liberamente dal film spagnolo Familia (1996) di Fernando León, inedito in Italia, che ispirò anche l’americano Natale in affitto (2004) con Ben Affleck, Una famiglia perfetta del 2012 diretta da Paolo Genovese, con un parterre di attori di un cero calibro.
Il film è un vero e proprio climax, che parte quasi in sordina, per svelarci pian piano una verità che davvero non ci aspetteremmo.
Parte come una commedia frizzante e piena di battute, con ritmo pimpante e con attori molto in forma (strepitosi Sergio Castellitto e Marco Giallini, molto affiatati come già in La bellezza del somaro), prosegue con riflessioni sul recitare e sul rapporto tra cinema e vita; infine, chiude in maniera sorprendente e anche (in parte) natalizia. In mezzo, l’idea che un copione sorregga tutti i personaggi della storia: non solo chi recita per mestiere.
Quando si inizia a vedere il film, davvero non si riesce a comprendere cosa stia per accadere, si viene quasi travolti dagli eventi ad un certo punto, e la storia che lega tutti questi personaggi , non è del tutto chiara se non dopo diverso tempo.
Non si riesce proprio a comprendere, infatti, perché il capofamiglia Leone (Castelitto) non accetti quel figlio, grasso e occhialuto, trattandolo con una tale violenza verbale.
Semplice, quella non è la sua famiglia, ma un gruppo di attori che recitano una parte, in modo che l’uomo – solitario e scostante – possa trascorrere le feste natalizie con una parvenza di famiglia e non da solo.
La trama
Una famiglia perfetta, segue le vicende di Leone (Sergio Castellitto), un cinquantenne molto ricco e importante, che però soffre terribilmente di solitudine.
Vive in una villa di campagna nei pressi di Todi, così, proprio durante le feste natalizie, decide di fare qualcosa di estremamente bizzarro per colmare quel vuoto che lo rattrista così tanto: affittare un’intera famiglia: Leone, il singolare padrone di casa, adesso ha una moglie (Claudia Gerini), un fratello (Marco Giallini), una cognata (Carolina Crescentini), tre figli e una mamma (laria Occhini).
Tutti attori che si presentano nella sua grande villa, pronta a recitare per filo e per segno il copione scritto da Leone stesso.
Peccato che la sottile linea tra realtà e finzione venga spesso varcata dai membri della compagnia teatrale, mandando in fumo i piani dell’improvvisato regista. Sì, perché Leone è esigente e impegnativo, travolge tutti con il suo terribile cinismo e non è mai appagato dalle performance dei presenti. La festa più bella e attesa di tutto l’anno si rivela un inferno, dove ognuno sarà portato costantemente a mettersi in discussione, non capendo più se stia fingendo oppure no. Come finirà?
I personaggi
I caratteri dei personaggi sono tutti ben delineati, nel film: Castellitto nei panni di Leone è un perfetto misantropo, scorbutico e dispotico; quasi come un moderno Scrooge dickensiano, Leone vede scorrere davanti ai suoi occhi il Natale (e la vita) che avrebbe potuto avere nel passato e che, trattandosi di una commedia per famiglie, riuscirà ad avere nel suo immediato futuro.
È abituato a star da solo, ma non sopporta la solitudine a Natale tanto da affittarsi una famiglia; a tratti fa quasi pena e suscita compassione, ma il grande Castellitto lo rende d’un tratto umano, capace di provare sentimenti veri e di trasmetterli anche, soprattutto quando inizia ad intravedere il suo sentimento per la misteriosa ospite.
Giallini è Fortunato, il capocomico deliziosamente nevrotico, diviso tra moglie e amante ma in fondo più sensibile di quanto vorrebbe dare a pensare; è una figura demiurgica che impartisce ai giovani colleghi lezioni pratiche sull’immedesimazione e incarna una nobiltà dell’arte dello spettacolo troppo confusa con il solo apparire (non a caso il sogno dell’adolescente Pietro è far parte del cast del Grande Fratello).
Giallini ci ha abituati a ruoli a metà fra il comico e lo psicologico, una personalità forte e affascinante allo stesso tempo, che riesce a portare in ogni ruolo che interpreta la giusta dose di sentimentalismo.
Ci appare attaccato ai soldi e interessato quasi esclusivamente a quel compenso promesso da Leone nel caso di una buona riuscita della “commedia”, ma in realtà quello che davvero gli sta a cuore è salvaguardare l’unità della sua di famiglia, quella vera, composta da sua moglie Carmen (Claudia Gerini) e dal figlio Daniele, con i suoi chili di troppo e gli occhiali.
Claudia Gerini, per una volta inappuntabile, è credibile in un ruolo di donna che si lamenta del marito ma ha un segreto mai svelato.
La gelosia nei confronti del marito Fortunato però, è autentica, come il sentimento che li lega e forse è questo il più grande rimorso di Leone.
Senz’altro strepitosa è Ilaria Occhini (purtroppo scomparsa nel 2019), la nonna dalle mille risorse artistiche, che insegna ai giovani i trucchi del mestiere: davvero una spanna sopra gli altri, nella finzione e nella realtà che da attrice famosa in passato a comprimaria in una compagnia di quart’ordine reclama il suo spazio con un “fuori programma” in grado di rialzare un po’ il tono del racconto che forse si affievolisce un po’ nella seconda parte.
Che dire invece dei due bambini, il “professionista”, esilarante fin dal suo ingresso a rallentatore, e il timido occhialuto “protestato”, due facce della stessa medaglia in fondo, perché sono prima di tutto bambini, al di là del copione da recitare e si sa che fra coetanei, la complicità scatta subito.
Anche i due ragazzi più giovani Pietro e Luna, (Eugenia Costantini e Eugenio Franceschini) che sembrano meno all’altezza degli altri, interpretano in realtà solo un ruolo: la prima è una presuntuosa attricetta ancora inesperta che sentenzia, come tante colleghe vere,
“finzione? per me recitare è la vita”,
e fa danni in entrambi gli ambiti, il secondo sa di essere un mediocre ma ha solo ambizioni limitatissime come quella di entrare nella casa del Grande Fratello o, se non ci riesce, tornare a un lavoro “normale”.
Certo, la storia che nasce fra i due, fra incesto e sentimento, conferisce a tutta la storia quel pizzico di audacia, anche se capisce quasi da subito come finirà fra i due.
Infine, in due piccoli ruoli, Maurizio Mattioli in un cameo come al solito divertentissimo e la splendida Francesca Neri (Alicia) nella parte della donna che irrompe casualmente nella villa addobbata a festa, facendo saltare i già precari equilibri della finzione scenica.
Alicia resta sconvolta da cose che non riesce a comprendere, ma il suo arrivo sarà dirompente anche per i componenti della “famiglia perfetta”, perché il copione scritto non può più bastare, tanto che qualcuno inizia a “improvvisare”.
Ci è piaciuto?
Una famiglia perfetta è sicuramente un buon titolo natalizio, al di sopra del livello medio, anche se a tratti scorre troppo lento, e trattandosi di una commedia, ci si aspetterebbe un ritmo più incalzante e qualche colpo di scena meno prevedibile.
Non dobbiamo però dimenticare che si tratta pur sempre di un film natalizio, e una morale un po’ più profonda è d’obbligo.
Nell’adattamento dei personaggi-attori alla ferrea cornice stabilita emerge la distanza tra interprete e persona, corpo e ruolo, come le contraddizioni e le fragilità di chi può entrare e uscire a piacimento da uno specchio di cui bisogna conoscere le regole.
La solitudine è il grande nemico di tutta questa storia, un male da combattere e distruggere ad ogni costo.
Di certo il nostro Leone non poteva trovare compagnia migliore, la coppia Giallini/Gerini è strepitosa e le scene più comiche si devono proprio a loro, come quella dell’organizzazione della tombola, condita anche dal sarcasmo innegabile di Ilaria Occhini.
https://www.youtube.com/watch?v=uIu_ZzNKSuU
Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d’Argento, 3 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Una famiglia perfetta ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 3,3 milioni di euro e 1,3 milioni di euro nel primo weekend.
Il film è disponibile su Amazon cliccando qui.