Il Cinema che denuncia e insegna
“La morte è qui, può arrivare ad ogni momento. E questo è molto male. Morire non ha nulla di grande, tutto il contrario, è la fine della possibilità di essere grandi. L’impossibilità di ogni possibilità.“
è così che il regista parlava della morte nel 2015.
Nato a Parigi nel 1925, fu un attivista e sostenitore dei partigiani durante il secondo conflitto mondiale. Qualche anno dopo la guerra fu docente all’università di Berlino dove nel 1952 conobbe Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir che fu sua compagna dal 1953 al 1959. Collaborò per il resto della sua vita con la rivista Les Temps Moderns, supportando con articoli e reportage la difficile situazione di Israele e il suo strenuo impegno anti-colonialista. Solo nel 1970 si consacrò al cinema con la realizzazione di Pourquoi Israël, un ritratto di Israele a varie tinte, cercando di mantenersi il più possibile obiettivo in un argomento a lui particolarmente caro. La notorietà in campo cinematografico arrivò con Shoah, un film-documentario di 9 ore e mezza per la cui realizzazione Lanzmann impiegò ben 11 anni, dal 1974 al 1985. La mastodontica pellicola racconta i segreti più oscuri della segregazione razziale a danno degli Ebrei e, come afferma il ministro della Cultura francese Francoise Nyssen “Lanzmann ha imposto le sue immagini contro l’oblio, l’arte contro il negazionismo. Era un grande uomo, con Shoah, ha contribuito a costruire la nostra memoria collettiva”. L’uomo decise di chiudere la trilogia della denuncia israelita nel 1994 con Tsahal. Seguirono diversi documentari e video interviste che coronarono una già attiva e brillante carriera di regista, sceneggiatore ed intellettuale del XX e XXI secolo. Gli ossequi a un uomo, che con il suo attivismo e le sue accuse a un sistema contorto e spietato ha saputo avvicinare tutti noi a uno degli argomenti più difficili e oscuri della storia dell’umanità, giungono sia da chi le sue posizioni non le condivideva sia da chi lo ha accompagnato e supportato in questo percorso. Anche noi di icrewplay vogliamo rendere omaggio a uno dei pilastri dell’arte e della cultura moderna con un ultimo saluto a un uomo che ha saputo fare la differenza.