La nascita è sempre una parte entusiasmante della vita ed è piena sia di interrogativi ma anche di speranze. Oggi parliamo di una nascita di ben cento anni fa, quella del grande regista Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993). La sua fama è ormai mondiale e molte sono le manifestazioni create ad hoc per l’occasione. Già tempo addietro vi facemmo partecipi della creazione del Museo Fellini a Rimini, sua città natale; lo stesso capoluogo emiliano celebrerà tutto l’anno l’evento, che attirerà sicuramente moltissimi turisti, più del solito. Ciò su cui ti voglio aggiornare è la bellissima iniziativa creata dall’unione d’intenti tra l’Istituto italiano di cultura di Belgrado e la Cineteca jugoslava; insieme presentano una rassegna dei più celebri titoli felliniani e una mostra di immagini tratte dal Libro dei sogni dello stesso Federico Fellini, diapositive che appartengono alla città riminese; esse sono state consegnate per l’occasione in quanto il comune ha la proprietà materiale.
Il Libro dei sogni è un diario tenuto da Federico Fellini nel corso degli anni. A mio modo di vedere il regista avrà seguito il consiglio di uno sei tuoi tanti amici che ridendo e scherzando gli avranno detto “A Federì fatte vedè da uno bravo” e ci andò realmente. Lo psicoanalista, Ernst Bernhard, negli utlimi anni della sua vita, passati a Roma, gli consigliò di prendere sul serio la sua forte e intensa attività onirica. Ciò portò ad una sorta di quaderno di appunti che per stessa ammissione di Fellini erano “segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati”. È un variopinto percorso all’interno del labirinto della fantasia di un visionario, una verità sancita dalla straordinaria creatività che ha le caratteristiche del diario, dello storyboard e che fa emergere il detto Impara l’arte e mettila da parte che riporta il maestro a ripercorrere l’attività presso il Marc’Aurelio come vignettista dando già un segnale di fumo al concetto di come affrontare una graphic novel; a proposito di questo ti aggiungo che ultimamente è stato presentato da Tyto Alba una graphic novel proprio su Federico Fellini dal nome Fellini in Rome, curioso vero? Però vorrei continuarti a parlare del libro che attraverso le immagini e le parole scritte, in tutta tranquillità, dà un senso della crescita stessa dei testi, andando così a formare un’opera che determina un ritratto del cinema del regista; come un pittore ha in mano la sua tavolozza, il regista ha preso questi, passami il termine, “colori” e li ha mescolati con la sua attività creativa che avveniva nei suoi sogni e poi tratteggiava, modificava, tagliava ed incollava creando poi attraverso ciò il suo quadro; ed è così che l’artista portò a termine tante opere che siamo tutti entusiasti di vedere. Il Libro dei sogni, acquistato dalla Fondazione Fellininel 2006, devoluto al Comune di Rimini nel 2015 e attualmente esposto al Museo della Città di Rimini, consta di due volumi contenenti oltre 400 fogli. I disegni eseguiti di getto dall’autore sono raffigurativi di temi che tornano spesso nel regista riminese: l’eros, il viaggio, la storia, il potere, la moda, il cinema, l’arte, la letteratura, la religione e costituiscono una fonte preziosa per raccontare l’universo poetico felliniano. La mostra si inaugura martedì 14 gennaio alle ore 18.30 presso la sede della Cineteca jugoslava di Belgrado.
La rassegna cinematografica
La rassegna cinematografica attraversa fondamentalmente i trent’anni della carriera di Federico Fellini ripercorrendo gli anni dal boom economico ai primi anni Ottanta.