Chloé Zhao è la donna del momento: vincitrice del premio Oscar 2021 per la miglior regia e per il miglior film, Nomadland, scrive un pezzo di storia. È la prima donna asiatica vincitrice della statuetta d’oro (anzi, ben due!), la seconda regista cinese dopo la vittoria di Ang Lee per I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi, e solo la seconda donna a vincere come migliore regista.
La sua vittoria, insieme con quella di Yuh-Jung Youn come miglior attrice non protagonista in Minari (prima donna coreana ad aggiudicarsi la statuetta d’oro in questa categoria), è un passo fondamentale nella storia, non solo del cinema, a seguito del lungo trascorso hollywoodiano che ha da sempre perpetrato stereotipi tali da escludere i dovuti riconoscimenti alle donne, specie asiatiche.
Chloé Zhao e la censura cinese
Nonostante il rilievo storico della vittoria di Chloé Zhao (cinese e naturalizzata americana, il cui vero nome è Zhao Ting), la donna ha subito la pesante scure della censura cinese. In Cina infatti, per la prima volta dopo più di mezzo secolo, non è stata trasmessa la diretta della cerimonia degli Oscar 2021, il film Nomadland non verrà proiettato nelle sale, ed ogni informazione riguardo al film e a Chloé Zhao viene censurata, il suo nome è stato rimosso dai motori di ricerca, ogni post al riguardo viene prontamente eliminato e persino alcuni VPN, strumenti ampliamente utilizzati per aggirare le restrizioni online, sono stati neutralizzati durante la cerimonia degli Oscar.
Si tratta di una massiccia azione di censura promossa dal Partito Comunista Cinese. Ogni ricerca attinente Chloé Zhao non dà risultati, piuttosto segnalando un errore che cita “secondo le leggi, i regolamenti e le politiche pertinenti, l’argomento non è stato trovato”.
Eppure durante l’ascesa di Chloé Zhao negli ultimi tempi, a seguito della vittoria di una serie di riconoscimenti tra cui i Golden Globes, era stata benevolmente accolta ed elogiata nel suo paese d’origine, motivo d’orgoglio per la madrepatria cinese.
Qual è il motivo della censura?
Dopo l’acquisita notorietà della regista, sono riemerse numerose informazioni al suo riguardo. In particolare è stata riesumata una vecchia intervista, ormai risalente ad otto anni fa, nel 2013, per la rivista cinematografica Filmmaker, in occasione della quale Chloé Zhao, nata a Pechino, confessa di essere cresciuta in un paese dove era “circondata da menzogne”.
La suddetta frase è stata interpretata in modo particolarmente negativo ed il Partito Comunista Cinese ha prontamente provveduto a svolgere una severa operazione di censura. Così, mentre di recente in Italia la censura è stata definitivamente abolita, è ancora persistente in un paese dal regime così diverso dal nostro, qual è la Cina, che fa pesare su Chloé Zhao una frase sfuggita molto tempo fa. L’accusa gravante a carico della regista è quella di aver diffamato la Cina.
Ogni tentativo di discussione online della vittoria di Chloé Zhao è stato bloccato, sui social ogni post al riguardo è stato immediatamente cancellato. Weibo e WeChat, i social principali cinesi, sono soggetti a controlli stringenti, impedendo così ogni diffusione delle notizie sulla regista, su Nomadland, ed in generale, sulla 93sima edizione degli Oscar, come se questa non si fosse mai tenuta. Numerosi sono stati i tentativi degli utenti di aggirare la censura, pubblicando messaggi e video in termini generici, senza alludere in modo diretto alle parole chiave in questione: purtroppo tentativi che si sono rivelati fallimentari e che non hanno superato il vaglio del regime.
Trenta persone si sono riunite in un bar sul Bund a Shanghai per guardare la diretta degli Oscar su YouTube. L’incontro è stato organizzato da alcuni ex alunni della New York University ed è stato molto ostacolato, per poi riuscire dopo vari tentativi ad assistere alla cerimonia grazie ad un VPN, aggirando la censura informatica del Great Firewall cinese. Tuttavia poco tempo dopo, il VPN è stato bloccato, impedendo così definitivamente la visione della cerimonia degli Oscar 2021.
La censura si è inoltre estesa fino alle maggiori testate giornalistiche. Controtendenza è stato il South China Morning Post, non solo per aver trattato la vittoria di Chloé Zhao, ma ha dedicato ampio spazio all’argomento, alla cerimonia degli Oscar e persino alla questione della censura. Quindi, nonostante tutto, la notizia è riuscita comunque a circolare in Cina.
Così il tentativo di rafforzare l’immagine della Cina si è rivelata alquanto fallimentare, mostrando un indebolimento del paese che è stato in grado di avvertire la cerimonia degli Oscar come una minaccia nazionale.
Quest’evento ha certamente comportato un considerevole calo d’ascolti, già in discesa negli anni precedenti. Lo scorso 25 aprile la cerimonia degli Oscar ha registrato ascolti pari a 9,85 milioni di spettatori, ben il 58% in meno rispetto all’edizione dello scorso anno, seguita da 23 milioni di persone, numero comunque basso. Quindi, seppur l’azione del governo cinese ha inciso sulla riduzione degli ascolti, bisogna comunque tener conto che l’evento in sé già da anni consta di un certo calo di spettatori.
Nomadland: il discorso di Chloé Zhao
Chloé Zhao, al momento della vittoria, ha esposto un discorso molto eloquente, raccontando delle difficoltà che ha dovuto affrontare negli ultimi tempi, probabilmente riferendosi alle problematiche dovute alla massiccia azione censoria del suo paese natale. Nonostante tutto, ha esordito il suo discorso con un passo di una poesia cinese imparata da bambina, che cita: “Le persone sono tutte buone alla nascita”.
“I have always found goodness in the people I met everywhere I went in the world. So this is for anyone who has the faith and the courage to hold onto the goodness and themselves, and…in each other.”
Watch Chloé Zhao’s Best Director acceptance speech: https://t.co/sdgeoBK7lX pic.twitter.com/Q7oQYJgjh5
— ABC News (@ABC) April 26, 2021
Ricordiamo che Nomadland è uscito nelle sale cinematografiche italiane a partire da oggi, 29 aprile, e sarà disponibile dal 30 aprile su Disney+. Qui ti lasciamo il trailer ufficiale del film vincitore degli Oscar 2021: