Chinatown, capolavoro noir di Roman Polanski è stato uno dei migliori film degli anni ’70, che la lasciato nella memoria degli spettatori ritratti indimenticabili, come quello dell’incantevole e sfortunata Evelyn (Faye Dunaway) e dell’investigatore Jake Gittes, interpretato da un Jack Nicholson così cinico e carismatico da ricordare Humphrey Bogart ne Il grande sonno. Sceneggiatore del film è stato un giovane Robert Towne, il quale ha recentemente accettato di scrivere il copione per una serie tv prodotta da Netflix, che funga da antefatto del film. L’episodio pilota racconterà la storia del giovane Jake Gittes che, appena giunto a Los Angeles lascia il corpo della LAPD e decide di aprire un’agenzia investigativa che lo condurrà a confrontarsi con criminali e ex-colleghi corrotti nella Città degli Angeli.
Come produttori esecutivi del progetto, Netflix ha scelto Josh Donen e soprattutto David Fincher, regista di film eccelsi come Seven, The Social Network e Il curioso caso di Benjamin Button, al momento impegnato con la seconda stagione di un’altra serie di successo in esclusiva per Netflix, ovvero Mindhunter, tuttora presente sulla piattaforma e incentrata sulla preparazione dei primi profiler dell’FBI . Fincher è stato uno dei primi cineasti d’elite a credere nelle potenzialità della piattaforma streaming e delle serie tv, debuttando alla produzione di House of Cards, uno dei primi successi firmati Netflix. La speranza è che egli accetti di dirigere alcuni episodi della serie, anche se per ora il suo contratto prevede il suo contributo solo come produttore e sceneggiatore.
Non è detto che lo faccia perchè il regista ha in mente un film che potrebbe intrigare qualunque appassionato di cinema, intitolato Mank. Questo progetto dovrebbe incentrarsi sul burrascoso rapporto tra lo scrittore Herman J. Mankiewicz, noto bevitore viveur e il giovane Orson Welles e del frutto del loro sodalizio personale e professionale: la sceneggiatura di Quarto Potere. Welles e Mankiewicz finirono per firmare entrambi il copione: quando il film fu premiato il secondo scrisse al regista: “puoi baciare la mia metà dell’Oscar”. Caustica la risposta di Welles che arrivò con un telegramma una settimana dopo: “Non sapresti distinguere la tua metà da un buco per terra.”