Dal 12 febbraio è nelle sale italiane Captain America: Brave New World, trentacinquesimo film del Marvel Cinematic Universe che vede protagonista la nuova Sentinella della Libertà interpretata da Anthony Mackie. Dopo una produzione un po’ travagliata, con cambi di titoli, prime proiezioni negative e conseguenti riprese aggiuntive e rinvii della data d’uscita, le aspettative non erano di certo alte, considerando anche il periodo di discesa dei Marvel Studios.
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A questo punto la critica non ci mette molto a sottolineare gli aspetti negativi per manifestare l’ennesimo disprezzo verso un film Marvel: per esempio, sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ottiene una percentuale di gradimento del 50% con un voto medio di 4,9. Captain America: Brave New World non è sicuramente tra i migliori della saga, ma è stato un piacevole cinecomic, che riesce a divertire e ad intrattenere, accompagnato da un buon cast e molteplici riferimenti a film precedenti e ai fumetti.
Il passaparola per lo più positivo tra i fan mantiene Captain America: Brave New World al primo posto al box office. Si sono registrati buoni incassi al primo giorno di programmazione, con 12 milioni in patria al debutto, superiori a quelli di Winter Soldier del 2014, ma inferiori ai 17,5 milioni di dollari di Ant-Man & The Wasp: Quantumania, ultimo film MCU ad aprire nel weekend del Presidents Day. Vedremo come continuerà questa corsa, nel frattempo analizziamo nel dettaglio alcuni aspetti del nuovo film, ma prima rivediamo insieme il trailer:
Dopo aver incontrato il neoeletto Presidente degli Stati Uniti Thaddeus Ross, Sam si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Deve scoprire le ragioni di un efferato complotto globale prima che il mondo intero sia costretto a vedere rosso. Captain America: Brave New World è interpretato da Anthony Mackie, Danny Ramirez, Shira Haas, Xosha Roquemore, Carl Lumbly, con Giancarlo Esposito, Liv Tyler, Tim Blake Nelson e Harrison Ford. Il film è diretto da Julius Onah e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore. Louis D’Esposito e Charles Newirth sono i produttori esecutivi.
La recensione di un fan di Captain America: Brave New World
Dopo alcuni prodotti televisivi su Disney Plus, un film dei Marvel Studios mancava al cinema da luglio, con la fantastica visione di Deadpool & Wolverine. L’attesa per Captain America: Brave New Word è salita solo con l’avvicinarsi dell’uscita cinematografica ed era dovuta soprattutto a curiosità per la pellicola e al desiderio di tornare al cinema per un cinecomic: per un vero fan si tratta di un’esperienza che comincia prima della visione, quando ho ricevuto in omaggio il primo fumetto in cui Sam Wilson imbraccia lo Scudo americano; è stato anche imperdibile l’acquisto del bicchiere con il protagonista del nuovo film Marvel.
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Sono rimasto abbastanza soddisfatto dalla visione di Captain America: Brave New World: si tratta di un buon sequel di The Falcon and The Winter Soldier, riprendendo la trama e le atmosfere della serie tv e cercando di emulare i giochi politici del secondo capitolo della saga con protagonista Steve Rogers. Il cinecomic è piacevole con tinte gialle e d’avventura, ma mostra i suoi limiti nella sceneggiatura, scritta da troppe mani, in quanto accreditata a Rob Edwards, Malcolm Spellman, Dalan Musson, Julius Onah e Peter Glanz: manca mordente, spesso i dialoghi sovrastano l’azione, come avvenuto per la serie tv appunto.
D’altro canto ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi di Captain America: Brave New World: anche personaggi minori riescono ad avere il giusto spazio e l’evoluzione con cui possiamo empatizzare, come accade per il nuovo Falcon (Danny Ramirez) e per Ruth Bat-Seraph (Shira Haas). Nel cast spicca sicuramente la presenza di Harrison Ford che sostituisce lo scomparso William Hurt nei panni del Generale Ross; il neopresidente è combattuto, ma cerca il lato umano del suo personaggio anche quando non è Red Hulk.
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Il confronto tra lui e Captain America rappresenta il fulcro del film e non perde d’intensità fino alla fine. Sam Wilson si è allenato ed è entrato nel suo nuovo ruolo, in attesa di poter presto diventare il leader degli Avengers. Secondo me, non ha senso un confronto con Steve Rogers perché parliamo di due personaggi diversi e di due modi di presentare Captain America e il rapporto con la società che li circonda: il legame e le vicende tra il protagonista a Isaiah Bradley dovrebbero far riflettere sul modus operandi del sistema giudiziario americano.
Oltre al generale Ross, Captain America: Brave New World riprende sapientemente anche gli eventi e altri personaggi de L’incredibile Hulk del 2008. In particolare con le potenzialità del villain e la ricerca di nuove risorse, il film cerca di dare un messaggio più profondo, al di là del semplice scontro tra bene e male, cercando di mettere al centro il miglioramento della società rispetto all’obbiettivo del singolo individuo.
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I critici o i fan più severi potrebbero restare delusi perché si fermano alle imperfezioni del film o alle aspettative create per il futuro della saga, ma sono convinto che ci accorgeremo presto dell’importanza di questo capitolo per l’intera saga.