Dal 9 al 13 aprile al Cinema Spazio Oberdan di Milano, si terrà la seconda edizione del festival Cervello&Cinema. Una settimana di film, incontri e dibattiti su cinema, realtà virtuale e cervello. Il titolo di quest’anno Neurofiction: un futuro verosimile?
Il progetto Cervello&Cinema nasce dalla collaborazione di più menti. Appassionati di cinema, filosofi, antropologi, criminologi, scienziati, neurochirurghi. Un tema, quello delle intelligenze artificiali e degli studi sul cervello, che abbraccia tutti i settori.
Che sia dovuto esclusivamente al fascino della fantascienza? Che sia piuttosto per il desiderio di immortalità che la scienza potrebbe esaudire? Che sia invece per paura di un possibile futuro in cui saranno gli androidi a comandare?
Non è certo raro trovare film in cui i robot, inizialmente controllati dall’uomo, diventano improvvisamente indipendenti e vendicativi. Robot senza emozioni, pronti a uccidere senza battere ciglio, come i Cybermen di Doctor Who. O addestrati a compiere azioni illegali come in Humandroid, film che vanta nel cast i rapper sudafricani Die Antwoord.
Sono solo fantasie o possibili realtà future?
Gli artisti sono riusciti spesso ad anticipare, con la loro fantasia, ciò che la scienza avrebbe reso possibile solo molti decenni dopo; Jules Verne, addirittura, ha anticipato di ben 103 anni. Oggi la science fiction più avvincente si volge all’intelligenza artificiale, ai robot e allo sviluppo del cervello. Per questo, Viviana Kasam, presidentessa del Brain Circle Italia e co-organizzatrice del festival, si è divertita a confrontare la visione di alcuni registi con le ultime novità nel campo delle neuroscienze, facendo seguire ogni film da un dibattito al quale parteciperanno esperti della materia.
In programma vi saranno cinque film
La prima sera si parlerà dei trapianti di cervello, tema introdotto dall’insuperato capolavoro di Mel Brooks Frankenstein Junior. A seguire The Manchurian Candidate di Jonathan Demme, il cui argomento di discussione sarà la manipolazione della mente. Ex Machina di Alex Garland sarà pretesto per una discussione sulle possibilità dell’intelligenza artificiale. Dopo Minority Report di Steven Spielberg, un magistrato e un criminologo discuteranno sulle possibilità di prevedere, e quindi prevenire, il crimine. A The Congress di Ari Folman seguirà un dibattito sulla realtà virtuale, le sue connessioni col mondo reale e gli effetti sul cervello.
Anche l’artista che ha disegnato la locandina del festival, Luigi Serafini, col suo sguardo visionario riesce a collegare l’arte alla dimensione fantascientifica della rassegna.
“I due personaggi non stanno dormendo, ma stanno elaborando immagini, grazie ai loro caschi che le trasformano in ologrammi fantastici, o forse in bolle di sapone…”.
Chi fosse interessato può consultare il sito ufficiale del festival BrainForum.