Può un film noir dalla trama cupa e misteriosa convivere con un cartone animato colorato e delirante? Si, eccome. La mente umana è capace di concepire idee pazzesche ed oggi, l’argomento è una di queste.
Era il 1988 quando nelle sale uscì una pietra miliare del cinema di sempre: Chi ha incastrato Roger Rabbit, fenomenale cocktail di indagini poliziesche e scorribande cartoon.
Hollywood, 1947…
Ambientato nel famoso quartiere di Los Angeles sul finire degli anni ’40, i cartoni e gli esseri umani co-esistono. Il detective Eddie Valiant (un fantastico Bob Hoskins) si ritrova a dover aiutare la star dei cartoni animati Roger Rabbit, coniglio pasticcione. Il detective, nonostante disprezzi tutto ciò che riguarda il mondo dei cartoon dopo la morte di suo fratello causata da uno di loro, è assunto dal proprietario degli omonimi studi di animazione R.K. Maroon per scoprire se la moglie di Roger, la bellissima e sinuosa Jessica Rabbit, stia tradendo il povero coniglietto.
Durante la sua indagine scopre che Jessica sembra avere una relazione con Marvin Acme, presidente dell’ACME Corporation. Roger, una volta scoperto il tradimento, è distrutto ma la situazione peggiora quando Marvin viene trovato morto e tutte le prove sembrano incastrare Roger. Al detective non resta che aiutare il coniglio a dimostrare la sua innocenza, mentre un’amicizia nasce tra i due
E’ vero, avrei potuto scrivere la trama completa, fino al finale ma mi piace pensare che chi non avesse ancora visto il film e si imbattesse in questo articolo, potesse guardarlo senza sapere come va a finire. Perchè questo è un film che va visto, è un’esperienza fantastica. Siamo abituati a vedere film d’animazione in 4K, immagini nitide ed effetti speciali straordinari ma che, ahinoi, non ci stupiscono più. Immagina di essere nel 1988 e di vedere al cinema un film nel quale gli attori veri interagiscono con i cartoni animati… una cosa folle per i tempi.
Universi in collisione
Chi ha incastrato Roger Rabbit (mi raccomando, senza punto interrogativo!) è considerato una pietra miliare soprattutto per le sue caratteristiche tecniche che lo elevano nell’olimpo dei film da ricordare. La perfetta fusione realizzata dalla Industrial Light And Magic di Lucas e Spielberg (premiata con l’Oscar) tra le immagini animate e le riprese di Robert Zemeckis, rende la pellicola particolarmente affascinante; il contrasto tra la staticità delle riprese e la morbidezza tipica dei cartoon è da rimanere a bocca aperta. Non è tutto però… all’elevato tasso di epicità della pellicola, si aggiunge il fatto che diversi universi cinematografici (diciamo i franchise di oggi) si uniscono per interagire tra loro. E’ un’occasione unica vedere Topolino e Bugs Bunny, icone di due mayor rivali, condividere la scena. Spielberg e Zemeckis, nei panni rispettivamente di produttore e regista, confezionano una perla che rende omaggio a serie se vogliamo rivoluzionarie (quantomeno nel ritmo) come Looney Tunes ed ai grandi classiconi della Walt Disney. Qui sotto puoi vedere la scena della caduta di Valiant, nella quale vediamo Titti, Bugs Bunny e Topolino.
https://www.youtube.com/watch?v=p1ldL03WddI
A stupire ulteriormente lo spettatore, oltre ovviamente alla convivenza tra umani e cartoon, è l’unione tra mondi totalmente differenti. Da una parte il noir con i suoi fondamentali elementi distintivi quali la morte ed il sesso e dall’altra la cialtrona spensieratezza del mondo dei cartoni animati; la potenza deflagrante dei cartoon riesce ad azzerare completamente quelle che sono le caratteristiche cupe del genere nel quale le riprese dovrebbero immedesimarsi e ciò che rimane del noir sono solo le atmosfere e le intenzioni. Le si nota, eccome se le si nota. Valiant è l’interprete perfetto delle intenzioni noir della pellicola e, man mano che si va avanti, anch’egli vira verso la dimensione cartoonesca, sia come comportamenti che come attitudine. E’ questa la magia: far percepire una cosa ma disintegrarla e riassemblarla totalmente rivisitata.
A proposito della convivenza dei pezzi grossi della Disney e della Warner. C’è stato bisogno di regole rigide per le apparizioni delle stars delle due mayor; l’accordo prevedeva che i personaggi comparissero insieme a seconda dell’importanza. Con Topolino ci andava Bugs Bunny, con Paperino ci andava Duffy Duck e così via, seguendo una scala gerarchica ben precisa dettata dagli studios.
Uno sguardo al cast
Eddie Valiant, il detective cupo che odia i cartoni, è interpretato da Bob Hoskins; l’attore è molto a suo agio in questo ruolo ed è bravo a far notare un po’ alla volta il suo atteggiamento nei confronti del mondo animato che cambia durante tutto il film. L’attore britannico lo ricordiamo nei panni di Spugna nello splendido Hook – Capitan Uncino del 1991 con l’indimenticabile Robin Williams e Dustin Hoffman, nella pellicola Super Mario Bros (recuperalo!) del 1993, dedicata all’idraulico più famoso del mondo videoludico, nel violento action con Jet Li del 2005 Danny the Dog, l’apocalittico Doomsday del 2008 ed in molti altri film. Il perfido Giudice Morton è l’attore più adorato del pianeta… Christopher Lloyd. La sua interpretazione dell’inventore Emmett “Doc” Brown nella trilogia Ritorno al Futuro, l’ha fatto entrare nei cuori di milioni di persone. Ha recitato anche al fianco di Jack Nicholson nell’intenso Qualcuno volò sul nido del cuculo del 1975 ed è stato lo Zio Fester nei due film dedicati alla Famiglia Addams rispettivamente del 1991 e del 1993. Dolores, la fidanzata di Valiant è interpretata da Joanna Cassidy, vista nel cult Blade Runner del 1982. Passiamo ai cartoni: i coniugi Rabbit. Il simpatico Roger ha la voce di Charles Fleischer, mentre la giunonica Jessica quella di Kathleen Turner. Una curiosità sulla rossa Jessica: fu il risultato di un mix tra un cartone di Tex Avery, Rita Hayworth in Gilda, i capelli di Veronica Lake e lo sguardo di Lauren Bacall.
Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film coraggioso e come tale merita una visione. Il connubio tra risate e momenti commoventi è emozionante e la capacità di aver intaccato la magia del mondo cartoon svelandone i reali dietro le quinte è da apprezzare. Se ancora non l’hai visto, rimedia perchè ti stupirà. E ricorda: “Una risata può essere una cosa molto potente. A volte, nella vita, è l’unica arma che ci rimane!”.