Prima di Greta Thunberg, prima che i giovani scendano in piazza per i Fridays for future il Festival CinemAmbiente nasce a Torino nel 1998 con l’obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali a livello internazionale e contribuire, con attività che sviluppano nel corso di tutto l’anno, alla promozione del cinema e della cultura ambientale. Fondato e diretto da Gaetano Capizzi, la manifestazione è organizzata da Associazione CinemAmbiente in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Il Festival è parte del Green Film Network, un’associazione che riunisce i principali festival dedicati all’ambiente e alla transizione ecologica da tutto il mondo. Anche quest’anno, grazie al patrocinio dell’assessorato all’ambiente del comune di Torino e al sostegno di alcuni sponsor che sostengono la lotta al cambiamento climatico, l’attenzione all’ecologia e al riciclo delle materie prime (plastica, carta, acciaio, alluminio), fondamentale per preservare il pianeta.
Il motto del Festival di quest’anno esemplifica l’obiettivo: “Time for Change”, è il momento di cambiare.
Sul palco il direttore Gaetano Capizzi accoglie il pubblico, sia quello presente in sala al Cinema Massimo di Torino, sia chi come noi è collegato in streaming (la conferenza stampa è visibile anche sui canali social, youtube del Festival CinemAmbiente e sul sito www.cinemambiente.it) e si incarica di presentare tutti gli sponsor della manifestazione, senza i quali essa non avrebbe potuto avere luogo. IREN AMBIENTE è lo sponsor principale che conferirà il premio del pubblico, assegnato dagli spettatori.
Qui sotto puoi apprezzare un montaggio di alcuni dei film e cortometraggi in concorso.
A causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso, che costringerà gli ospiti stranieri a collegarsi dall’estero, il Festival 2021 sarà segnato da alcune novità importanti. Tornano le sezioni competitive (temporaneamente abolite nella scorsa edizione “pandemica”), che si suddividono in due concorsi internazionali, uno riservato ai documentari (ne sono stati selezionati 10), l’altro ai cortometraggi (qui i lavori in concorso sono 20). Il confronto per l’accesso al concorso è stato serratissimo, con oltre 3000 film proposti alla commissione, molti dei quali prodotti e girati nel nostro paese.
La recente fortuna del cinema ambientale ha infatti investito anche la produzione nazionale, che oggi si mostra in grande fermento, tanto da indurre il Festival a istituire una sezione riservata ai soli film italiani, non competitiva, comprendente ben 40 titoli e chiamata appunto ‘Made in Italy’. L’iniziativa vuole essere un ulteriore stimolo per la cinematografia nazionale di settore e si accompagna a un panel, ‘Il cinema ambientale oggi‘ (4 ottobre), in cui i registi italiani potranno confrontarsi coni colleghi stranieri. Un altro importante momento di confronto di operatori del cinema italiano sarà il panel ‘Un festival più verde’ (5 ottobre), organizzato in collaborazione con AFIC, sulla riduzione dell’impatto ambientale delle manifestazioni culturali
Grazie ad un accordo stipulato col Festival di Cannes, il film d’apertura sarà il documentario Animal di Cyril Dion (del quale puoi vedere il trailer ufficiale qui sotto).
SINOSSI: Bella e Vipulan sono due adolescenti sensibili alle istanze ambientaliste. Manifestano, partecipano ad azioni di disobbedienza civile, collaborano con ONG, eppure niente di tutto ciò funziona davvero. Così decidono di risalire alle cause delle due questioni che più minacciano il loro futuro, i cambiamenti climatici e la sesta estinzione di massa, intraprendendo un viaggio straordinario ai quattro angoli del mondo per cercare di cogliere il rapporto profondo che lega questi fenomeni. Attraverso l’esplorazione diretta e gli incontri con studiosi e personaggi d’eccezione, le riflessioni di Bella e Vipulan prendono corpo nella nuova consapevolezza di come le specie siano tutte connesse tra loro. L’essere umano credeva di potersi separare dalla Natura, ma si sbagliava.
Il premio “Movies Save the Planet” , un riconoscimento che ogni anno è conferito ad un artista che, attraverso il linguaggio cinematografico, rifletta nella sua opera temi legati all’ambiente e alla natura) verrà attribuito a un regista di caratura internazionale per il complesso della sua opera per quest’edizione: Yann Arthus-Bertrand. Classe 1946, Arthus-Bertrand è ambientalista, fotografo, giornalista, regista, designato Goodwill Ambassador per il Programma ONU sull’ambiente in occasione della Giornata della Terra e al suo eccezionale impegno nel cinema ambientale che dura ormai da mezzo secolo che è sintetizzato nel suo ultimo lavoro, Legacy (qui sopra il trailer ufficiale), scelto non a caso come film di chiusura del Festival Cinemambiente 2021.
Nell’ambito del festival sarà proiettata anche la versione restaurata del documentario Serengeti non morirà (Serengeti shall not die), il film del 1959 diretto da Bernhard Grzimek e vincitore dell’Oscar 1960 nella categoria riservata ai documentari.
Per consultare il programma completo del Festival CinemAmbiente 2021, clicca qui.