Caterina Bueno forse oggi non è più conosciuta come una volta, ma in Toscana il suo nome rimane una delle voci più importanti per la cultura musicale della nostra regione. Per chi non lo sapesse, Caterina ha raccolto per le campagne toscane un repertorio sterminato di canzoni popolari destinate, altrimenti, all’oblio. Il suo lavoro fu apprezzato dal grande musicologo Roberto Leydi, dalla sua collega Giovanna Marini, che qui vediamo assieme a De Gregori:
ma anche dai maggiori intellettuali dell’epoca: Pier Paolo Pasolini, Umberto Eco, Franco Fortini. Dario Fo la volle per il suo Ci ragiono e canto (che qui puoi trovare in versione completa), negli anni ’70 curò un programma televisivo sulla musica popolare del quale questa è la sigla:
Nel suo gruppo hanno suonato musicisti che poi hanno proseguito la loro carriera con esito, come Francesco De Gregori, che le ha dedicato una canzone:
Maurizio Geri e Riccardo Tesi, che le hanno dedicato un album. Ho potuto vedere uno degli ultimi concerti di Caterina al Teatro Francesco di Bartolo di Buti, del quale ricordo poco o nulla, dal momento che ero piccolissima, per il buon motivo che Caterina Bueno per mio padre rimane un mito e ho conosciuto le sue canzoni perché me le cantava da bambina.
“Come dice la Marini nel documentario – dice il regista – Caterina era una persona di estrema coerenza, per la quale il palcoscenico veniva dopo la ricerca, la sua vera passione. Inoltre teneva l’asticella alta rispetto alle proposte che le venivano fatte: per accettarle, dovevano convincerla davvero. Si aggiunga che, a cominciare dagli anni 80, in Italia la musica folk fu messa da parte e dimenticata”.
Nel documentario si possono ascoltare le testimonianze di chi l’ha conosciuta e spezzoni dei suoi spettacoli. Per vederlo bastano 4 euro e 99 e sono ben spesi.