Fred Bongusto nasce a Campobasso nel 1935 e il successo di Alfredo, questo il nome di battesimo, arriva grazie alla sua voce calda e gentile che incanterà tutte le donne degli anni sessanta che troveranno l’amore nelle balere, ballando uno slow sulle note delle sue canzoni. Purtroppo nella notte tra il 7 e l’8 di novembre Fred Buongusto è deceduto nella sua casa di Roma dopo una lunga malattia. Ma ripercorriamo insieme un po’ della sua carriera.
Negli anni sessanta i cantanti italiani erano un po’ suddivisi in generi o, per meglio dire a seconda, del modo di cantare; c’era lo stile “urlatore” come Tony Dallara (Come prima; Ghiaccio bollente; Romantica) e Joe Sentieri (Milioni di scintille; E’ mezzanotte; Quando vien la sera) e poi c’erano i “confidenziali”, quelli romantici e dolci che cantavano all’orecchio diciamo, sussurrando parole dolci e romantiche, amati soprattutto dal pubblico femminile che apprezzava la voce calda e sentimentale e che faceva sognare sulla pista da ballo. Tra questi sicuramente Fred Bongusto ne è stato uno dei maggiori interpreti, insieme a Johnny Dorelli (Love in Portofino; Lettera a Pinocchio; Aggiungi un posto a tavola) e l’amico Peppino di Capri (Champagne; Roberta; Un grande amore e niente più). Diciamo pure che questo modo di interpretare detto “confidenziale” era, se vogliamo, il corrispettivo dei crooner americani, i sussurratori, dove facevano da padroni del genere l’eterno Frank Sinatra (My Way; New york, New York; Strangers in the night) e Bing Crosby (White Christmas; True Love; Jingle Bells); magari sei giovane quindi ti cito un crooner odierno che sicuramente conosci Michael Bublé (Home; Feeling good; It’s a beautiful day) tanto per farti capire il genere. In tutte le balere suonavano la sua Una rotonda sul mare, canzone nostalgica, dove il nostro Fred raccontava di vedere gli amici ballare, mentre lui rimaneva in un angolo, incapace di divertirsi perché mancava la sua lei, l’amore che lo aveva lasciato. Quel momento triste era sottolineato dalla loro canzone che suonava, ormai non più per loro. Che c’era di più romantico che sentir cantare un uomo distrutto dall’amore da una voce così calda e convincente? Oppure la mitica Guarda che luna, unica compagna da quando lei se ne è andata e lui rimpiange di non essere stato capace di tenerla al proprio fianco tanto da voler morire piuttosto di vivere senza di lei; o Balliamo dove incontra la sua amata e le dice di ballare insieme dopo tanto tempo, e la ricopre di complimenti dolcissimi, da far andare in visibilio tutte le donne. Altro successo Tre settimane da raccontare; o il duetto frizzante con Minnie MinoprioQuando mi dici così, veramente da spasso, sigla del programma Speciale per noi del 1971. Fred Bongusto fa anche una piccola incursione nel cinema negli anni sessanta con Obiettivo ragazze e Questi pazzi pazzi italiani. Inoltre, curerà anche la colonna sonora di varie commedie italiane, circa una trentina.
Fred Bongusto ci lascia con il ricordo del suo essere romantico che ha fatto innamorare tantissime donne degli anni sessanta che sognavano l’uomo che lui interpretava con la sua voce suadente e carezzevole che sussurrava loro amore eterno. Ciao Fred.