Ciak, si legge è tornato! Oggi parliamo dell’Oscar 2024 per il Miglior film internazionale e il Miglior montaggio sonoro. Tale premio è andato a La zona d’interesse, film di Jonathan Glazer ispirato dall’omonimo libro di Martin Amis. Quindi bando alle ciance, iniziamo subito.
La zona d’interesse, il film
Genere: Drammatico; Lingua originale: Tedesco; Paese di produzione: Regno Unito, Polonia; Anno: 2023; Durata: 105 min; Regia: Jonathan Glazer; Sceneggiatura: Jonathan Glazer; Produttore: James Wilson, Ewa Puszczyńska; Produttore esecutivo: Reno Antoniades, Len Blavatnik, Danny Cohen, Tessa Ross, Ollie Madden, Daniel Battsek, David Kimbangi; Casa di produzione: Extreme Emotions, A24, Film4 Productions, House Productions; Fotografia: Łukasz Żal; Montaggio: Paul Watts; Musiche: Mica Levi
Sinossi
Nel 1943, Rudolf Höss, il comandante del campo di concentramento di Auschwitz, vive con sua moglie Hedwig e i loro cinque figli in una casa idilliaca lì vicino. Höss porta i suoi figli a nuotare e pescare, mentre Hedwig fa giardinaggio. Gli schiavi sono costretti ai lavori forzati e i loro beni vengono dati alla famiglia Höss. Al di là del loro muro nel giardino, si sentono spari, urla e suoni terribili. Höss stesso, approva la creazione di un nuovo forno crematorio. Un giorno, nota che un uomo è rimasto nel fiume e porta immediatamente fuori dall’acqua i suoi figli. A tal punto, manda un messaggio in codice al campo per rimproverarli per la loro negligenza.
Cast
Christian Friedel nel ruolo di Rudolf Höss
Sandra Hüller nel ruolo di Hedwig Höss
La moglie del protagonista, madre che si preoccupa per la sua famiglia in modo amorevole.
Seguono Luis Noah Witte nel ruolo di Hans Höss, Nele Ahrensmeier nel ruolo di Inge-Brigit Höss, Lilli Falk nel ruolo di Heidetraut Höss come i tre figli.
Julia Polaczek nel ruolo di Aleksandra
Imogen Kogge nel ruolo della madre di Hedwig
Ralph Herforth nel ruolo di Oswald Pohl
Jonathan Glazer
Vediamo ora il libro da cui è tratto il film.
La zona d’interesse, il libro
La zona d’interesse di Martin Amis è un romanzo che ci trascina in un ambiente inquietante e carico di tensione: Auschwitz, il campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. La storia si sviluppa attraverso tre punti di vista. Vediamoli!
Il primo punto di vista analizzato è quello di Angelus Thorsen/Golo, è il nipote del gerarca nazista Martin Bormann, il quale si innamora perdutamente della procace Hanna Doll, moglie del sadico comandante del campo, Paul Doll. Il secondo POV è del comandante Doll, vittimista e delirante, ci offre una prospettiva gestionale. Infine, vediamo anche il punto di vista di Szmul, il capo dei Sonderkommando, è l’unico a percepire appieno l’orrore della situazione. La sua voce ci conduce attraverso la “zona d’interesse” di Auschwitz, dove gli orrori del lager si mescolano alla burocrazia.
Leggi il libro qui!
Martin Amis
Con La zona d’interesse che Martin Amis ha scavato più a fondo nell’animo umano. Auschwitz, il nome che brucia come un tatuaggio sulla pelle della storia, diventa il palcoscenico di un dramma crudele. Golo, il giovane innamorato, si perde tra le ombre dei forni crematori, mentre il comandante Doll, con la sua follia e la sua banalità, danza sulla linea sottile tra l’orrore e la normalità. Questo libro ha ispirato Jonathan Glazer e lo ha spinto a produrre il film omonimo.
Martin Amis ha ricevuto il Premio James Tait Black Memorial per le sue memorie intitolate Experience ed è stato due volte candidato al Premio Booker. Nel 2008, The Times lo ha inserito tra i 50 più grandi scrittori britannici dal 1945 . Il suo lavoro si concentra sugli eccessi della società occidentale “tardocapitalista”, che spesso satirizza attraverso caricature grottesche. Martin Amis è stato influenzato da autori come Saul Bellow e Vladimir Nabokov, nonché da suo padre, Kingsley Amis. Martin Amis ha esercitato un’influenza su molti scrittori britannici del XX e XXI secolo, tra cui Will Self e Zadie Smith .
Purtroppo, Martin Amis è deceduto nel 2023 a causa di un cancro all’esofago nella sua casa a Lake Worth, Florida, Stati Uniti . La sua eredità letteraria rimane significativa, e come ha scritto The New York Times dopo la sua morte: “Venire all’età della lettura negli ultimi tre decenni del XX secolo – dall’embargo petrolifero alla caduta del Muro di Berlino, fino all’11 settembre – significava vivere, ora sembra chiaro, nell’era di Amis”
Martin Amis, il custode delle memorie, ci ha donato una chiave per aprire le porte del passato. Attraverso le sue parole, possiamo toccare l’indicibile, abbracciare l’umanità ferita e promettere di non dimenticare mai.