Cate Blanchett, presidente della giuria della Mostra del Cinema di Venezia 77, impreziosisce la cerimonia d’apertura del festival con un grande discorso. Nel 2007 l’attrice australiana aveva vinto a Venezia la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile per Io non sono qui; oltre a due Oscar, Cate Blanchett ha ricevuto numerosi riconoscimenti, raccolti addirittura in una pagina a parte da Wikipedia. In diretta su Rai Movie abbiamo seguito la serata d’inaugurazione e ogni giorno saranno trasmessi aggiornamenti e film in concorso nelle edizioni precedenti. La star è stata accolta sul palco con questo meraviglioso video:
Cate Blanchett: il discorso di presentazione
Cate Blanchett inizia il suo discorso con alcune parole in italiano: “Siamo qui e ce l’abbiamo fatta!”. Poi continua nella propria lingua:
“Ritrovarmi insieme a tutti voi sembra una specie di miracolo. Anche il cinema può essere miracoloso trasformando la realtà, illuminando il modo in cui la percepiamo. Guarendo ferite personali e sociali con una grande visione artistica che agisce sul nostro presente. Tutti sappiamo che i primi spettatori, vedendo arrivare il treno nel film dei fratelli Lumière, fuggirono impauriti dalla sala. Questa storia ci racconta lo strano e impressionante potere dell’immagine in movimento.
Negli ultimi mesi, isolati nelle nostre bolle, abbiamo retto grazie a fiumi infiniti di storie e immagini nei nostri salotti, ma mancava un componente vitale che ritroviamo qui questa sera: estranei che si radunano al buio, pregustando un’esperienza collettiva. Un evento! Non so voi, ma non capitano grandi eventi nel mio salotto. Il cane che mastica le scarpe di mia figlia, al limite; ma il cinema prospera negli eventi. Il suo potere miracoloso è potenziato al massimo quando è un evento. I grossi film creano una sensazione di evento spettacolari che spesso domina la maggior parte dei nostri schermi attraverso colpi di scena estremamente creativi e prodigi generati al computer.
Ma i festival del cinema possono creare un altro tipo di evento, altrettanto significativo, intagliando uno spazio in cui il cinema del passato possa dialogare con quello del futuro, affermati artisti cinematografici possano confrontarsi con gli emergenti, come avverrà a Venezia nei prossimi miracolosi 14 giorni, tra le sezioni Concorso e Orizzonti. I festival di cinema forgiano nuovi spettatori; ma ogni iterazione di un festival veramente vitale deve essere in risposta all’ambiente circostante. Dunque colgo l’occasione per plaudere ad Alberto Barbera e alla squadra della Mostra del Cinema di Venezia per avere proposto una selezione così. E per averlo fatto in circostanze eccezionali.
Non oso neanche immaginare quante call con Zoom ciascuno di voi abbia fatto. Avete costruito un programma in risposta alla nostra vita e ai nostri tempi, ma anche nel bel mezzo della nostra vita e dei nostri tempi. Il risultato è una selezione, in tutte le sezioni, le proiezioni e gli incontri, che comprende voci che forse non sarebbero emerse in un festival così.
La via è incerta, ma una cosa è sicura: questa serata è un inizio. E io, per parte mia, mi sento estremamente privilegiata a trascorrere il mio tempo con la mia giuria, con le altre giurie, con i cineasti e soprattutto, in questi tempi difficili, con il pubblico, riflettendo sul passato e guardando avanti. Grazie e congratulazioni a tutti”.
Infine Cate Blanchett ha consegnato il primo premio dell’edizione 2020 della Mostra del Cinema di Venezia, Leone d’oro alla carriera per Tilda Swinton. L’attrice, vincitrice del Premio Oscar nel 2008, aveva già ricevuto un riconoscimento in questo festival: nel 1992 con l’interpretazione di Isabella di Francia in Edoardo II ha vinto la Coppa Volpi alla miglior attrice. Dopo aver incontrato Chadwick Boseman sul set di Avengers: Endgame, ha ricordato il collega scomparso terminando il suo discorso con il grido: “Wakanda Forever”.